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Autore: ENZO PEDROCCO

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  5. Qualità della Vita

News della sezione Qualità della Vita

24/06/2006 - «I giovani non devono abbandonare Venezia»

Tratto da "Il Gazzettino" del 24/06/2006

La città ha bisogno di giovani per non essere ridotta alla succursale del cimitero di San Michele. Non usa mezzi termini Elio Dazzo, presidente dell'Associaizone pubblici esercizi, per ricordare al pubblico invitato a palazzo Ducale, per i 60 anni dell'Aepe, che il centro storico ha bisogno di essere ripopolato. I giovani, insomma, sono in via di estinzione. Il dovere di tutti consiste nel trattenere le nuove generazioni e non favorirle all'esodo. «Una prima opportunità la troviamo nel mondo universitario e sono convinto che le università di Venezia sapranno indirizzare la loro più preziosa risorsa: i giovani e la ricerca» dice Dazzo. Un tema, questo, che fa da filo conduttore degli interventi. D'accordo con il presidente di Aepe anche l'ex rettore dello Iuav, Marino Folin. «Una città se non ha come componente strutturale i giovani è destinata a morire - esordisce - Il problema di Venezia è che non ha una quota percentuale di popolazione giovane analoga alle altre città». E l'Università attualmente garantisce una rilevante fetta di giovani: gli studenti universitari, forse a volte scomodi ma in grado di rivitalizzare il centro storico. «Se vogliamo che Venezia sia una città normale bisogna che cerchiamo di difendere la presenza dei giovani - continua Folin - dobbiamo alzare la quota degli studenti residenti, che sono attualmente 5mila ma la domanda arriva da parte di altri 5 mila tra Ca' Foscari e Iuav. Ci sono tuttavia delle condizioni basilari: la residenza e la qualità dei servizi offerti». Secondo il soprintendente regionale Pasquale Malara, Venezia «deve fare una correzione di rotta», perchè il fenomeno del turismo negli ultimi anni è degenerato. «Spesso si viene a Venezia non tanto per vedere questa sua unicità mondiale ma per il fatto di esserci stati, come fosse un pellegrinaggio - sottolinea - è una fruizione brevissima e limitata all'esterno». Parallelamente all'espandersi incontrollato del turismo di massa, ha ricordato Malara, si è assistito ad un'emorragia costante di abitanti, dovuta alla dificoltà negli spostamenti ma anche ai prezzi . «Agli abitanti dobbiamo garantire servizi e case - ha concluso - è un problema di responsabilità comune, che non investe solo l'amministrazione comunale ma tutta la comunità civile ed economica». Il sindaco Cacciari ha invece richiamato l'attenzione sull'esigenza di innovare migliorando l'offerta qualitativa dei pubblici esercizi, diventando competitivi e quindi abbassando i prezzi , e presentando un sistema che comprenda le "ricchezze" di Venezia, l'artigianato, la cucina, il sistema musale, culturale, gli eventi e gli spettacoli. «Questa giunta punterà molto su Mestre - ha detto il sindaco - per aumentare la qualificazione culturale della città e una qualificazione degli aspetti monumentali. Questa città deve ospitare giovani e rendere complementare la loro presenza ad altri settori e ceti della popolazione tenteremo di aumentare l'offerta di residenza agli studenti, vedremo con quali tempi e spazi». Sul fronte dei giovani, Dazzo ha annunciato la nascita del Gruppo Giovani Esercenti, «che sarà la palestra per la preparazione e formazione dei dirigenti di domani».
Manuela Lamberti
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20/06/2006 - Actv promette: «Le code hanno i giorni contati»

