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02/10/2007 - È IN ARRIVO IL SALONE NAUTICO. SABATO IL VIA

Tratto da “La Stampa" ed. di Savona del 02/09/2007

Conto alla rovescia per l’inaugurazione, sabato, del 47° Salone Nautico alla Fiera del Mare, che quest’anno offre uno specchio acqueo allargato e la possibilità di una passeggiata ininterrotta lungo le banchine fino al mare. Tra le curiosità, si segnalano le regine delle due flotte, quella a motore e quella a vela. Il Mangusta 165 Open sarà l’ammiraglia a motore. Con i suoi 50 metri di lunghezza e una larghezza di 9,20 metri questa nave è la più grande unità open di serie esistente al mondo, primato finora ottenuto solo dal oprecedente Mangusta 130 Open. Il Santa Maria, un ketch di 56 metri realizzato da Perini Navi, sarà invece l’ammiraglia a vela, con albero maestro di 58 metri e albero di mezzano di 48 metri. E il Salone ospiterà anche un’inedita mostra fotografica dedicata a German Frers, uno dei più famosi yacht designer, autore tra l’altro del Moro di Venezia e di Luna Rossa. Il fotografo Simone Zaffiri ha ritratto l’architetto argentino da solo o insieme a personaggi noti.


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28/09/2007 - NUOVI FOCUS GROUP “PROGETTO ISAAC” IN PROGRAMMA PER IL 18 E 19 OTTOBRE

Dopo gli incontri svolti nel mese di aprile, ad ottobre la Fondazione Eni Enrico Mattei, nell'ambito del progetto Europeo ISAAC, ripropone due focus group aventi come obiettivo quello di indagare sui beni culturali di Genova e sugli strumenti, anche informatici, che potrebbero essere utilizzati per garantire per un turismo culturale sostenibile della città ligure. La partecipazione ai focus groups è aperta a persone che operano nel settore del turismo e/o della gestione dei beni culturali a Genova. L’occasione permetterà anche di testare un sistema partecipativo on line in cui il singolo cittadino si senta coinvolto nella presa di decisioni sulla gestione di tali risorse sul territorio. Sono invitati Enti, Istituzioni e Associazioni, locali e non, operanti nel territorio genovese con competenze legate al turismo e alla gestione dei beni culturali.
Il primo si terrà il 18 ottobre 2007 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 presso la sede della Fondazione Eni Enrico Mattei (Culture Factory)in Piazza della Vittoria n.2 e accoglierà decisori, amministratori e associazioni locali, mentre il secondo si terrà il 19 ottobre 2007 dalle ore 14.00 alle ore 16.00 presso la stessa sede e si rivolgerà alle associazioni di rilevanza nazionale ed operanti nel territorio genovese.
Chiunque sia interessato può contattare Simona Croce tramite e-mail
simona.croce@feem.it oppure chiamando la sede della Culture Factory ai numeri 010/5774356- 5774357 e segnalando l’interesse a partecipare.


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17/09/2007 - Una festa per 500mila

