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  5. Qualità della Vita

News della sezione Qualità della Vita

01/02/2005 - Ponte di Calatrava

Tratto da "Il Gazzettino" del 1 febbraio 2005 - pag. IV

L'arco del Ponte di Calatrava andrà messo in opera nella notte tra l'8 e il 9 marzo (o in quella successiva se vi saranno problemi meteo), ma ieri il consigliere comunale Paolo Bonafè (Udc) ha avanzato con un'interrogazione dubbi sulla rispondenza dell'opera al progetto. «Risulterebbe da indiscrezioni ricevute - ha scritto - che le quote di impostazione delle spalle siano non conformi al progetto di almeno 50 centimetri». Secondo Bonafè, «questo "errore" potrebbe causare nel tempo problemi di staticità, anche a seguito dell'aumento dei pesi che la struttura dovrà sopportare a seguito dell'inserimento dell'ovovia per disabili che, come è noto, è stata aggiunta successivamente al progetto iniziale».
Il consigliere dell'Udc ha poi denunciato che i costi iniziali, valutati in 10 miliardi di lire, sarebbero ora lievitati a 10 milioni di euro, di fatto raddoppiando. «Ricordo che questi soldi - ha sottolineato Bonafè - sono attinti da uno specifico capitolato dei fondi della Legge speciale, quindi tolti dalle risorse per la manutenzione pubblica e dai fondi per il risanamento e la ristrutturazione degli immobili dei veneziani». Bonafè ha chiesto, qualora ci sia l'errore costruttivo, chi ne sia responsabile e se eventuali modifiche correttive possano pregiudicare la statica del ponte.
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27/01/2005 - Straordinaria manutenzione da rifare

Tratto da "Il Gazzettino" del 27 gennaio 2005 - pag. VI

Le tecniche dei nostri "veci", per quanto sorpassate ai nostri giorni, si stanno rivelando col tempo le migliori.
Basta vedere la durata del ponte degli Scalzi, le cui colonnine, balaustre e pavimentazione sono stati oggetto di straordinaria manutenzione negli anni 1999/2000 ed oggi sono già da risistemare.
Qualche tempo fa, a seguito alla caduta di una colonnina dalla balaustra del Ponte degli Scalzi, il Comune ha incaricato l'architetto Roberto Benvenuti di effettuare un immediato monitoraggio per verificare più complessivamente lo stato delle strutture. È così emersa una situazione abbastanza diffusa di fessurazioni sulla maggior parte delle colonnine, in particolare dove tali elementi raggiungono la sezione trasversale minima: risultavano infatti integre solo le colonnine delle rampe laterali che non sono direttamente interessate dall'arco.
Ma il bello non finisce qui: altre fessurazioni sono state riscontrate sulla pavimentazione di alcuni pianerottoli sia verso la Fondamenta S. Lucia che verso la Fondamenta di S. Simeon Piccolo. «Solo quattro anni fa - afferma Benvenuti - la Società Insula aveva sostituito l'originaria pavimentazione in asfalto con lastre di trachite. I due ripiani dove sono comparsi fenomeni di fessurazione sono quelli che possiedono il minor spessore di sottofondo presente tra la struttura principale dei conci in pietra costituenti l'arco e la pavimentazione del piano di calpestio». Oggetto di stress da sollecitazioni sono anche le colonnine e la balaustra, al cui interno del corrimano in pietra corre un tubo d'acciaio dove è alloggiato il gas in pressione dell'Italgas.
Per sistemare il tutto Comune e Soprintendenza hanno deciso di effettuare una sperimentazione. Si inizia da una colonnina della balaustra con un primo intervento di recupero per verificarne la fattibilità economica e operativa: verranno inseriti aghi d'acciaio inox con resina epossica, quindi verrà tagliato il perno metallico di collegamento con la struttura sottostante e realizzata una nuova superficie di collegamento con piombo fuso per ridurre la rigezza della struttura complessiva. Quanto alla pavimentazione dei pianerottoli si stanno studiando le tecniche più idonee per evitare fessurazioni (giunti elestici sulla pavimentazione in lastre di trachite e/o sostituzione con asfalto sintetico mediante resine caricate con inierti del medesimo colore della trachite). L'intervento, ottenuto il placet della Soprintendenza, sarà realizzato contemporaneamente ai lavori sulle balaustre.
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25/01/2005 - Ennesimo "Bed & Breakfast" in centro storico?