Tratto da "Il gazzettino" del 20/06/2006

Che sia giorno oppure notte, che sia estate oppure inverno, che si tratti di veneziani piuttosto che di turisti, la sensazione non cambia. Sui vaporetti si viaggia stipati come sardine e il servizio che si ottiene in cambio dell'acquisto del biglietto o dell'abbonamento non sempre è all'altezza della situazione. Molti veneziani concordano sul fatto che non è tanto colpa dell'invasione dei 13-14 milioni di turisti che si ripete ogni anno (i quali tra l'altro rimpolpano le casse dell'Actv a suon di 5 euro il biglietto) quanto dell'azienda di trasporti che in tutti questi anni non ha sufficientemente adeguato l'offerta alla nuova situazione. Gli anni trascorsi sono molti, giacché le prime "invasioni epiche" risalgono ai primi anni Novanta, quando tutti i cittadini dell'Est europeo furono presi dalla frenesia di visitare i luoghi più belli di un continente loro precluso. Se finora l'Actv non ha dominato lo scenario, cosa farà in futuro per fornire un trasporto che permetta ai turisti almeno di sistemare le loro valige in modo ordinato e ai veneziani (tra i quali ci sono sempre più anziani) di avere la quasi certezza di salire sul vaporetto senza essere costretti ad imbarazzanti scambi di fluidi come accade oggi? Ne parliamo con il presidente Marcello Panettoni, uno dei massimi esperti di trasporti in Italia e artefice delle magnifiche scale mobili che hanno liberato il centro storico di Perugia dalla morsa del traffico.
«Premetto - esordisce Panettoni - che miracoli non riusciremo a farne. Trasformare un sistema di trasporti è una questione di anni, non di giorni. Però, nell'immediato, possiamo dare una risposta prima di tutto ai veneziani e poi ai turisti per migliorare la qualità del trasporto. Stiamo preparando alcune proposte che riguardano sia il sistema di tariffazione che il riordino dei servizi che porteremo presto all'attenzione del Comune. Partendo dal lavoro fatto a febbraio, andremo con proposte concrete chi incideranno su questi due fattori e, se esse saranno accolte, cercheremo di dare un segno di attenzione ai nostri utenti».
E in un futuro più prossimo, con la possibilità concreta che la sfmr (metropolitana regionale di superficie) scaricherà sulla stazione altre migliaia di persone, come si cercherà di sgravare il Canal Grande? «In un contesto come quello veneziano in cui poco o niente è certo - dice il presidente Actv - siamo costretti a lavorare ipotizzando scenari e a fare simulazioni su di essi».
Quando arrivò a Venezia, Panettoni si stupì della ruggine su vaporetti, motonavi e motoscafi. Le cose però non sono molto cambiate.
«È un problema cui mi sono dedicato personalmente - continua - e ho capito che fino a quando i vaporetti rimarranno a stazionare in Ca' di Dio ci sarà ben poco da sperare. Tra la salsedine e i continui urti cui sono sottoposti, la formazione della ruggine a bordo è accelerata. Il sindaco, però, ha indicato ad Actv la volontà di spostare il cantiere al Tronchetto e il progetto sarà organizzato in modo da ormeggiare i battelli senza che urtino più l'uno contro l'altro. Non voglio dire che in un anno risolveremo il problema. Ne elimineremo la ragione strutturale».

Michele Fullin

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15/06/2006 - Linea 1 e aumenti, Salvadori replica all'Ava: «Ma quale batosta! I veneziani sono tutti con me»

Tratto da "Il Gazzettino" del 15/06/2006

«Ma quale batosta! Nessuno vuole perseguitare i turisti, sia chiaro. E non mi sembra che 8 euro sia una cifra esagerata per un giro completo del Canal Grande, confrontata, ad esempio, con i prezzi di Londra o Parigi». L'assessore al Turismo Augusto Salvadori ha preso decisamente male l'intervento del presidente dell'Ava, l'Associazione albergatori, Franco Maschietto che ha criticato duramente la scelta dell'amministrazione comunale di aumentare da 5 a 8 euro il prezzo del biglietto per i turisti che vogliono usufruire della linea "1" paragonandola ad una penalizzazione seconda soltanto all'introduzione della tassa della Ztl.«I veneziani sono tutti con me - ha continuato - e questo è un segnale che stiamo andando nella direzione giusta. Non voglio scendere in polemica con Maschietto dato che ci sono cose ben più importanti da fare per il rilancio economico della città. Ma non è più tollerabile, per i residenti della città, dover saltare le corse per sovraffollamento o riuscire a salire sul vaporetto e essere costretti a stare stipati come sardine. I turisti , ai quali chiediamo una collaborazione per la migliore vivibilità di Venezia da parte di tutti, non saranno affatto penalizzati dato che, per il tratto San Marco-ferrovia-piazzale Roma, potranno prendere comunque le linee "82", "3" e "4" sempre al costo di 5 euro».Salvadori esclude categoricamente la possibilità di operare una differenziazione tra turisti pendolari e alloggiati in centro storico, proposta dagli imprenditori. Ma su una cosa il battagliero assessore è d'accordo con il presidente degli albergatori.«E' evidente - ha annuciato infatti - che gli aumenti riguarderanno soltanto il periodo estivo e tutti quelli, come il Carnevale o le festività natalizie, in cui l'affluenza di turisti è più alta».Salvadori ha sottolineato anche che il bigliettaio dovrà fornire un servizio di informazione al visitatore consigliandogli la tariffa più conveniente. Ma l'avvocato non ci sta alle critiche di Maschietto sulla mancanza di punti di accoglienza.
«La legge regionale 33 del 2002 - ha spiegato - ne ha assegnato le competenze alla Provincia che, a sua volta, le ha trasferite all'Apt, l'Azienda di promozione turisti ca. E devo dire che a Venezia ce ne sono almeno sei e lavorano molto bene».Roberta Benedetto