Tratto da "Il Secolo XIX" del 17/10/2007

Alle sei del mattino Garibaldi smette virtualmente la camicia rossa per diventare stroboscopico, mentre la statua viene bombardata di luci a intermittenza. Due vigili arrancano sul selciato di De Ferrari, impugnano pezzi di focaccia come fossero trofei e si guardano intorno tirando un mezzo sospiro di sollievo: manca qualcosa, rispetto a Capodanno, i cocci in terra e la rabbia e l’esercito di sconvolti.
La notte bianca finisce (più o meno) com’era cominciata, una bolgia composta che per ore ha spiazzato tutti - e trasformato il Porto antico in un carnaio a tratti opprimente ma mai violento - pacifica rivolta di massa al cronico sonno di Genova. La gente ha voglia di uscire e divora appuntamenti e spazi dal tardo pomeriggio: la sfera di piano e l’Acquario e il Galata e Baccini e Crozza e Gino Paoli e Milva, l’escalation dei big che scandisce la parte “istituzionale” della festa, anche se l’attesa è per quello che ci sarà dopo, la notte appunto, diciamo dall’una in poi.
Ecco, lo spartiacque è segnato dal binomio fuochi d’artificio-Tiziano Ferro, il motore del fiume che si riversa da De Ferrari all’Expo compresso negli argini di San Lorenzo dove rischia, davvero, di traboccare. Bisogna pagare come a un raduno heavy-metal, per guadagnare il Bigo e il Fronte del porto sul quale parecchi cercano d’arrampicarsi per capire com’è dall’alto; una schiera di vigilantes blocca gli accessi, per ora, respinge dieci ragazzine che tentano di violare transenne assortite e resta una sola strada. Le correnti di uomini s’incrociano, la sfilza di teste è interrotta solo dai lampeggianti delle ambulanze che ogni tanto soccorrono i più stremati. Marco Gardella si è appena gustato la musica nella city, eppure monta un po’ d’insofferenza intrappolati nella calca: «Grandiosa notte bianca, ma per godersi i fuochi bisognava stare su uno yacht».
In realtà di pirotecnico non c’è moltissimo, nella sequenza di botti che illuminano stancamente il cielo già rischiarato da altre luci, dalle navi, dalle barche, dalla Lanterna che sembra disegnata. Canker Jones, per dire, è un inglese che sta spesso in Liguria, ripete che i “fireworks” strappano a stento una sufficienza e non sono all’altezza d’una città e di un evento così.
L’una e un quarto, adesso, riusciamo a salire sul tetto dell’Acquario, il vociare da stadio sotto, le stelle sopra, Tiziano Ferro sbuca dal buio e canta. Brivido vero. L’istantanea del 16 settembre 2007 è il magma che dalle chiatte si sposta verso i magazzini del cotone, che si mescola e riempie ogni buco e si perde a Caricamento, in piazza San Giorgio, l’asfalto e il selciato non si vedono mai. Emozioni, sorriso, gli occhi che si stringono. E le note arrivano lontanissimo, distorte abbastanza da cullare lo sguardo dove c’è sempre e comunque qualcuno, persino nel mare nero che pare inflazionato di traghetti e portacontainer.
Genova rasenta il punto di rottura, fino alle due, rischia di scoppiare, di non contenere questo mezzo milione che Marta Vincenzi forse nemmeno sognava, e si vede dalla sua faccia estatica impressa nelle foto notturne e del day after.
Dopo ci si può riappropriare di quello che non ci appartiene mai, almeno completamente: i vicoli non fanno paura, alle Vigne c’è ancora gente dopo la chiusura della chiesa, il centro si frammenta in una marea di gruppi. Occorre ricordare le defaillance, certo: la scaletta degli spettacoli che non rispecchia fedelmente il programma, il metro che non fa esattamente un afterhour come promesso alla vigilia, i bus che mancano perché nessuno aveva previsto tanta gente.
Ore 3, gli occhi più pesanti, via Dante sembra una maxi-paninoteca ma non una discarica, c’è un bimbo eroico che si ritaglia uno spazio sul prato di De Ferrari per dormire accanto ai genitori rapiti dalla no-stop. A notte fonda c’è gente a Matteotti - una visione - addirittura i saltimbanchi della “Fantomatik orchestra” che suonano e sudano e corrono, e i writers alle Erbe che decorano. Il fiume umano un po’ sta svaporando, alle quattro si completa il controesodo di massa ma quello che rientra non è un esercito di reduci segnati tipo San Silvestro, sono perlopiù persone che parlano e commentano. Non sempre entusiasti, magari: «Più che nella notte bianca qualche volta si doveva andare all’arma bianca per farsi largo - sorride Max - e pochi commercianti hanno garantito aperture adeguate».
Però non s’era mai vista la Superba che vive e respira all’alba, Cristina Mirkovic canta addirittura canzoni tzigane alle sei (bellissime, ma ora è tardi davvero) e la ascoltano, la applaudono. Forse ha semplicemente ragione Santino Bruzzo, che appena rientrato a casa s’è messo al computer e ha scritto una mail: «Ci sono stati alcuni intoppi, ovvio, ma i genovesi hanno risposto alla grande. Per ore ho visto famiglie intere a passeggio, a sentire musica, a vedere mimi, bere e mangiare senza disordini». Tutto qui. 

