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Autore: ENZO PEDROCCO

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  3. Progetti e ricerche su Venezia

News della sezione Progetti e ricerche su Venezia

30/09/2005 - La festa di CAMBIERESTI?

Si terrà sabato 01 ottobre 2005 dalle 10.00 alle 23.00 e domenica 02 ottobre dalle 10.00 alle 19.00 nella cornice del Parco di S. Giuliano, la Festa di Cambieresti? (Consumi, AMBIEnte, Risparmio E STIli di vita), un'occasione per convogliare tutte le risorse, idee, progettualità attivate sia da parte dei promotori che dei partecipanti.
Durante la festa saranno allestiti:
- un’area di mostra-mercato delle produzioni biologiche locali con degustazioni guidate, laboratori per bambini e la possibilità di interloquire direttamente con i produttor;
- un’area di esposizione di materiali e tecnologie per la bioedilizia;
- alcuni stand informativi gestiti da enti ed associazioni partner del progetto;
- uno spazio per la vendita di pubblicazioni inerenti i temi affrontati dal progetto;
- uno spazio/forum aperto alle famiglie di Cambieresti? ed al confronto tra queste ed i rappresentanti della Rete Locale di Economia Solidale;
- un’area Laboratori, dove sarà possibile mettersi alla prova personalmente con la produzione di birra, detersivi, riparazione di biciclette, autocostruzione di pannelli solari, etc.
- il “mercatino di GianBurrasca” per il riciclo e riuso di giochi, libri e abiti per bambini da 0 a 14 anni;
- uno spazio ristorazione nel quale si farà uso esclusivamente di plastiche di origine vegetale, completamente biodegradabili.
Per maggiori informazioni consulta il sito del progetto www.cambieresti.net
News correlata a: [ Sviluppo Sostenibile ] [ Progetti e ricerche su Venezia ]

 

11/09/2005 - La città, il Mose e gli scenari catastrofoci...

Da “Il Gazzettino” del 11/09/2005

«Ist Venedig das nächste New Orleans?», (Venezia è la prossima New Orleans?), titolava, venerdì scorso, la «Frankfurter Allgemeine Zeitung» una corrispondenza di Dirk Schmer in cui si faceva un parallelo tra quella lagunare e la città della Lousiana devastata dall'uragano Katrina. «Se al mondo esiste una città minacciata dall'acqua in modo analogo a New Orleans, questa è Venezia», vi si leggeva.
Si intensifica la contestazione alle dighe mobili da parte del "NoMose" a cui si sta contrapponendo un nascente movimento associazionistico che, assecondando la paura che da quel lontano '66 a Venezia non è cambiato nulla, ritengono che "perfetto o perfettibile" quel progetto, nato negli Anni Ottanta sotto amministrazioni non sospette, debba essere completato senza indugi.
Fatte salve le ragioni di entrambi gli schieramenti, resta da chiedersi cosa potrebbe succedere a Venezia, con o senza Mose, nel caso di eventi atmosferici eccezionali derivanti dai mutamenti climatici in atto, con il contributo di sviluppi imprevedibili dovuti all'innalzamento del mare (eustatismo) e dell'abbassamento del suolo (subsidenza). Infatti, chi avrebbe mai detto, fino a qualche giorno fa, che la super-organizzata Svizzera o la possente Germania sarebbero state messe in ginocchio da una anomala ondata estiva di maltempo. O che una importante e popolosa regione degli iper-pianificati Stati Uniti, massima potenza mondiale, abituata da sempre a convivere con i stagionali cicloni caraibici, sarebbe stata ridotta come i semi-primitivi villaggi delle coste dello Sri Lanka travolti dallo tsunami.
Si dice che il Mediterraneo è un mare chiuso, e che, a maggior ragione, le caratteristiche dell'Adriatico offrono solide garanzie; e che situazioni come quella del '66 si verificano una volta al secolo, per cui, citando una celebre frase del prof. Massimo Cacciari, "la soluzione al problema dell'acqua alta a Venezia si risolve con un paio di stivali". Eppure, le leggi speciali per Venezia sono state fatte perchè si riteneva che esistessero rischi reali, da cui sono discesi i progetti per la regolazione delle acque alte, e dunque, il Mose.
Mentre da un lato si è adottato lo slogan "Il Mose serve solo a chi lo fa", con l'inequivoco simbolo dello squalo, dall'altro circola l'ironica domanda «Ma se il Mose è di Destra, l'acqua alta è di Sinistra?», Venezia è nelle stesse condizioni del 3 novembre del '66. Pensare che "domani" potrebbe essere un 4 novembre, può far scoprire che -forse- l'aver comprato stivali alla coscia non era stato sufficiente.
News correlata a: [ Acqua Alta ] [ Progetti e ricerche su Venezia ]

 

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