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13/05/2006 - L'impegno di reinvestire sulla città le risorse portate dal turismo

Tratto da "Il Gazzettino" del 13/05/2006

Il turismo è la prima voce dell'economia veneziana, da cui - complice lo spopolamento di residenti - sono finiti per dipendere anche altri settori, come il commercio o l'artigianato. Sempre più negozi sono votati ai turisti, sempre più piccole imprese artigianali si convertono a prodotti-souvenir. Poche realtà al mondo hanno una dipendenza economica dal turismo così elevata come Venezia, eppure questa ricchezza si ferma prima di una ricaduta di cui potrebbe beneficiare tutta la città. Fatti salvi un paio di casi (il servizio di trasporto pubblico e la tassa dei rifiuti , che il contributo dei "foresti" contribuisce a garantire su livelli accettabili per i residenti), le risorse del turismo vengono intercettate dalle categorie di cui sopra e non circolano. Un esempio: la Mostra del cinema porta al Lido tanti soldi, ma marciapiedi e strade sono da terzo mondo. Decenni di Legge speciale hanno fatto in modo che fosse qualcun altro (il settore pubblico) a pensare alla città. Ma ora, chi ci pensa? I grandi capitali e le grandi banche girano altrove. Gli sponsor o gli investimenti esterni faticano ad arrivare perché la città, rispetto ad altre, fatica a presentare progetti di ampio respiro che facciano da attrattori di capitali. Il caso Pinault è incoraggiante, perché il magnate francese ha sì riaperto Palazzo Grassi, ma ha anche fatto un affare immobiliare (due con Punta della Dogana), rivalutando per di più la sua collezione privata. Ma è una mosca bianca.
Ora istituzioni e categorie scoprono la necessità di "fare sistema" anche a Venezia per trovare risorse da destinare al mantenimento o al rilancio della città. Il problema è: come mettere in circolo il tesoro che il turismo porta qui ogni giorno? La Camera di commercio ha adottato il codice etico della responsabilità sociale dell'impresa e si è costituita come motore di quel "Club dei 12" che riunisce, ad alti livelli, istituzioni e mondo economico. È quella la sede per superare particolarismi e incrostazioni che paralizzano i rapporti tra le categorie a livello più basso. Ed è in quella sede che andrebbe sancito, come principio di responsabilità sociale delle imprese, l'impegno a reinvestire su Venezia e sui veneziani da parte di quelle categorie che guadagnano con il turismo.
DAVIDE SCALZOTTO

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29/11/2005 - A Venezia Workshop “Città Vivibili”

Comunicato stampa del Comune di Venezia del 29/11/2005

Sarà l’assessore comunale alla Pianificazione strategica e all’Ambiente, Laura Fincato ad accogliere domani, mercoledì 30 novembre, ai Magazzini del Sale, oltre cinquanta tra funzionari, urbanisti e tecnici dell’ambiente, provenienti da sette città europee, che fino a venerdì 2 dicembre discuteranno di sostenibilità ambientale, economica, sociale nell’ambito del programma di ricerca “Liveable cities” (Città vivibili) promosso dalla Commissione europea e gestito dalla rete di città “Eurocities”. La giornata di domani avrà come sede i Magazzini del Sale, le giornate di giovedì e venerdì si terranno al Vega. Le città coinvolte, oltre a Venezia, sono: L’Aia (Paesi Bassi), Aalborg (Danimarca), Malmoe (Svezia), Bourgas (Bulgaria), Bristol (Gran Bretagna), Lille (Francia).
Il workshop è stato organizzato dal Comune di Venezia con la finalità di elaborare un piano per lo sviluppo urbano sostenibile per ognuna delle città partecipanti, estendibile ad altre realtà. Le giornate di giovedì e venerdì, inoltre, permetteranno anche di visitare e di approfondire le attività del Parco scientifico tecnologico Vega, unico esempio in ambito veneziano di trasformazione urbana e di riqualificazione eco-compatibile di un’area industriale dismessa, ma anche punto di convergenza di politiche di carattere ambientale, sociale, economico.
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