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Dibattito sul Parco di San Giuliano

Mappa San Giuliano (tratta da http://www.parchidimestre.it)Uno degli argomenti di scottante attualità sulla stampa di questi gg. è la decisione del Vicesindaco Michele Vianello, nella veste di "Commissario per il moto ondoso", di adottare un'ordinanza che, cosa assolutamente inaspettata e irrituale, approva un progetto edilizio/urbanistico di "sanatoria" pressoché generalizzata della baraccopoli che costeggia il tratto estuariale del Canal Salso - in prossimità di San Giuliano - stravolgendo in questo modo il progetto del Parco in fase di realizzazione proprio in quest'area.

La ragione di fondo che ha ispirato la decisione del vicesindaco (che ha fatto proprio il progetto dei trasportatori lagunari elaborato dall'Arch. G.P. Mar) è quella di non gravare la città storica di un'ulteriore crescita del traffico acqueo che viene - a suo modo di pensare - gestita e governata proprio a San Giuliano nel sito di cui sopra.
L a Consulta dell'Ambiente del Comune di Venezia si è già occupata in varie occasioni del tema della salvaguardia dell'ambiente lagunare (l'ultimo proprio in occasione dell'esame del progetto del polo nautico di San Giuliano) e segue da tempo con attenzione anche quello del moto ondoso.

Sapendo che gran parte dell'ambientalismo veneziano ha cercato di esaminare queste due questioni soprattutto con il criterio delle vocazioni dei luoghi, cioè dell'idoneità dei siti lagunari a rappresentare e contenere funzioni socio-economiche-ambientali, come Consulta dell'Ambiente vogliamo lanciare dalle pagine di questo sito un sondaggio per capire come la cittadinanza giudica tale provvedimento: cogliere quest'occasione quindi per dar voce ai cittadini ed allo stesso tempo analizzare e confortarsi anche con punti di vista differenti!

Sei d'accordo con la Variante urbanistica alla zona di punta San Giuliano che permette alle attività commerciali situate lungo la riva del Canal Salso di restare in quest’area e di potersi anche espandere?
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laguna nera - 16/10/2006 08:51
avete visto che almeno l'appuntamente con il Sindaco siamo riusciti ad ottenerlo? Adesso non fermiamoci, venerdì 27 ottobre al Centro Santa Maria delle Grazie (ore 17.30) dobbiamo esserci tutti: per ribattere, per reclamare, per far sentire che ci siamo!
massimo donadini - 13/10/2006 19:54
Vorrei rispondere alle considerazioni di Antonio, del 29 settembre.
L’istituto del “commissario” è indubbiamente in possibile contrasto con un sistema democratico- partecipativo.
Questo vale particolarmente nell’ambito di una gestione della cosa pubblica realizzata da un’amministrazione di centro-sinistra che fa della partecipazione un elemento caratterizzante (anche ideologicamente) che sicuramente ha orientato anche il voto di molti elettori.
Il governo della cosa pubblica, per essere appieno efficace, chiede partecipazione e condivisione (che, attenzione, non è necessariamente piena approvazione!) da parte dei cittadini.
E’ un processo faticoso e costoso, si sa, ma meno costoso – alla lunga – della imposizione d’imperio, da parte di un governo (per autodefinizione, sempre “illuminato”). L’amministratore di centro-sinistra, quindi, ne dovrebbe fare un uso assolutamente cauto, senza uscire – soprattutto - dal seminato.
Nel merito: che centra una pesante variante urbanistica relativa ad una parte di assoluto pregio del territorio mestrino, con il moto ondoso?
A meno che non crediamo nella favola che i nuovi insediamenti, molte volte più grandi degli attuali, determineranno un calo del traffico acqueo.
Le considerazioni di Antonio sul presente e sul futuro: se oggi non ci sono i soldi per ingrandire il Parco, che male c’è se intanto i privati si costruiscono nuove strutture; domani, se e quando ci saranno i soldi, si sposteranno altrove.
