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News della sezione Ambiente

04/02/2005 - «Vogliamo essere protagonisti e decidere noi del nostro futuro»

Tratto da "Il Gazzettino" del 4 febbraio 2005 - pag. VII

Vogliamo essere protagonisti nel rilancio di Lio Piccolo. E' l'intenzione dell'associazione Il Borgo di Lio Piccolo, sorta alcuni anni fa a tutela di questo storico lembo lagunare. Il Borgo di Lio Piccolo infatti, dopo essere stato acquistato dal Comune di Cavallino-Treporti a breve sarà sottoposto ad un importante intervento di restauro storico e architettonico. Un lavoro, che contribuirà a rilanciare tutto il litorale e non solo dal punto di vista storico, all'interno del quale l'associazione Il Borgo di Lio Piccolo vuole essere coinvolta in maniera attiva.
Negli ultimi tempi il Lio Piccolo è diventato un argomento di stretta attualità - spiega Renzo Lazzarini segretario dell'associazione - non solo per noi ma anche per il Comune di Cavallino-Treporti. Noi come associazione culturale Il Borgo di Lio Piccolo vogliamo essere protagonisti del nostro futuro, collaborando attivamente con tutta l'amministrazione comunale. Per il momento però nessuna anticipazione sui progetti che l'associazione vorrebbe realizzare.
Stiamo valutando alcuni progetti - continua il segretario dell'associazione - ma prima di esporli pubblicamente aspettiamo che vengano portati a termine i rilievi che dei tecnici specializzati stanno compiendo per stabilire l'entità degli interventi di ristrutturazione necessari per la piazza e per i principali edifici del borgo". Proprio i risultati di questi rilievi, dai quali pare siano emersi degli importanti particolari storici, saranno presentati pubblicamente a fine mese durante un incontro pubblico con il comune e la società incaricata dei rilievi, che servirà per fare il punto della situazione.
Da questi rilievi ci aspettiamo molte novità, ma la cosa più importante sarà quella di capire in che modo si vorrà recuperare i principali edifici storici del borgo come la chiesa e il campanile o come si vorrà procedere per la messa in sicurezza della piazza.

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03/02/2005 - Allarme per la fine dei "martin pescatori"

Tratto da "Il Gazzettino" del 3 febbraio 2005 - VI

La sezione Lipu di Venezia (Lega Italiana Protezione Uccelli) va alla scoperta di Marano Lagunare e Valle Vecchia. La sezione veneziana dell'associazione, che conta nel territorio di Venezia e terraferma circa 400 iscritti e gestisce le oasi di Ca' Roman e Cave di Gaggio, da anni è dedita alla difesa della natura partendo dalla protezione degli uccelli e dei loro habitat, all'educazione al rispetto dell'ambiente e alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle tematiche inerenti la tutela dell'ambiente e l'attenzione alla salute.
La gita è prevista per domenica. Come da programma, il punto d'incontro è alle 8, al parcheggio del parco di S. Giuliano. Si percorrerà la Triestina sino a S. Giorgio di Nogara, da qui si raggiungerà Marano Lagunare e la riserva di Valle Canal Nuovo (ingresso 3 euro). Nella riserva Anatre ed Oche vengono pasturate tra le 9 e le 9.30 e gli animali si potranno così osservare a distanza ravvicinata. Nel primo pomeriggio si visiteranno le aree di Valle Vecchia, oggetto di recenti interventi di ripristino ambientale. La gita è gratuita per i soci LIPU e per coloro che hanno partecipato l'anno scorso al corso di birdwatching. Per tutti gli altri è previsto un costo di iscrizione simbolico di 2 euro. E' necessario avere un proprio mezzo di trasporto. Per informazioni si può telefonare dalle 12 alle 13 e dalle 19 alle 20 al 340/6192175.
Federico Antinori, responsabile litorali Lipu Venezia, lancia anche un appello a tutta la cittadinanza per preservare i Martin Pescatore, ridotti ormai a pochi esemplari. "Abbiamo trovato un altro Martin Pescatore morto ed è il quarto dall'inizio di gennaio -spiega- tre sono morti al Lido per l'impatto contro una vetrata e uno in terraferma. Di questo non conosciamo le cause della morte ma presumiamo siano le stesse. Propongo che i proprietari che dispongono di ampie vetrate posizionino alcune sagome di predatori sui vetri in modo tale che gli uccelli si spaventino e fuggano".

