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Dibattito sul turismo

Nella Newsletter di Pandora di Settembre abbiamo pubblicato l'articolo "Quattro chiacchiere con Marco parlando di... turismo".
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Saverio Filippo - 26/05/2006 14:51
I titolari di una società di navigazione lagunare con servizio da Jesolo a Venezia si strappano le vesti perché vedono loro negato il permesso di traghettare in città 75.000 calpestatori e insozzatori annui, che in centro storico non versano una lira, se non per alimentare il più ignobile commercio di letame souveniristico che ormai a Venezia é diventata la più diffusa formula di questua legalizzata. La società di navigazione minaccia di lasciare a casa 25 dipendenti e chiama in causa le autorità? Ebbene il comune sappia che in città siamo ben più di 25 in procinto di abbandonare attività di memoria storica e dignitose!! Siamo perfettamente concordanti con l'impegno di Marco nel suo B&B, perché l'unica soluzione turistica logica e palese ( percepibile anche da un primate di rango inferiore all'homo sapiens ) é quella di rendere la città nuovamente appetibile a quei civili visitatori che accordavano il loro soggiorno a Venezia con l'amore per la cultura e la storia della città. Quei visitatori che molto spesso sento dire che non torneranno più in una città devastata da una snaturalizzazione di questo tipo. Diciamocelo chiaro, senza autoumiliarci ulteriormente con inutili dubbi: vista la situazione ormai cronica, o meglio in stato di peggioramento permanente, ai nostri amministratori tutto ciò piace!
Vivono di sereno accordo coi loro protetti, mettendo in cima ai loro pensieri le inaugurazioni, i buffet dei grandi eventi e il prodigo pubblico che applaude alla loro intelligenza....
Sono forti coi deboli e deboli con le categorie forti. Bravo, Umberto Corrà. Hai proprio centrato il nocciolo del problema!
Anche una zona di antica spiritualità dove sorge la basilica della Salute, con l'anessa abbazia( dove la mia famiglia vive da generazioni) é irreversibilmente convertita ad una discarica balneare, alimentata dai soliti lancioni che raccolgono il carico dai litorali del Cavallino e lo rovesciano quotidianamente sulla città in costume da bagno e ciabatte. Tanto per fare un esempio, l'edicola sita a S.Vio, storica zona di scambi culturali col mondo anglosassone, non espone nemmeno un quotidiano in lingua straniera, ma bensì una serie di souvenir di infimo genere con un plateatico che invade mezzo campo. A questo punto desidererei che gentilmente mi fosse chiarito un dubbio sull'argomento: il vostro comitato, in merito a ciò che ho menzionato, mette a disposizione solo un forum, o verranno messe in atto delle strategie e dei progetti concreti per fronteggiare questo dramma che sta cancellando Venezia dalla faccia della terra?

Grazie
Livio - 28/11/2005 12:12
Le diverse osservazioni e posizioni sul tema penso mostrino come effettivamente la gestione del turismo a Venezia non sia cosa facile. Molti gli interessi in gioco e soprattutto, per una realtà assolutamente unica come Veneiza, ogni decisione rischia inevitabilmente di mettere a repentaglio altri equilibrei ugualmente precari.<br/>Regolare il turismo a Venezia significa mettere in conto di affrontare più o meno direttamente tutti gli aspetti collegati al vivere nella città lagunare: trasporti, qualità della vita, economia, costo della vita, servizi per turisti ma non solo.
Alvise - 20/10/2005 14:28
a mio avviso il turismo è una delle poche attività economiche che a Venezia possono continuare a sopravvivere. in altri compi la concorrenza, o meglio la scanvenienza di Venezia è evidente ed anche congenita. la sua struttura la rende per "natura" non facilmente accessibile per nuovi investimenti e nuove attività economiche. Sono convinto anche io che occorre regolamentare questa attività, ridurre le case riservate al turismo e "distibuirle" a chi decide di vivere e mettere su famiglia. Un buon turismo, che non denuda i turisti e che è anche rspettoso di coloro che vicono a Venezia penso possa essere un buon conpromesso per la città...