Ricordo che (a quel poco che si sa) l’impegno finanziario dei privati assomma ad alcune decine di milioni di euro: a questo punto che facciamo? gli diamo una concessione almeno trentennale (per ammortizzare la spesa) o – fra qualche anno – gli diciamo arrivederci, abbiamo i soldi per realizzare il parco e quindi dovete sloggiare? Non sarebbe meglio – e mi pare che su questo possa esserci l’accordo di tutti – che intanto loro continuino ad operare nelle strutture esistenti (nessuno vuole cacciare nessuno!) sino a quando non ci sarà una soluzione alternativa altrove, ovvero – nel caso in tempi non storici non emergano siti idonei in gronda di laguna – il progetto presentato, opportunamente ridimensionato, verrà dedicato esclusivamente alle poche ditte di trasporto oggi presenti?
Antonio accenna poi ad una questione SIMBOLICA legata al risorgimento di Mestre ed alla sua “liberazione” dalla Venezia delle isole.
Ho letto molti interventi ma – se questione simbolica è stata sollevata – non l’ho percepita nella medesima maniera.
Più concretamente: esiste miracolosamente uno spazio, strategicamente posto a cardine fra le due Venezia (di terraferma e delle isole) che si è salvato dal sacco del territorio.
Vogliamo difenderlo e salvarlo (Veneziani di terra e di mare) per avere, nel tempo, davvero il più bel parco urbano d’Italia?
E se ci vorrà molto tempo – perché oggi non abbiamo i soldi – non importa: vorrà dire che i figli dei nostri figli lo vedranno completo.
Non è un problema di “risorgimenti” o di “complessi d’inferiorità”: è solo un problema di vivere meglio nelle nostre città.
In quanto poi ad indicibili volontà del Commissario- Sindaco, ritengo che – nei fatti – le decisioni sino ad oggi assunte (che, sia chiaro, sono del tutto politicamente, se non giuridicamente legittime, anche se da me non condivise) favoriscano le aziende interessate e penalizzino il parco di San Giuliano.
Il “cosa fare?” finale di Antonio mi pare un’amara manifestazione di perplessità. Spesso mi chiedo se la voglia di partecipare, di prendere posizione sui problemi, di schierarsi, di voler dire la nostra, non sia qualche volta un poco infantile, a fronte della complessità dei problemi e dell’impossibilità di conoscere davvero tutti gli aspetti del singolo problema: in sintesi, se non sia giusto, qualche volta, “fidarsi” del politico di professione che, viceversa, ha tempo e strumenti per decidere con maggiore ponderazione.
E’, per me, una questione aperta.
Cordialmente,
Massimo Donadini
Antonio - 29/09/2006 18:39
La migliore delle soluzioni è sempre un'altra rispetto a quelle possibili oggi.
Non è una posizione rinunciataria ma piuttosto pragmatica.
Sul punto della decisione del Commissario al moto ondoso, le mie considerazioni sono le seguenti:
- sistema "fetente": i commissari sono per loro natura il fallimento del combinato disposto di politica e amministrazione;
- sistema "fetente" necessitato: non ho il quadro esatto ma, se quelle attività sono sorte abusivamente, è probabile che una diversa soluzione concretamente perseguibile sarebbe stata assai improbabile;
- nel merito: la localizzazione di quelle attività, se svolgono effettivamente una funzione di supporto logistico, non è certamente casuale e soluzioni diverse non mi risultano praticabili oggi (a proposito il sondaggio è impostato molto scorrettamente, tipo: preferisci una mela marcia o un canestro di frutta fresca di tuo gradimento?);
- il presente: non mi pare che sia di attualità una diversa utilizzazione dell'area (ci sono i soldi per finanziare il progetto e la realizzazione dello schema di Di Mambro?);
- il futuro: se il Parco si sviluppa e se si determinano condizioni per un diverso sistema di supporto logistico, l'utilizzazione degli spazi e delle strutture che il Commissario ha autorizzato non saranno un problema così grande.

