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Autore: ENZO PEDROCCO

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News della sezione Sviluppo Sostenibile

13/06/2007 - Allarme acqua: «Ne consumiamo troppa»

Tratto da "Il Gazzettino" del 13/06/2007

«Attenzione: stiamo consumando molta più acqua di quella che riusciamo naturalmente a mettere via. E se non ci diamo presto una regolata, imparando a non sprecarla e a sfruttare meglio le risorse idriche, ne pagheremo presto le conseguenze. Specialmente le generazioni future». Se non è un allarme, gli assomiglia molto. A lanciarlo è Ezio Da Villa, assessore provinciale all'Ambiente, ma soprattutto coordinatore dell'Aato (Autorità d'ambito territoriale ottimale) della laguna di Venezia, cioè l'ente che pianifica, governa e controlla il bacino idrogeologico di 25 comuni (di cui 5 trevigiani) dove operano i quattro gestori del sistema idrico, Vesta, Asp, Acm e Spim ora confluiti in Veritas.
Allarme che per la verità arriva da lontano, visto che a parlare dell'impoverimento delle nostre riserve d'acqua è stato il Cnr già nel 2000, quando in uno studio scientifico ha messo nero su bianco che «lo sfruttamento della risorsa idrica nella pianura veneta è decisamente superiore alle possibilità naturali di ricarica degli acquiferi». Significa che dai "serbatoi" sotterranei preleviamo più acqua per bere, irrigare o per usi industriali, di quanta se ne ricarichi ogni anno nelle falde, tramite la pioggia e i fiumi. Con risultati evidenti: negli ultimi settant'anni, dalle nostre parti le falde si sono ridotte del 14\%. E mentre prima aspiravamo l'acqua per portarla nei rubinetti a 100/150 metri, adesso bisogna scendere a 270/300 metri di profondità, perchè a livelli superiori si è prosciugato tutto. Colpa dei cambiamenti climatici, come stiamo drammaticamente sperimentando: piove sempre meno (quest'inverno le precipitazioni sono diminuite del 25\% rispetto alla media), al punto che il governo ha lanciato l'allarme siccità in previsione di un'estate torrida ed ha dichiarato l'emergenza idrica. Dunque mai come ora bisogna stare attenti a non sprecare neanche una goccia d'acqua e ad usare solo quella che effettivamente ci serve. Altrimenti potremmo amaramente rimpiangerlo. «Ma non è solo colpa della pioggia sempre più scarsa - spiega Da Villa - se abbiamo meno acqua a disposizione: influiscono pesantemente l'aumento delle derivazioni per usi agricoli e l'intensa urbanizzazione del nostro territorio negli ultimi dieci anni. L'acqua piovana invece di infiltrarsi nel sottosuolo e alimentare le falde raggiunge rapidamente gli scarichi e va dritta al mare. Senza contare la mancata regimazione dei fiumi, dove non si scava più, così si è fortemente limitata la dispersione in alveo». Come non bastasse, oltre che diminuire in quantità, l'acqua è peggiorata in qualità , principalmente a causa dei pesticidi usati in agricoltura, degli inquinanti prodotti dalle industrie o a causa di discariche abusive. Ma lo spreco vero, spiega Da Villa, è rappresentato dai pozzi artesiani, quelli ad uso privato (per irrigare i campi, principalmente) che lasciano scorrere a getto continuo l'acqua, anche quando non serve. L'Aato ha censito i pozzi uno ad uno nel suo territorio e ne ha contati la bellezza di 4713, di cui appena 86 usati dai quattro gestori, che in un anno prelevano mediamente 99 milioni di metri cubi d'acqua, su un totale di 181,3 milioni d'acqua prelevata. «Significa che quasi la metà della risorsa idrica viene letteralmente buttata via a causa dei pozzi privati. Bisogna trovare il modo di regolamentare il flusso, ma servono anche altre misure: imporre, quando possibile, il riciclaggio delle acque, ottimizzare la regimazione dei fiumi, provvedendo ad una sistematica pulizia degli alvei e realizzando opere di sbarramento, eliminare i sistemi di irrigazione a scorrimento e sostituirli con quelli a goccia. Ma soprattutto le singole persone vanno sensibilizzare perchè limitino gli sprechi nell'uso quotidiano. Noi usiamo nelle nostre case un'acqua minerale fossile, che prima di arrivare nei rubinetti ci ha messo migliaia di anni a formarsi, e la buttiamo via perchè tanto costa poco e pensiamo sia una risorsa infinita. In realtà stiamo bruciando una riserva di fondamentale importanza, perchè l'acqua è vita ».
E visto che è una risorsa che si sta erodendo, bisogna gestirla in modo ottimale: «È quello che stiamo cercando di realizzare con l'Aato: c'è un equilibrio da raggiungere tra la domanda e l'offerta, cioè tra quanta acqua ci serve e quanta ne abbiamo a disposizione. Lo chiamiamo bilancio idrogeologico. Una volta definito, dobbiamo pianificare gli interventi non sul piano tubi-tariffe, ma per ottenere un uso sostenibile della risorsa idrica».