Tratto da "Il Gazzettino" del 25 gennaio 2005 - pag. IV

Ennesimo "Bed & Breakfast" in centro storico? Ancora non è stato confermato, ma tutto lascia prevedere che il nuovo insediamento sia ormai molto vicino. Certo che per un servizio, si fa per dire, in dirittura di arrivo, un altro, e molto più importante, è destinato a scomparire definitivamente.
Nel centralissimo campo San Provolo, dietro San Filippo e Giacomo, sta per chiudere i battenti l'ufficio postale, secondo un piano di "razionalizzazione" che la direzione centrale delle Poste italiane ha deciso da tempo di attuare.
«A Campo San Provolo - ha spiegato Giorgio Pontello, a nome di molti residenti nella zona - saranno posti i sigilli non appena completati i lavori di ristrutturazione dell'ufficio postale dell'Ascensione, a San Marco». Siamo alle solite; questioni di bilancio vengono portate a giustificazione della chiusura degli uffici, che rappresentano veramente una pubblica e indispensabile utilità per la gente.
Questo ufficio postale svolge certamente un importante servizio: ne fa prova l'afflusso continuo di persone che accedono ai servizi bancari, ai conti correnti e alla spedizione di posta di ogni tipo di dimensione.
A questo ufficio, in particolare, si rivolgono centinaia di pensionati per il ritiro delle loro pensioni ed ancora gli uffici di professionisti, alberghi e negozi della zona - una zona oltre che intensamente abitata da veneziani, anche ad alta percentuale turistica e commerciale - per la spedizione di plichi, oggetti acquistati, francobolli e pacchi di ogni tipo.
Ad ogni ora si può notare una lunga fila di clienti e così altrettanto dicasi per gli uffici all'Ascensione, dove in continuazione, specie nel periodo estivo, le persone in attesa del loro turno sono a decine. "Non si capisce, quindi, avverte Pontello (che ha pure inviato una lettera al Consiglio di Quartiere, che peraltro poco potrà fare) per quali ragioni, se un'attività è richiesta e produce, debba essere sospesa irrevocabilmente.
Una chiusura che determinerà un grave disagio sia nei cittadini che nelle attività produttive dislocate nella zona e che dovranno rivolgersi ad un ufficio più lontano, con evidente perdita di tempo, oltre che altamente frequentato, e quindi con prevedibile intasamento.
La cittadinanza, dunque, sarà ancora una volta penalizzata. Ma tanto: il fabbricato è già stato venduto: e quindi... ben arrivato, centesimo "Bed & Breakfast"!

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25/01/2005 - Mille stranieri in più nelle classi veneziane

Sono aumentati del 30 per cento i ragazzi stranieri che frequentano le scuole della provincia di Venezia. Quasi mille in più. Erano infatti 3022 nell'anno scolastico 2002-2003 mentre ad oggi sono saliti a quota 3931, con una crescita leggermente superiore rispetto alla media nazionale. Sono concentrati soprattutto nella fascia primaria dell'istruzione, in particolare nelle scuole elementari, e sono in grande parte di nazionalità albanese, sebbene si registri anche una forte presenza nordafricana e cinese.
E' il quadro che emerge dalla pubblicazione "Mondoscuola 2004. Stranieri e mediazione culturale nelle scuole della provincia di Venezia", realizzata dall'Assessorato all'Istruzione della Provincia di Venezia.

In aumento anche le nazionalità presenti nelle scuole del territorio, ben 101 contro le 73 dell'anno scolastico 2001-200. Il 48 per cento del totale degli studenti stranieri proviene da Albania, Marocco e Cina, ma è comunque in aumento la presenza di bambini europei, africani, sudamericani.

Gli studenti albanesi si concentrano in particolare nel distretto scolastico di San Donà di Piave, le aree di Dolo e Portogruaro sono invece a maggioranza cinese mentre i bengalesi frequentano nella quasi totalità le scuole di Mestre centro. I distretti scolastici di Chioggia e Venezia sono invece i meno frequentati.

Questi dati - spiega Davide Zoggia, Presidente della Provincia di Venezia - confermano quanto il fenomeno stia registrando un incremento costante, che incide sempre di più nella programmazione educativa e nella vita di relazione di allievi, docenti e famiglie. Occorre rendere più agile conclude il Presidente - la strada verso una forma reale di interculturalità, grazie alla quale lo stesso concetto di integrazione apparirà superato.