La decisione del Commissario ha suscitato un crescendo di reazioni assai eterogenee, le più "importanti" sono anche state le meno interessate al merito della questione.
E' stata sollevata la questione SIMBOLICA (Parco di San Giuliano come iconema del risorgimento di Mestre e della liberazione dalla subordinazione a Venezia).
E' stata adombrata una indicibile volontà del Commissario di favorire Tizio, Caio e Sempronio (il progettista, le aziende, se stesso).
Si è lamentata l'assenza di democrazia e di partecipazione (quanto è vero e quanto è stato vero per ogni nomina commissariale, ma quando e come sono nati questo e altri commissari? Nei dintorni c'è quello dei fanghi, quello del passante, quello del moto ondoso, attendiamo quello per il MOSE e quello per le bonifiche a Marghera! Chissà perché tanti commissari in uno spazio così ridotto?).

Cosa fare?
Revocare la decisione del Commissario? Perché no, sarebbe allora evidente che:
a)la decisione presa era sbagliata;
b)è a disposizione una ipotesi diversa;
c)le motivazioni extra non erano così importanti;
non si trattava di un attacco alieno al cuore di Mestre.



paolo cuman - 28/09/2006 07:08
Come un angolo di una città diventa un immondezzaio? Basta poco, quasi niente, un torsolo di mela che qualcuno non sa dove gettare, lo si prende e lo si getta li dove sembra non faccia alcun male, poi passa qualcun altro e visto che c’è già il torsolo ci butta accanto la bottiglia, e via di seguito, così senza che nessuno in apparenza ne abbia una grande colpa, nasce l’immondezzaio.
San Giuliano era così, un gigantesco immondezzaio dove tutti si sentivano in diritto di gettare qualsiasi cosa, il Parco aveva invertito la tendenza, ma sembra che la puzza d’immondizia, non sia ancora stata tolta e quasi in automatico l’amministrazione comunale ne abbia approfittato.
E’ inevitabile, che i trasportatori restino dove sono? Può essere, ma vorrei sentirlo dire e argomentare a viso aperto, ma oggi è il 28 settembre e di incontri con il Sindaco ancora non si parla, quindi la prudenza di cui parla Donadini è quanto meno imprudente.
Per tornare al torsolo di mela, visto che da qualche parte va pure messo, mi associo con Donadini se li deve rimanere, deve essere garantito il “contenimento” della cosa, per cui ritengo validi tutti i suggerimenti esposti nella sua lettera, ma il silenzio che perdura mi da pochissime garanzie che limiti seri vengano imposti a questo progetto che sembra avere “protettori” molto influenti, certamente più ascoltati delle “prudenti” società sportive, o di semplici cittadini a cui non rimane che scrivere qualche inutile lettera di protesta.
massimo donadini - 27/09/2006 21:28
Paolo Cuman, nel suo intervento del 20 settembre, accenna alla prudenza – ritenuta eccessiva – delle societ&agrave; sportive di Punta San Giuliano e del Polo Nautico che le riunisce, riguardo la sanatoria degli insediamenti produttivi lungo il canal salso, nell'area del parco di San Giuliano.<br/> Cerco di motivare questa prudenza, con alcune considerazioni che vi espongo di seguito.<br/> In primis, a seguito dell'appello rivoltogli (firmato, fra gli altri, anche dal sottoscritto), il sindaco si &egrave; impegnato a confrontarsi pubblicamente sul tema e, pi&ugrave; in generale, sul presente e futuro del parco di San Giuliano: ascolteremo allora le ragioni del commissario al moto ondoso ed – ancor pi&ugrave; – il progetto che questa Amministrazione Comunale deve avere, al fine di completare il Parco (che oggi &egrave; realizzato per meno del 50%). <br/> Sar&agrave; l'occasione per dire la nostra, ragionando, appunto, su di un progetto globale e non su singoli aspetti o problemi. <br/> Si parla, infatti, di insediamenti produttivi in canal Salso, ma anche di canile da spostare (forse s&igrave;, forse no), di polo nautico da edificare (quando ci saranno i soldi…o con