Matteo Indice


 

10/09/2007 - Con la notte bianca Genova alla ribalta come nel 2004

Tratto da “Il Secolo XIX” del 10/09/2007

Saranno mille ragazzi vestiti di rosso come i garibaldini a fare da guida sabato prossimo tra carrugi, piazze e palazzi di Genova per chi vorrà assistere ai cento eventi della prima Notte Bianca genovese, alla quale parteciperanno, tra gli altri, Milva, Gino Paoli, Enzo Iannacci, Maurizio Crozza e le Iene. Il mare sarà il grande protagonista, con una piattaforma galleggiante nel Porto Antico sulla quale si esibiranno la Premiata Forneria Marconi e Tiziano Ferro. Budget un milione di euro, coperto dagli sponsor, assicura il Comune.
La Notte bianca «sarà un gran successo, per alcuni versi persino meglio di quella romana», pronostica il responsabile del Progetto Cultura del Comune, Carlo Freccero. «Sarà un manifesto dell’energia, della forza e dell’intelligenza di Genova, per questo abbiamo coinvolto tanti genovesi, comici, teatranti o musicisti», ha proseguito Freccero. Ma la Notte vuole anche essere un modo per riportare la città sulla ribalta internazionale, come ha sottolineato il sindaco Marta Vincenzi, dopo il 2004 quando Genova fu capitale europea della cultura.
L’evento, presentato oggi dal sindaco Marta Vincenzi e da Carlo Freccero, inizierà sabato prossimo e continuerà fino a domenica, con un’anteprima, venerdì 14.
«Genova sarà una meta dell’autunno, con la Notte, la Paganiniana, eventi su Colombo a ottobre e il Festival della scienza», dice il sindaco. Fra i tanti artisti della kermesse per nottambuli troviamo genovesi doc o d’adozione come Gino Paoli, Francesco Baccini, Mauro Pagani, Maurizio Crozza, Carla Signoris e Luca Bizzarri con Paolo Kessisoglu, ma anche Milva, la Premiata Forneria Marconi ed Enzo Iannacci, dislocati in diversi punti focali a partire dalla Chiatta sul mare al Porto Antico dove all’una si esibirà Tiziano Ferro; quindi piazza De Ferrari con Baccini e Crozza o piazza Fontane Marose con un recital di Milva seguito dal jazz d’autore del duo di chitarra Paolo Bonfanti-Marco Tindiglia o l’Andy Gravish Jazz Quartet. Agli amanti della musica classica «Il mare in una notte...La Notte Bianca di Genova», offre concerti nei cortili dei palazzi di via Garibaldi, ma sopratutto un omaggio in memoria di Luciano Pavarotti al Teatro Carlo Felice con il violinista Mario Trabucco che suonerà il celebre Cannone paganiniano.
Sempre al Carlo Felice si tengono altri due concerti: uno, ad aprire la stagione sinfonica, venerdì sera per l’anteprima `Aspettando la notte bianca´, con lo Stabat Mater di Antonin Dvorak diretto da Daniel Oren, e un concerto sinfonico corale domenica mattina diretto da Giampaolo Bisanti. L’anteprima di venerdì, che ha fatto parlare nella conferenza stampa odierna di “Notti bianche”, offre anche molti spettacoli nei teatri cittadini e nelle piazze dei quartieri, da Levante a Ponente con Angela Finocchiaro, Francesco Baccini o la Banda Osiris.
Sabato poi non mancano eventi dedicati alla poesia (John Sinclair a spianata Castelletto prima del tramonto), ai bambini (trampolieri e giocolieri sino alle 3 di mattina a Palazzo Ducale) e stand di degustazioni in via XX Settembre dove verrà offerta focaccia calda e vino bianco alle cinque e mezza di mattina (oltre al caffè). Per chi viene da fuori gli alberghi cittadini applicheranno tariffe speciali, a partire da 37 euro a notte.