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30/01/2005 - «Oasi naturalistiche minacciate dal Mose»

Tratto da "Il Gazzettino" del 30 gennaio 2005 - pag. VI

Bilancio di due anni di attività delle oasi naturalistiche di Alberoni e Ca' Roman. È emerso un elogio all'attività di tutela e gestione assicurata da Wwf e Lipu, ma anche una forte preoccupazione per la collocazione dei cantieri del Mose che rischia di rovinare il patrimonio naturalistico. Questo, in sintesi, il senso dell'incontro tenutosi l'altro pomeriggio all'Hotel Hungaria Palace del Lido. Vi hanno partecipato, tra gli altri, l'assessore di Ca' Farsetti all'ambiente Paolo Cacciari, il presidente della Municipalità del Lido Gianni Gusso e il dirigente del settore sviluppo del territorio e mobilità Giorgio Pilla. Erano presenti poi il responsabile dell'oasi Wwf degli Alberoni Paolo Perlasca e di quella Lipu di Ca' Roman Marco Basso. "Se le oasi sono riconosciute dalla Comunità Europea di interesse comunitario - ha attaccato l'assessore Cacciari - non comprendo come si possano in queste stesse aree allestire dei cantieri che, di fatto, le imprigionano e le possono compromettere. Bene: come amministrazione comunale abbiamo, in via indiretta, avuto notizia che la commissione regionale avrebbe detto che i cantieri non hanno alcun effetto impattante".
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14/01/2005 - Il mantenimento e la sistemazione degli habitat interni alle oasi di protezione del veneziano

Tratto da "Il Gazzettino" del 14 gennaio 2005 - pag. V

Il mantenimento e la sistemazione degli habitat interni alle oasi di protezione del veneziano, col ripristino dell'ecosistema deteriorato e la creazione di nuovi equilibri naturali. È quanto si propone, assieme alla promozione di azioni mirate alla tutela della fauna selvatica, il programma di intervento per la gestione delle Oasi di protezione attivato dalla Provincia di Venezia.
Nelle 37 aree esistenti nel Veneziano - dal Portogruarese al Miranese, dall'area sud della provincia all'intera gronda lagunare - in cui svassi, aironi e molte altre specie nidificano o sostano (e nelle quali la caccia è vietata), potrà inoltre essere prevista la messa in opera di strutture che svolgano una funzione, anche indiretta, di conservazione dell'ambiente e che possano anche consentire la fruizione pubblica delle oasi con scopi di conoscenza del patrimonio faunistico.
«L'obiettivo spiega l'assessore provinciale alla Caccia, Luigi Solimini è quello di intervenire sul territorio, di concerto con i soggetti che vi operano giorno dopo giorno e che garantiscono in prima persona la vita di queste oasi. Avvicinare i cittadini alle aree protette contribuisce a migliorare inoltre il grado di conoscenza di questo patrimonio straordinario, e di condivisione, pur con le dovute cautele, degli spazi naturali del veneziano con quanti vi abitano».
A tale scopo la Provincia ha indetto un bando rivolto a enti pubblici, associazioni senza fini di lucro, ambiti territoriali di caccia che abbiano la disponibilità giuridica di terreni ricadenti in una delle 37 oasi di protezione della fauna selvatica individuate dal Piano faunistico-venatorio della Regione Veneto che intendano partecipare alle attività di riqualificazione dell'ambiente. Possono accedere al bando anche le realtà autorizzate dal proprietario e quei soggetti delegati alla gestione naturalistica e ambientale delle aree oggetto di intervento.
La presentazione dei progetti relativi agli interventi previsti dal bando dovranno essere inoltrate alla Provincia di Venezia, Ufficio Caccia, Rampa Cavalcavia 31 a Mestre, entro il 4 marzo 2005. Maggiori informazioni sono disponibili all'indirizzo www.provincia.venezia.it.
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