i soldi di qualche privato), di grandi alberghi da costruire, di campi da golf (molto “ecologici”, ma tecnicamente fruibili da un numero minimo di persone), ecc.. <br/>Credo proprio che questo momento di confronto complessivo sia urgente ed indispensabile, visto che gli interventi che leggiamo e le cose che si sentono in giro stanno affastellando problemi, soluzioni e prospettive in un insieme privo di senso. <br/> Una seconda ragione di cautela deriva dalla necessit&agrave; di operare una netta distinzione di ruoli. <br/> Mi spiego meglio: </p> <ul> <li> Indipendentemente dal giudizio comune sulla assoluta inopportunit&agrave; di consentire l'insediamento delle attivit&agrave; produttive nel parco, si afferma (il Sindaco afferma) che non ci sono alternative, che a seguito di accurate ricerche e tentativi falliti nel corso degli anni non si &egrave; riusciti a reperire un diverso sito in gronda lagunare ove collocare le ditte; </li> <li> Dobbiamo prendere atto di questa affermazione perch&eacute; solo l'amministrazione ha gli strumenti conoscitivi per sostenerla, non certo i singoli cittadini; </li> <li> Dobbiamo ulteriormente esercitare prudenza perch&eacute; da questa affermata assoluta indisponibilit&agrave; di alternative deriva che le attivit&agrave; – se costrette a lasciare San Giuliano – dovranno chiudere e lasciare a casa dei lavoratori (problema di assoluta rilevanza sociale). </li> </ul> <p>Potremo, viceversa, come cittadini esercitare un importante ruolo di verifica della coerenza delle affermazioni pubbliche del Sindaco, con il concreto agire dell'Amministrazione.<br/> Il Sindaco dice che, in mancanza di alternative, le attivit&agrave; produttive dovranno rimanere dove sono. <br/> Dice anche che, proprio per ridurre al massimo l'impatto con il Parco, questo riguarda solo le attivit&agrave; che necessitano un immediato accesso all'acqua e che anche il progetto edilizio deve essere finalizzato alla esclusiva garanzia dell'esistente. <br/> Dice infine, il Sindaco/commissario al moto ondoso, che si realizzer&agrave; una consistente riduzione del traffico acqueo derivante dalle attivit&agrave; in questione. <br/> Coerenza vuole che, pertanto, l'Amministrazione Comunale consenta il mantenimento delle sole attivit&agrave; di trasporto acqueo (le uniche che richiedono l'accesso diretto all'acqua): fuori, quindi, ad esempio, i cantieri di costruzione di imbarcazioni (che hanno un pesante impatto ambientale e che, come nel resto d'Italia, non hanno bisogno di accesso diretto all'acqua). <br/>Se si vuole solo garantire l'esistente, cubature e superfici ammesse dovranno essere analoghe a quelle utilizzate oggi dalle ditte di trasporto. <br/> Essenziale, poi, &egrave; adottare misure vincolanti che impediscano operazioni speculative, quali cessione a terzi – a qualsiasi titolo – di cubature e superfici realizzate, subentro o vendita ad altre aziende, per un congruo numero di anni (almeno 20?) . <br/> Dovranno, infine, essere imposti rigorosi limiti (orari, tipologia e numero delle imbarcazioni) al traffico acqueo derivante dalle attivit&agrave;, in necessaria coerenza con la ragione stessa dell'ordinanza del commissario. <br/> Poich&eacute; la posta in gioco &egrave; rilevante (la salvaguardia del parco di San Giuliano, che ritengo sia l'opera pubblica che pi&ugrave; caratterizza – nel bene – la citt&agrave; di Mestre), credo che anche il sindaco sia d'accordo nell'adottare, prima di procedere, tutte le misure che ho elencato (e connesse sanzioni nel caso di inosservanza) ad impedimento di ogni speculazione ed a dimostrazione che l'intervento &egrave; ammesso solo per garantire gli attuali posti di lavoro. <br/> Mi pare, infine, essenziale che venga fugato ogni dubbio sull'effettiva impossibilit&agrave; di reperire soluzioni alternative in tempi ragionevoli: &egrave; bene che, in