Mario - 01/10/2005 19:01
Capisco e plaudo Marco operatore turistico che con il suo B&B riesce a vivere senza denudare i Clienti. Ma la Città di Venezia ha bisogno di altro.Stò combattendo da anni contro la "monocultura turistica" per svariati motivi, il più importante dei quali lo troviamo proprio in un repentino declino del flusso turistico. Il solo turismo, senza una significante partecipazione della popolazione ad attività produttive o terziarie compatibili ha già fatto in modo che la cultura veneziana si adeguasse da sola e come prodotto da vendere , sempre ai turisti. Il patrimonio abitativo è tristemente sottovalutato; dal censimento del 2001 sono circa 5300 le "case-chiuse" nel senso di non abitate esposte al degrado. Sappiamo tutti che metà circa della popolazione di Venezia Centro-storico, stimata in circa 60000 persone ha un'età che supera i 50anni ed è monoresidente. Non è con il B&B,la pensione, la locanda, l'albergo che faremo rinascere Venezia ma con spunti di politica organizzativa atti a ricercare operatività e produzione compatibile mirata nel tempo. Sono convinto che le amministrazioni hanno abbandonato da molto tempo queste motivazioni, concentrandosi unicamente e solo sul turismo, snaturando ancora una volta di più valori e tradizioni. Cari amici di Pandora, veneziani, meditate!
Giampi - 20/09/2005 17:55
Auspico per Venezia ed in generale l'area metropolitana intesa come area che comprende al suo interno Mestre e Comuni limitrofi, (ma sarebbe utile una politica che coinvolgesse anche le città di Padova e Treviso) uno scenario integrato sia sul versante turistico (proponendo ai flussi turistici le grandi città di Verona, Padova, Vicenza, Treviso, Rovigo ed anche le piccole come Bassano, Cittadella, Castelfranco ecc.) con offerte allettanti ed appunto integrate fra loro, dall'altro lo sviluppo di attività culturali (produzioni musicali, organizzazione di eventi quali mostre, festival, produzioni cinematografiche e rassegne) prodotte in loco e non meramente importate che si colleghino all'esperienza sviluppata dalla Biennale ed utilizzino in maniera più oculata l'enorme patrimonio che è conservato nei musei e nelle varie biblioteche dai vari enti. Patrimonio scarsamente visto, o mal conservato e spesso non fruibile. (vedi quello della Biennale ad esempio). Si tratta di iniziative che dovrebbero svilupparsi con continuità nell'anno in modo da distribuirsi ed evitare la congestione caratteristica del mese di Settembre con la sovrapposizione della Mostra cinematografica, la Biennale d'arte o architettura, quella musicale ecc. Si tratta poi di sviluppare attività di ricerca ed industriali compatibili con il delicato equilibrio di Venezia, con la sua vocazione marinara, un pò come lo è stato anche lo sviluppo industriale di Porto Marghera ma ovviamente senza lo sfruttamento e l'inquinamento da esso prodotto. Ciò al fine di rivitalizzare la terraferma e le aree dismesse (vedi Vega), trovando collegamento e realizzando un volano con l'Università e le scuole medie superiori a tutti i livelli, al fine di diversificare maggiormente gli sbocchi occupazionali non rendendoli possibili solo in ambito turistico o ad esso collegato.<br/>- tratto da Focus Group sul turismo -
Tortuga - 20/09/2005 17:03
Non scusarti Fulvio, penso che il tuo fine fosse quello di farmi essere più costruttiva. E non posso che ringraziarti per questo. A prima vista può sembrare vero che brontolo, ma io non brontolo, denuncio situazioni che vengono nascoste e silenziate dietro la frase “tanto brontolano e si lamentano sempre!” Le mie soluzioni sono semplicissime e le ho già dette. Vedi proprio perché io non voglio togliere il lavoro e quindi il guadagno a nessuno, non ho soluzioni megagalattiche. Mi basterebbe che tutti rispettassero le regole che già ci sono. Mi basterebbe che se qualcuno non rispetta queste regole, ci fosse qualcun altro che gliele fa rispettare. Punto e basta. Io non scrivo queste cose per lamentarmi, anche se scrivendole di getto possono sembrare lamentele, ma per evidenziarle, perché il problema più grosso secondo me è che i nostri amministratori non le vedono, o fanno finta di non vederle il che è ancora peggio!. Ma se le lasciano dilatare non le governeranno più, e forse già ora è tardi. È del Gazzettino di oggi che un gondoliere è stato minacciato dagli scattolettisti e che un bancarellaro e un ambulante sono venuti alle mani. “Ci sono ben altre mafie” dici tu. Appunto. La situazione è esplosiva. Io desidero che tutti lavorino e guadagnino, perché solo con il benessere e un posto sicuro si può pensare a mettere su famiglia, crescere e progredire. E la società va avanti tranquilla. È l’eccesso che mi spaventa. Paolini in un suo monologo cita un vecchio sindacalista che diceva:” tegnive larghi, tegnive larghi, ma deve una cifra”. Le mie proposte sono semplicissime: rispetto delle regole, delle leggi, controlli severi e sanzioni certe per i trasgressori. Lo so che sto sognando ad occhi aperti, ma è la stessa cosa che chiedono anche coloro che per primi queste regole le stravolgono tutti i giorni. <br/>- tratto da Focus Group sul turismo -