 

24/08/2007 - La vacanza da mille e una grotta

Tratto da “La Repubblica – Genova” del 24/08/07

Sottoterra le nuove attrazioni turistiche. E la Liguria fa boom
Silenziosi saloni vestiti di drappi sottili come lenzuola. Volte surreali, sostenute da maestose colonne che nascondono preziose sculture. È quel che resta di un mondo sotterraneo che è pura scenografia, dove l´architetto, l´artista, è l´acqua, che, paziente, ha disegnato la roccia, plasmandola ai suoi eccentrici capricci. Le grotte, con il loro fascino millenario, rappresentano l´altra faccia del turismo ligure. Toirano e Borgio Verezzi, infatti, in estate attirano centinaia di visitatori al giorno. E oltre mille quando è nuvoloso e le spiagge si svuotano. Un successo che ha indotto Verole Bozzello, presidente dell´Agti (Associazione grotte turistiche italiane), a rilanciare l´iniziativa "Amici delle grotte": una catena di sconti reciproci tra le località che vi aderiscono. «Lo facciamo per far appassionare la gente alle grotte, e evitare che ci si limiti a una sola visita nel sottosuolo», spiega Bozzello, «ogni cavita, infatti, è un´esperienza unica: non esiste una grotta che assomigli a un´altra. Molti turisti diventano così dei "collezionisti di grotte": più ne vedono, più ne vogliono vedere. E rivedere».
«Quest´anno abbiamo registrato un incremento delle gite scolastiche e dei visitatori stranieri», spiega il responsabile delle grotte di Toirano Fiorenzo Panizza, «le nostre grotte sono un immenso patrimonio: contengono l´orma dell´uomo preistorico, ossa dell´orso delle caverne, cristalli di calcite e aragonite». Il turismo in grotta, spiega Panizza, «è per tutti, tranne per chi soffre di claustrofobia o ha problemi di deambulazione. Si tratta di un ambiente adattato, con passerelle e luci. Questo altera le caratteristiche naturali: per volere della sovraintendenza archeologica, quindi, chiudiamo la grotta un mese all´anno, per permettere che si ripristinino le condizioni originarie». Per ammirare i saloni con stalattiti e stalagmiti di Toirano si entra solo con le guide, in gruppi di quaranta persone per volta. Non più di trenta, nelle colorate cavità (foto grande) di Borgio Verezzi: «Nelle grotte naturali c´è un afflusso selvaggio, quelle turistiche invece sono monitorate e regolamentate», spiega Gabriella Barozzi, referente delle grotte di Borgio, «noi, poi, siamo molto severi sul divieto di toccare le rocce: se no il calcare non si deposita più».
Per addentrarsi nei meandri del sottosuolo delle grotte turistiche basta armarsi di scarpe comode, giacca (dentro ci sono 16 gradi), e seguire le raccomandazioni della guida. Ma c´è anche chi preferisce gustare le cavità "al naturale", sfruttando la propria preparazione atletica e tecnica. Si tratta dell´attività speleologica pura, che sta all´escursione nelle grotte turistiche «come fare immersioni subacquee sta alla visita all´Acquario», scherza Andrea Rodano, dell´Associazione speleologica genovese "San Giorgio". «La grotta turistica», spiega Rodano, «è come un museo, un ambiente adattato illuminato e solcato da percorsi obbligati. Noi, invece, ci caliamo in passaggi stretti, spesso con le corde, al buio: non ci si può improvvisare speleologi». Per provare questa emozione bisogna fare riferimento a uno dei 13 gruppi federati aderenti alla Delegazione speleologica ligure, chiarisce Ottorino Tosti, del gruppo genovese Sial: «Sono gruppi di volontari riconosciuti dalla legge 14 del ‘90, con la quale la Regione ha anche certificato le 39 aree carsiche liguri da tutelare. In Italia, infatti, ci sono due grandi organismi che si occupano di speleologia: la Società speleologica italiana, composta da gruppi autonomi, da cui dipende la Dsl, e il Cai». «Si tratta di un´attività di nicchia, non certo di moda, legata alle passioni singole», aggiunge Rodano: «Ora è in ripresa. Ma richiede fatica e pazienza». 

Erica Manna


 

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