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  4. Abitare a Venezia

Abitare a Venezia

“Abitare a Venezia” è un tema caldo.
Si parla di costi delle abitazioni esorbitanti, della migrazione dei giovani dal centro storico verso la terraferma, della numerosa presenza di stranieri che acquistano antichi palazzi…
Consultiamoci quindi sui temi della residenza, sui problemi abitativi a Venezia, ma anche i problemi connessi (dalle manovre speculative alla perdita di aree verdi).

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elena - 08/02/2007 00:43
cosa mi lega a venezia? come posso dirlo? premetto che non sono nata qua, ci sono venuta per l'università. penso che sia bellissimo andare in giro a piedi incontrando chiunque, poterti fermare e girare lo sguardo come vuoi senza problemi di scendere dalla macchina. cosa è più misura d'uomo? ti stupisce ad ogni sguardo: percorri 4 volte al giorno per anni la stessa strada e trovi ancora cose che non avevi mai notato! è complicata, viva, ricca di architettura ma soprattutto di suoni, rumori e silenzi. ti permette di stare in completo silenzio nella tua stanza, e poi uscire, fare due passi e incontrare facilmente le persone che conosci. non so, forse la domanda è troppo ampia per me, venezia è unica e mi è entrata nel cuore, cosa dire di più?
i problemi sono molti, quello fondementale è che molti veneziani (e non) non la amano, ci vivono cercando di guadagnarci e basta. dovrebbero interessarsi molto di più a cosa vuol dire vivere in una laguna, un ecosistema fragile, a cosa vuol dire vivere con 500 euro di pensione in questa città; avere una famiglia da mantenere e lavorare per un affitto altissimo, mentre il comune vende palazzi per fare alberghi invece di aiutare a ristrutturare le case della gente. venezia sta perdendo la gente, i veneziani, sta selezionando: vuole per sè solo ricchi, funzionari e turisti
Lorena - 07/02/2007 16:21
Dici che "è più bello vivere a Venezia" ti chiedo cosa ti lega a questa intrigante città? noi di PANDORA quest'anno vorremmo provare a mappare i legami che la gente ha stretto con il suo territorio, scoprire insieme le risorse che affettivamente ci fanno sentire parte di essa. Insomma cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno non per negare le cose che non vanno ma per partire dal valore del vivere qui che troppo spesso dimentichiamo.
Grazie comunque dell'idea appena possibile attiveremo un sondaggio per far luce sulla questione.
tina - 03/02/2007 13:50
ci potremmo tutti adattare a vivere in terraferma, è vero. è più bello vivere a venezia, sicuramente più comodo. ma se tutti gli studenti non se lo potranno più permettere, se i veneziani se ne vanno sempre in maggior numero a mestre venezia rimane una città per bed and breakfast, grandi alberghi, famiglie benestanti e isole della disney... che tristezza.
se i contratti d'affitto agli studenti fossero tutti dichiarati sarebbe già qualcosa.
per l'appartamento in cui sto ora paghiamo 800 euro al mese, siamo in tre in 40 mq. dal contratto però risulta che paghiamo solo 200 euro. i ns proprietari di casa sono pieni di soldi..
questa è forse anche un'eccezionale dimostrazione di legalità, molte volte il contratto non era neanche registrato.. come si fa a continuare ad accettare tutto questo? bisognerebbe fare un sondaggio per capire la situazione degli affitti!
- 02/02/2007 10:12
Io mi sono laureato a Venezia vivendo ed abitando a Marcon.
Non ho avuto nessuna necessità di trasferirmi a Venezia per completare i miei studi.
Penso che molti studenti potrebbero benissimo adattarsi a vivere nell'entroterra dove i prezzi sono assai più accessibili.
Molti ragazzi da fuori che conoscevo all'università non volevano saperne di abitare in terraferma perchè lì voleva dire essere lontani dal divertimento.
Quando arrivavano a Venezia sembravano voler dire " dov'é la festa?"....
Fulvio - 29/01/2007 13:41
Sono uno studente che anche quest'anno non è riuscito ad accedere agli alloggi dell'ESU per cui sono sempre molto interessato al tema "abitare a Venezia". Ho appreso con interesse delle varie iniziative che la Rumiz e il suo assessorato stanno avviando per far fronte a questo problema ma... Mi domando: cosa possono fare 30, anche 100 alloggi rispetto alle migliaia di studenti che orbitano intorno alle Università di Venezia, costretti a pagare affitti fuori da ogni regola? Forse si fa ancora poco. Il quarto ponte sul Canal Grande non so bene quanti milioni di euro stia costando. Qualcuno ha provato a stimanre quanti alloggi avremmo potuto recuperare/ristrutturare/costruire con quella cifra???