A fronte di questi numeri - aggiunge l'Assessore provinciale all'Istruzione, Andrea Ferrazzi - dobbiamo fare ogni sforzo per garantire il diritto allo studio a questi ragazzi e ragazze, alle pari opportunità, alla libertà di espressione religiosa e culturale. A questo compito sono chiamate le scuole, le forze del territorio, ma anche le amministrazioni locali. Con Mondo Scuola, che è solo uno dei prodotti e delle ricerche dell'Osservatorio provinciale per l'Istruzione conclude Ferrazzi - poniamo una base alla conoscenza del fenomeno, sperando di offrire una bussola di orientamento alle attività e ai progetti di chi, assieme a noi, opera sul territorio provinciale.

Tratto da Il Gazzettino del 25 gennaio 2005 - pag. IV

I risultati dell'indagine, raccolti in Mondoscuola 2004, sono in distribuzione alle scuole e a quanti, fino ad esaurimento copie, vorranno farne richiesta presso l'Ufficio Istruzione della Provincia di Venezia, ma sono anche disponibili online su PoloEst, Rete telematica della Provincia di Venezia, all'indirizzo web: www.provincia.venezia.it/istruzione/pubblicazioni/mondoscuola2004.pdf.
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23/01/2005 - Panni al vento tra le calli

Tratto da "Il Gazzettino" del 24 gennaio 2004 - pag I

Conto alla rovescia per la storica delibera che consentirà di stendere i panni ad usciugare e ai bambini di giocare a pallone o andare in bicicletta nei campi di Venezia e impedirà ai turisti di bivaccare nell'area marciana e di abbandonare rifiuti sul suolo pubblico.
Oggi, ormai ottenuto il parere della commissione consiliare, la delibera che modifica il regolamento comunale in tema panni stesi, bivacchi e di giochi nei campi e nei campielli andrà in votazione in consiglio comunale e già si annuncia la battaglia: il consigliere Danilo Rosan ha pronto un emendamento che - promette - darà veramente la possibilità ai bambini più piccoli di giocare sotto casa e eviterà la concentrazione dei giochi, che porterebbe inesorabilmente ad un aumento della pericolosità.
Sì perchè la modifica del regolamento che sta a cuore al vicesindaco Michele Mognato, prevede la possibilità di giocare a palla e di andare in bicicletta solo nelle zone del territorio comunale individuate dai Quartieri e dalle Municipalità, limitando il gioco col pallone ai ragazzi di età inferiore ai dodici anni e la bicicletta sotto gli otto anni. E ovviamente unicamente in una determinata fascia oraria. «In questo modo non si permetterà di giocare ai bambini di 3-4 anni - afferma Rosan -. Ai Quartieri e alle Municipalità è demandata l'individuazione dei campi dove è consentito il gioco: il rischio è quello di vedere concentrati i giochi in alcuni campi principali, mentre sarà vietato giocare nel campiello sotto casa. A meno che i Quartieri non si armino di pazienza certosina e stillino un elenco di 3.000 campi e campielli. È invece molto più facile individuare delle zone vietate ai giochi. Inoltre l'età proposta nella delibera è troppo alta per il tipo di giochi per la sicurezza degli anziani. Oltre l'età proposta nell'emendamento si può andare in luoghi più idonei, come i parchi, i campetti sportivi, i patronati».
L'emendamento proposto dal consigliere Rosan prevede che i giochi con palla, individuali o di gruppo, siano consentiti in tutti i campi e/o campielli del centro storico e nelle zone del territorio comunale di terraferma, e lascia a Quartiere e Municipalità l'individuazione delle zone dove i giochi non sono consentiti. Quantiere e Muncipalità sono anche chiamati a limitare la circolazione dei velocipedi nei campi e campielli con apposita ordinanza. Zone proibite in ogni caso, perchè di particolare pregio o troppo di passaggio, sono l'area Marciana, l'area del Mercato di Rialto, campo Ss. Apostoli, campo S. Bartolomio, campo S. Salvador, campo S. Rocco, campo dell'Accademia, campo Manin, campo S. Angelo, campo S. Fantin, campo S. Luca e campo S. Moisè. Viene inoltre abbassata l'età dei bambini: 8 anni per il gioco del calcio e 6 per la bicicletta, anche se viene elevata a 10 per l'uso dei velocipedi nei parchi pubblici e per le zone della terraferma.
«Solo in questo modo si potrà ridare l'uso della città ai bambini nella sua globalità - conclude il consigliere Rosan -, assicurando tranquillità agli anziani che prendono il sole sulle panchine e ai bimbi più piccini che iniziano timidamente a giocare sotto gli occhi delle mamme».

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