particolare, il Comune chiarisca che diverse collocazioni non dipendono dal rifiuto di spostarsi degli operatori (che evidentemente stanno bene dove stanno…) o, peggio, dal rifiuto di operatori concorrenti (centro d'interscambio del Tronchetto?).Queste sono le ragioni dell'atteggiamento prudente di molti, a San Giuliano, non promesse o garanzie sul futuro delle attivit&agrave; sportive che, anzi, risulta pi&ugrave; incerto a seguito del ridimensionamento del Parco. <br/> Certo &egrave; che bisogna prendere atto che, ad oggi, il confronto promesso dal Sindaco non &egrave; stato ancora fissato: credo per la giusta esigenza dell'Amministrazione di sondare davvero ogni ipotesi alternativa e non per la speranza che nel frattempo “si calmino le acque” o …. scadano i termini per un ricorso contro il provvedimento contestato. <br/>Cordialmente, <br/>Massimo Donadini - presidente Polo Nautico Puntasangiuliano
paolo cuman - 20/09/2006 11:25
Ringrazio per prima cosa della vostra attenzione, e colgo l’occasione per fare alcune domande
La prima, gli ultimi articoli sul Gazzettino erano piuttosto pesanti, si insinuava che una ditta privata, avesse preso la decisione di trasferirsi in un area che poi avrebbe dovuto abbandonare, e questo in base ad assicurazioni avute con largo anticipo da qualcuno interno all’amministrazione comunale, per intenderci pensiamo al valore che può avere la stessa area nella prospettiva di un imminente sfratto per “pubblica utilità” e quello che viene ad acquisire quando non solo questo sfratto viene a mancare ma viene concesso un permesso di edificazione, raddoppia? Quadruplica? Ditemelo voi io non sono un immobiliarista. A queste “insinuazioni” nessuno ha ritenuto di dare risposta e la cosa mi sembra oltremodo grave e sospetta, forse perché la sola risposta possibile era un’ammissione.
La seconda; dove sono finite le Società Sportive? il cosiddetto Polo Nautico? dopo una breve sfuriata alle prime notizie, silenzio, voci sommesse e prudenti, non una manifestazione, una raccolta di firme, nulla, chi temono di scontentare? Hanno avuto delle promesse, delle rassicurazioni?
La terza: l’Ente Parco che dovrebbe essere la voce più assordante, si limita a chiedere un rilancio del parco stesso, proponendo, chiedendo l’organizzazione di Grandi Eventi, Concerti e quant’altro, ma è questo che serve al Parco? certo diecimila persone che vanno a passeggio, che corrono a piedi, con i pattini, in bicicletta, che prendono il sole sui prati, bambini che giocano, anziani e non, che leggono il giornale seduti in panchina, chi seduto quieto di fronte alla laguna a guarda Venezia sullo sfondo e le barche che fanno le loro evoluzioni, non fanno titoli sui giornali come diecimila persone che ascoltano un Concerto, non ti ci scappa una foto, un titolo, né in prima né in seconda pagina, al massimo un trafiletto di quelli che ti sfuggono alla lettura, ma è il primo o il secondo il modo corretto di “vivere” questo parco?
Non sono contrario per principio ai cosiddetti grandi eventi, ma mi sembra che il Presidente del Parco si preoccupi più di questi che delle opere che dovrebbero portare al suo completamento, prima fra tutte la realizzazione del Polo Nautico senza il quale il Parco resta monco, l’attuale banchina inevitabilmente utilizzata allo stato attuale dalle società sportive per l’alaggio delle imbarcazioni, limita e quasi impedisce la comprensione che il Parco di San Giuliano è un Parco anfibio, un parco che deve avere una sua naturale e automatica estensione in laguna, si può e si deve trovare il modo di dare ai cittadini di Mestre di conoscere e fruire di quel bellissimo e affascinante territorio, le società sportive fanno molto con i mezzi che hanno, l’Ente Parco e l’Amministrazione non fanno nulla, ancora non si sa quando, come e con quali partner si pensa di realizzare il completamento del Parco.