Tortuga - 20/09/2005 17:00
Rispondo per prima ad Emanuela e Andrea:<br/>Giusto, se qualcuno ha la fortuna di ereditare una casa e vuole venderla può farlo non sarò certo io a protestare, ma perché deve andare a Mestre? Perché è stato permesso di drogare in questa misura il mercato case a Venezia? Un giovane non si può permettere i prezzi di Venezia. Senza giovani una città muore. Ti dirò di più una città muore senza abitanti giovani o vecchi che siano. Qui si fa di TUTTO PER MANDAR VIA LA POPOLAZIONE. nEGLI ULTIMI TRE O QUATTRO ANNI SONO STATI CREATI IN CENTRO STORICO 3500 POSTI LETTO NUOVI!!! Da dove sono stati presi se non dalle case prima abitate dai veneziani, visto che non c'è la possibilità di nuove costruzioni? Il Comune (vedi lo scrivo con l'iniziale maiuscola) sta facendo molto. Ma sta facendo interventi tampone. Cerca di governare l'emergenza, ma se vai a guardare il suo sito vedrai che parte dei fondi non sono utliizzati, anche perché chi dopo deve mettere il resto si trova una forbice troppo larga al di sopra delle sue possibilità. Inoltre anni fa, come il Comune ha cominciato a elargire i contributi, le agenzie immobiliari hanno alzato pari pari i prezzi. Sic et simpliciter. Mi piacerebbe sapere quanto denunciano. è vero che qualche fortunato ha intestate due case, però guarda che spesso non sono tutte sue. Mi spiego, succede spesso che sono propietari al 20, o al 30 per cento con altri familiari. Per la legge posseggono due case e magari le due percentuali non fanno neanche cento. Pare addirittura che in casi del genere non puoi neanche accedere ai bandi comunali, perché proprietario di più case!<br/>- tratto da Focus Group sul turismo -
Fulvio - 20/09/2005 16:56
Cara Tortuga, <br/>come sempre dici cose esatte e condivisibili.. forse un po' esasperata ma rispecchiano forse il tuo stato di insoddisfazione e di malumore per ciò che accade a Venezia. <br/>Tuttavia permettimi di farti un piccolo richiamo ... <br/>sei una persona che conosce benissimo la realtà veneziana e dal tono dei tuoi interventi è chiaro che ci tieni affinchè questa città non vada alla deriva... Allora perchè oltre ad analizzare non proponi qualcosa di concreto, fattibile e migliorativo rispetto alla situazione attuale? Fai riferimento spesso nei tuoi messaggi a amministratori "biricchini", a politici a cui "non gliene può fregare di meno" della salvaguardia e tutela della laguna ma da parte tua qual è il contributo che dai a questa realtà? Oltre ad analizzare perchè non provi a proporre?<br/>-tratto da Focus Group sul turismo -
Tortuga - 20/09/2005 16:54
Sono pensionata da qualche anno, Felicemente pensionata, ma non per mio volere come spesso ci si sente accusare. Lo sono per la volontà della società in cui lavoravo, che così trova più utile spalmare sulla collettività il mio sostentamento. Chiuso l'argomento. <br/>[…] Forse nessuno si rende conto, che una città senza cittadini non è una città. Disneyland, non ha cittadini. Gardaland non ha cittadini, ecc. <br/>Venezia è cara per viverci. Lo sarà sempre di più, perchè chi viene qui per starci qualche giorno, nella migliore delle ipotesi, o qualche ora nelle peggiori, non si cura più di tanto se gli serve un mutuo per comprarsi (per esempio) un succo di frutta in un bar, in piedi. Sull'onda del libero mercato, tutto è concesso. Nessuno rispetta più le regole minimali del vivere in comune. I cittadini sono sommersi da comportamenti illegali. Quello che non riesco a comprendere è perché sono permessi, dai tutori dell'ordine e dalle amministrazioni (volutamente con la lettera a minuscola) i comportamenti illegali. Paura di non prendere voti dalle persone punite o multate? Non è certo il caso dei turisti che mangiano per terra o camminano in costume da bagno per la città. Ma nelle loro città lo fanno? E se non lo fanno perché non lo fanno? Forse lì non e permesso. E se non è permesso lì, perché lo vengono a fare qui? Qui vige un regolamento di polizia urbana del 1987!!!!!!! Ci sono tre specifici articoli che vietano il mangiare seduti per terra, il girare in costume da bagno e promette multe solenni ai possessori di cani che non puliscono i ricordini dei loro beniamini. perché non lo si fa rispettare? perché io quando divento turista sono rispettosa del luogo che mi ospita e se non lo sono incorro in sanzioni e