Alla prossima
F
- 17/01/2007 16:40
THE B-SIDE OF VENICE.
L’ALTRO LATO DI VENEZIA ed il mestiere poco tranquillo del farmacista
Domenica 14 gennaio 2007, ore13.
Una domenica tranquilla a Venezia: un aperitivo al bar, negozi di souvenir aperti, turisti estatici a passeggio nell’incantevole città sull’acqua.
Un evento trasforma quella tranquilla domenica in una giornata particolare:una rapina in una farmacia. Evento raro in laguna.
In primo luogo viene da chiedersi: ma come si fa? A piedi e per giunta senza “palo” e macchina su cui sfrecciare via? Evidentemente è possibile, possibilissimo se nella farmacia non c’è nessuno, eccetto la farmacista e se il ladro brandisce una siringa.
In secondo luogo viene da chiedersi: ma le forze dell’ordine dove erano? É chiaro quanto la pubblica sicurezza sia oberata di lavoro: i fatti di cronaca veneziana lo testimoniano. Inoltre non vi è la certezza matematica che la presenza di agenti in divisa o in borghese basti a scongiurare questi atti criminosi.
Ci si augura che quanto è avvenuto a Venezia domenica 14 gennaio alle ore 13 non venga sottovalutato a causa della scarsa frequenza con cui si verificano simili furti in questa città; altresì ci si augura che non si diffonda un isterico e inutile allarmismo.
Allora che fare? Senz’ombra di dubbio residenti, esercenti e turisti devono ricordarsi di quello che la mamma ci diceva sempre quand’eravamo bimbi: <<Mi raccomando stai attento per la strada e non dare confidenza agli sconosciuti!>>.
Venezia è pur sempre una città la cui indiscussa bellezza purtroppo non riesce tenere lontano la bruttezza di alcune menti criminali.

- 15/01/2007 19:00
A quel ladro consiglio: DATTI ALL'IPPICA, anzi ALL'ITTICA visto che eri a Venezia
- 15/01/2007 10:28
Al ladro che brandendo una siringa ha rubato in una farmacia di Venezia domenica 14 gennaio 2007 alle ore 13:
VENEZIA
TI RINNEGA
TI BANDISCE
TI MALEDICE
Adriana - 26/10/2006 16:12
Com’è andato il forum?
Premetto di avere una visione un po’ distorta dal mio sentirmi ostaggio sia dell’arroganza dello sfruttamento turistico di questa città, sia dell’amministrazione della cosa pubblica attuata dai politici di “ultima generazione” che sembrano aver interpretato la rappresentanza come una delega incondizionata.
Per cui a mio vedere l’incontro è stato un parlarsi addosso dei politici e amministratori, con analisi ormai superatissime e proposte inconsistenti. Il disagio dei cittadini è stato solo vagamente affrontato.
Per gli amministratori è una cosa dei giorni nostri, neanche poi così grave, da pensarci nel futuro.
Veramente a me pare che la “monocoltura” turistica sia faccenda che risale ad almeno trent’anni fa e che le scelte politiche siano state tutte incentrate ad avvallarla ed incentivarla, non ultimo il regalo di Vianello a S. Giuliano. Il problema della casa è dovuto a scelte politiche precise, che ancora si vanno riproponendo (alloggi in proprietà e svendita del patrimonio pubblico). Non sono le case che mancano, ma una forte proprietà pubblica che calmieri i prezzi di mercato e che offra un numero di alloggi sufficiente relativamente alle necessità (come in molti altri paesi europei). Il governo della città vende (mette all’asta) edifici di cui ha la proprietà per saturare di nuove costruzioni le poche aree verdi rimaste (Italgas, sant’elena) e far cassa. Mi sembra perfetto: meno alberi e più alberghi. Per le case ... vedremo (Junghans docet).
Che poi si paghi il pane più caro d’Italia, che non si riesca a prendere un vaporetto, che le navi inquinino l’aria e scavino sotto le fondamenta sembra non essere ancora un problema.
Non per la città, che in fondo perde abitanti, ma fino a qualche anno fa ne perdeva 3000 mentre quest’anno solo 1000.
Tra qualche decennio solo 100, erano gli ultimi.
Tutte le altre città si stanno attrezzando per far tornare i cittadini, che sono la vera ricchezza: sono loro che pagano le tasse! Più cittadini più tasse pagate è uguale a comune più ricco.
Qui si pensa a come far pagare i turisti, e a come farne venire di più.
Ma siamo sicuri che il turismo sia vera ricchezza?
Ricchezza per chi?
Non ho sentito cose interessanti, se non qualche accenno dal pubblico negli interventi in chiusura, con poco tempo.
Tuttavia è stata un’iniziativa molto importante, da ripetere e anche spesso, per ricordare ai politici che non hanno nessuna delega in bianco per la gestione del nostro futuro.
Indubbiamente rispetto ad alcuni decenni fa la popolazione ha una cultura, conoscenza e coscienza più elevate, quindi ha esigenze, ma anche prospettive e capacità più articolate che in passato. E’ con questi cittadini che l’amministrazione deve confrontarsi, non con l’idea vetusta del cittadino ignorante ed incapace di una visione complessa della cosa pubblica che, mi è sembrato, permei gli atti della pubblica amministrazione locale, od almeno le relazioni di politici ed amministratori che ho sentito. In questo periodo di bassa cultura politica ritengo siano soprattutto gli amministratori a dover essere educati, in primis a confrontarsi con i cittadini.
In questo il Forum ha centrato il problema.
Dovremmo, credo, farlo diventare una prassi abituale.
Ciao a tutti, Adriana


Martina - 25/10/2006 17:03
Qualcuno puo' aggiornarmi sull'incontro del Forum di Dorsoduro. Non ho trovato nessuna recensione sul giornale...
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