Marco Bampa
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16/09/2006 - Settimana Europea della Mobilità Sostenibile 16-22/09/06

Alla Settimana europea della mobilità sostenibile (European Mobility Week 2006), che si terrà dal 16 al 22 settembre, aderisce il Comune di Venezia - con gli Assessorati all'Ambiente, alle Attività produttive, alla Mobilità, allo Sport, alla Polizia Municipale - in collaborazione con le Municipalità di Venezia-Murano-Burano e di Mestre-Carpenedo.
Il programma, disponibile presso l'ufficio Educazione ambientale dell'Assessorato all'Ambiente, si apre con un incontro pubblico sul tema della mobilità sostenibile nella laguna veneziana, durante il quale saranno presentati nuovi strumenti di lettura. Faranno seguito attività e animazioni relative agli ambiti del centro di Mestre, Venezia, Forte Marghera, Parco di San Giuliano. A conclusione della settimana, si terrà un ulteriore momento di riflessione con un convegno a Palazzo Ducale sulle strategie europee volte a riportare i temi del traffico su un piano di "possibilità" e non più di "problematiche".
Oltre a questo, le manifestazioni hanno lo scopo di presentare la Città e tutti i suoi ambiti in un quadro d'insieme, per rendere l'Amministrazione e i cittadini partecipi dei problemi della mobilità, e far comprendere come il traffico sia composto da persone e abitudini, non solo da automobili.

Scarica il Programma
Oppure:
http://www.comune.venezia.it/news_home/allegati/1157626145dep4anteAMBIE_$B!D_(BTE-europeaDEF%20(1).pdf

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29/11/2005 - A Venezia Workshop “Città Vivibili”

Comunicato stampa del Comune di Venezia del 29/11/2005

Sarà l’assessore comunale alla Pianificazione strategica e all’Ambiente, Laura Fincato ad accogliere domani, mercoledì 30 novembre, ai Magazzini del Sale, oltre cinquanta tra funzionari, urbanisti e tecnici dell’ambiente, provenienti da sette città europee, che fino a venerdì 2 dicembre discuteranno di sostenibilità ambientale, economica, sociale nell’ambito del programma di ricerca “Liveable cities” (Città vivibili) promosso dalla Commissione europea e gestito dalla rete di città “Eurocities”. La giornata di domani avrà come sede i Magazzini del Sale, le giornate di giovedì e venerdì si terranno al Vega. Le città coinvolte, oltre a Venezia, sono: L’Aia (Paesi Bassi), Aalborg (Danimarca), Malmoe (Svezia), Bourgas (Bulgaria), Bristol (Gran Bretagna), Lille (Francia).
Il workshop è stato organizzato dal Comune di Venezia con la finalità di elaborare un piano per lo sviluppo urbano sostenibile per ognuna delle città partecipanti, estendibile ad altre realtà. Le giornate di giovedì e venerdì, inoltre, permetteranno anche di visitare e di approfondire le attività del Parco scientifico tecnologico Vega, unico esempio in ambito veneziano di trasformazione urbana e di riqualificazione eco-compatibile di un’area industriale dismessa, ma anche punto di convergenza di politiche di carattere ambientale, sociale, economico.
News correlata a: [ Sviluppo Sostenibile ] [ Venezia e la sua laguna ] [ Qualità della Vita ]

 

30/09/2005 - La festa di CAMBIERESTI?

Si terrà sabato 01 ottobre 2005 dalle 10.00 alle 23.00 e domenica 02 ottobre dalle 10.00 alle 19.00 nella cornice del Parco di S. Giuliano, la Festa di Cambieresti? (Consumi, AMBIEnte, Risparmio E STIli di vita), un'occasione per convogliare tutte le risorse, idee, progettualità attivate sia da parte dei promotori che dei partecipanti.
Durante la festa saranno allestiti:
- un’area di mostra-mercato delle produzioni biologiche locali con degustazioni guidate, laboratori per bambini e la possibilità di interloquire direttamente con i produttor;
- un’area di esposizione di materiali e tecnologie per la bioedilizia;
- alcuni stand informativi gestiti da enti ed associazioni partner del progetto;
- uno spazio per la vendita di pubblicazioni inerenti i temi affrontati dal progetto;
- uno spazio/forum aperto alle famiglie di Cambieresti? ed al confronto tra queste ed i rappresentanti della Rete Locale di Economia Solidale;
- un’area Laboratori, dove sarà possibile mettersi alla prova personalmente con la produzione di birra, detersivi, riparazione di biciclette, autocostruzione di pannelli solari, etc.
- il “mercatino di GianBurrasca” per il riciclo e riuso di giochi, libri e abiti per bambini da 0 a 14 anni;
- uno spazio ristorazione nel quale si farà uso esclusivamente di plastiche di origine vegetale, completamente biodegradabili.
Per maggiori informazioni consulta il sito del progetto www.cambieresti.net
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22/09/2005 - Car sharing e car pooling: due possibilità per una mobilità sostenibile

Da "Il Gazzettino" del 22/09/2005

Car sharing e car pooling, ovvero auto condivisa e auto di gruppo, sono le risposte del Comune alle esigenze di due tipi di pendolarismo diverso. La prima per spostamenti brevi, la seconda per aggregare su uno stesso mezzo più passeggeri indirizzati verso una comune destinazione. La prima è stata un successo, la seconda un fallimento. Venezia è il primo Comune in Italia per quanto riguarda il car sharing. Dal 1° gennaio al 31 luglio i contratti sottoscritti sono saliti da 961 a 1.198, le auto a disposizione sono diventate 31, le corse effettuate mensilmente sono passate da 926 a 1.091 (in totale 7.323 nei sette mesi). E si stima che ogni auto adibita a car sharing elimini 20 vetture private dalla circolazione.
Discorso diverso per il car pooling. «L'esperimento stenta a decollare - precisa Mingardi - perchè ancora non c'è nella gente la cultura di condividere un'auto in gruppo». Questione di mentalità, quindi. Certamente non sono sufficienti car sharing e car pooling per alleggerire l'aria dall'inquinamento da auto e le strade dal traffico, tuttavia possono costituire un utile rimedio al diffuso scietticismo nei confronti del trasporto pubblico locale.
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