qui no? Con i soldi delle multe potremmo sanare il bilancio comunale e pagare gli stipendi a un maggior numero di vigili, creando così più posti di lavoro. la gente scappa da Venezia, per il prezzo delle case, per il caro vita e anche perché è diventata invivibile. Alla notte non si può dormire perché è giusto che la gente si diverta. Alle 5 e mezza della mattina la gente non può dormire, perché è giusto che i trasportatori comincino a correre a più non posso con i loro barconi, a fare retromarce, inversioni a u, ecc. Durante il giorno non si possono svolgere i propri impegni in tempi ragionevoli, perché per le strade ci metti il doppio di tempo a camminare nel tentativo di sorpassare i muri umani. nei vaporetti, che non rispettano più gli orari, sei fortunato se non esci con qualche zainata in faccia, devi restare in piedi perché sui sedili ci sono le valigie e sei pigiato come sardine.A parte il grande amore per la nostra città, ma chi ce lo fa fare? Mi si chiede chi deve prendere provvedimenti. TUTTI. Tutti nelle loro competenze. Lo Stato dovrebbe fare delle leggi ad hoc per la salvaguardia della città e dei suoi cittadini. Regione e Provincia, dovrebbero non far uscire i loro uffici e invece sono i primi che decentrano. il Comune, diretto interessato, dovrebbe applicare le leggi e i regolamenti che lui stesso si è dato. Invece tutti i giorni assistiamo al contrario. Possibile che i nostri amministratori non capiscano che se non ci sono più cittadini da amministrare non ci sono neanche più amministratori?A chi giova l'estensione infinita e incontrollata dei plateatici? Certamente a pochi. Ma il bene comune (sic) dove va a finire? Sempre in nome del libero mercato lasciamo che la nostra città sia comprata da stranieri (che tra l'altro non votano) e speriamo forse che la cureranno amorevolmente o non crediamo forse che la sfrutteranno fino all'osso per poi buttarla via quando San Marco sarà stata distrutta da qualche transatlantico, che deve passare per il bacino, altrimenti le compagnie (che non hanno sede a Venezia) si stracciano le vesti perché i turisti se non vedono piazza San Marco dalla nave non vengono a Venezia? Ma fatemi il piacere! Mi sento dire dai soloni dell'economia che a me come veneziana, mi è entrato un miliardo di euro nelle tasche. Giuro io non l'ho visto! E tra l'altro pago anche le tasse per tutti coloro che lavorando senza ricevuta, hanno l'autorizzazione formale ad evaderle. Mi preoccupa, tra le altre cose, la monocultura turistica, perché basta un acquazzone (vedi carnevale) o purtroppo qualcosa di peggio, la gente non viene e allora cosa si fa? Se tutti vivono di un unico sostentamento, se cade quello, cadono tutti in blocco! E sarà il disastro. Sono arrabbiata. Non so se sono andata fuori tema. alla prossima volta le piccole cose che secondo me si potrebbero attuare. Piccole cose, non progetti faraonici, sempre pericolosi. perché possono nascondere tentazioni inconfessabili<br/>- tratto da Focus Group sul turismo -
Emanuela - 20/09/2005 16:47
Andrea, quello del decadimento della struttura edilizia veneziana è un grosso problema che bisogna risolvere in qualche modo. Non pretendo che vengano affittati agli studenti i palazzi sul Canal Grande ma una casa accostata lungo una calle vicino allo IUAV presenta le stesse problematiche e gli stessi costi di ristrutturazione di una casa nel centro storico di Padova. Il gusto decadente di Venezia oggi può avere un certo fascino ma se nessuno interviene con un sano e corretto ripristino delle sue strutture architettoniche, che non siano quelle meta di turismo perchè già oggetto di restauro, rischiamo di perdere per sempre un patrimonio inestimabile. Un paese, una casa è viva finchè è abitata e curata. Se lasciamo Venezia in mano ad un turismo sconsiderato e privo dell'attaccamento affettivo di chi la abita, se lasciamo che gli abitanti trasmigrino sulla terraferma, dove andremo a finire? Perchè restino devono trovare delle fonti di sostentamento in loco. Non possono vivere tutti con le botteghe o le attività tradizionali, anche per chi abita nelle città della terraferma veneta la rendita degli affitti è utile per arrivare a fine mese (sempre per chi può permettersi due case!!). Non saranno certo i grossi industriali che hanno l'appartamento o il palazzo a Venezia che affitteranno agli studenti o hanno bisogno di affittare per arrotondare lo stipendio e azzerare le spese per un restauro. Io sono contraria ad uno spopolamento di Venezia e per questo bisogna trovare una soluzione. Ho solo fatto una proposta, se tu hai idee migliori credo che questa sia la sede migliore per esprimerle.<br/>- Tratto da Focus Group sul turismo -
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