E' vero che...

• … l’area industriale di porto Marghera è ancora molto inquinata?
  

  L’area industriale di Porto Marghera, situata in terraferma a pochi chilometri dal centro storico, si estende per circa 2.000 ettari. Fino agli anni ottanta le industrie pesanti, come le raffinerie di petrolio o le industrie chimiche, presenti a Marghera non hanno dovuto osservare particolari restrizioni per lo smaltimento dei rifiuti (soprattutto liquidi) che producevano. Di conseguenza, le acque e i sedimenti lagunari hanno accumulato una grande quantità di sostanze tossiche che venivano sversate senza alcun trattamento. Oggi ci sono diverse leggi che limitano lo smaltimento dei “rifiuti speciali” che gli stabilimenti di Porto Marghera possono produrre. Inoltre, molti di queste industrie hanno firmato un accordo volontario, il Patto per la Chimica, che le impegna a ridurre le proprie emissioni ed allo stesso tempo ad occuparsi del risanamento di alcune aree ormai inquinate. Tuttavia, molti sono ancora i problemi che caratterizzano quest’area e altrettante le zone della laguna che necessitano ancora di interventi di bonifica.

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  oppure visita la pagina dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente del Veneto dedicata al bilancio ambientale d'area di Porto Marghera.

• … non posso nuotare in laguna?
  

  È sconsigliabile nuotare in laguna. In primo luogo perchè è poco profonda, se si escludono infatti poche zone come ad esempio i canali navigabili, la profondità media della laguna è di circa un metro… In secondo luogo perchè l’acqua è, soprattutto in prossimità dei centri abitati e della terraferma (dove il ricambio di acqua avviene con maggiore difficoltà), inquinata da diversi fattori come ad esempio le acque di scolo che subiscono solo un minimo trattamento di depurazione prima di fluire nei canali. Se proprio si vuol nuotare,…. è meglio andare al mare. Lido e Pellestrina (che rappresentano lo spartiacque tra laguna e mare) offrono condizioni non ottimali ma sicuramente più sicure!

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• … il turismo è una fonte di ricchezza per la città?
  

  L'unicità e la ricchezza culturale, artistica e urbanistica costituiscono sicuramente importanti risorse per Venezia e per i suoi cittadini, ma allo stesso tempo, sono fonte di problemi e di difficoltà che minacciano la sopravvivenza stessa del centro storico e dell'ambiente naturale nel quale è immerso.
  Recenti studi hanno calcolato che circa 10 milioni di persone visitano annualmente la città con picchi giornalieri, in corrispondenza di eventi particolari come il Carnevale, il Festival del Cinema, che toccano i 150.000 - 200.000 arrivi.
  La città ormai fatica a sostenere la forte pressione turistica che causa sovraffollamento di calli e ponti, difficoltà negli spostamenti per residenti e lavoratori, innalzamento del costo della vita. Inoltre se si considera che solo due turisti su dieci pernottano nel centro storico, si capisce bene come i benefici che la città riceve (in termini di occupazione e di consumi) risultano essere molto limitati rispetto ai “danni” economici, ambientali e sociale a cui la città deve far fronte.

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• ...Venezia sta affondando?
  

  Spesso si sente dire che Venezia sta affondando, ed in effetti è vero!
  Dall’inizio del secolo la città lagunare è sprofondata di circa 25 cm. Le cause principali di tale situazione sono da addebitarsi alla subsidenza e all’eustatismo.
  Il primo fenomeno provoca lo schiacciamento del terreno sottostante la città, il secondo è causa dell’innalzamento del livello del mare. L’estrazione dell’acqua sotterranea per scopi civili e industriali e la concentrazione di gas serra nell’atmosfera sono fattori che, soprattutto in questi ultimi decenni, stanno sensibilmente accentuando tali fenomeni naturali aggravando così la delicata situazione della città lagunare.

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• … alcune zone di Venezia vengono regolarmente sommerse dall’acqua?
  

  In alcuni periodi dell’anno alcune zone della città sono regolarmente sommerse dall’acqua non appena il livello medio del mare supera gli ottanta centimetri. Tale fenomeno è causato da diversi fattori primi tra tutti il naturale flusso delle maree e la direzione in cui soffiano i venti.
  La Basilica di San Marco e il Palazzo Ducale sono tra gli edifici maggiormente danneggiati dal fenomeno erosivo dell’acqua alta. Piazza San Marco è, infatti, uno dei punti più bassi della città soggetta, quindi, a inondazioni anche con “acque alte” di lieve entità.
  In caso di “acqua alta” per permettere il transito nelle zone più frequentate della città vengono allestite delle passerelle in legno a circa ottanta centimetri dal suolo.

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