Per questo è necessario un Incontro, un convegno a breve termine, non solo per parlare dei “trasportatori” ma del Parco nel suo insieme, del suo futuro e della sua gestione.

livio - 19/09/2006 12:06
Caro Paolo effettivamente la situazione diventa sempre più nebulosa...
Mi sono permesso di girare la tua richiesta alla Consulta per l'Ambiente, che come gruppo Pandora supportiamo da un punto di vista comunicativo ed informativo.
Spero che a breve, vista anche la disponibilità del Sindaco, possa essere definto un incontro almeno per chiarire lo stato dei fatti.
Da parte nostra continuiamo a seguire la vicenda e a mantenere aggiornato il nostro sito.
Tutte le indicazioni ed i suggerimenti che vorrai darci saranno graditi.

Grazie per la tua partecipazione.
A presto
Livio
paolo cuman - 14/09/2006 18:52
Alvise V. parla di confronto costruttivo, ma su cosa? E quando? Ci si può confrontare su qualcosa che si conosce?
La conoscenza di questo progetto sembra riservata a pochi e tutti da una sola parte, quella dei “trasportatori” (continuo a virgolettare perché tali sono solo parzialmente).
Sul quando poi bisognerebbe che il sig. Sindaco convocasse questo incontro, incontro fino ad ora solo auspicato e promesso, e che lo convocasse possibilmente prima della scadenza dei termini di ricorso al TAR.
A confondere le acque poi gli articoli di ieri ed oggi sul gazzettino dai quali si evince che il progetto era dato per certo da febbraio, e che già qualcuno si è dato da fare a speculare sull’area, spostandovi chi non c’èra e non dovrebbe proprio esserci, se questo è il buon giorno, chissà cosa potrà accadere quando l’aerea sarà completa di capannoni e cavane, le vedremo queste probabilmente rivendute al maggior offrente, senza alcuna garanzia che nell’area non si istallino attività ancora meno compatibili di quelle attuali.
Ultima nota, ho anche la brutta sensazione che San Giuliano stia diventando terreno di scontro tra anime diverse della maggioranza del comune e che per queste l’importante non sia trovare la soluzione migliore, ma quella che rende vincente una parte sull’altra.
Concludo con un invito a chi legge e abbia magari qualche carica che glene dia la possibilità, il Convegno, Dibattito, Incontro che dir si voglia, lo si convochi egualmente a breve, brevissimo tempo, Sindaco o non Sindaco, Vicesindaco o non Vicesindaco, se avranno la cortesia di parteciparvi tanto meglio, altrimenti avremmo la misura del rispetto che prestano ai cittadini di Mestre una volta per tutte.

Alvise V - 08/09/2006 12:47
effettivamente non si è arrivati ad una situazione migliore di quella iniziale, tuttavia ritengo molto utile che le differenti posizioni si siano espresse. Inizialmente anche sulla base delle informazioni dei media avevo un'idea molto negativa della proposta di Vianello. Il messaggio del sign. Darai mi ha permesso di vedere la cosa con un'ottica differente.
Poi un confronto costruttivo spero che ci potrà essere durante l'incontro pubblico in programma.
paolo cuman - 08/09/2006 10:34
a me sembra che il dibattito sul parco invece si sia fermato, fermato nel senso che tutti sembrano impegnati a mantenere e difendere le posizioni acquisite, trasportatori, società sportive, ente parco, ma del progetto complessivo, ben lontano da essere completato non si parla più.
Se avverrà quest'incontro tra le varie realtà interessate ( ho sentito dire il 20/09) ci sarà un vero dibattito tra cittadini, che potranno esternare le loro speranze, oppure al solito, amministratori, presidenti, e presidentuccoli vari si sperticheranno in descrizioni per alcuni meravigliose, per altri apocalittiche del futuro prossimo venturo?
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