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Autore: ENZO PEDROCCO

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NL 03.2005 - La multiculturalità

nl pandora
Siamo lieti di inviarti il terzo numero della Newsletter del Progetto Pandora, network nato per promuovere lo sviluppo sostenibile della città di Venezia (http://www.feempandora.it).
      In questo numero alcune riflessioni sull’identità multiculturale della città di Venezia. Ogni notizia è seguita da un collegamento nel quale potrai trovare approfonditi gli argomenti trattati.
      Buona lettura!


Numero 3.2005 - La multiculturalità


Pandora e la Partecipazione
* Il nuovo Ufficio di Coordinamento della Consulta per l’Ambiente
* Tavolo di lavoro per osservazioni alla Variante al Piano Regolatore Generale per l’area di Campalto


Informarsi in Pandora
* Ultime su Pandora: articolo pubblicato nella Newsletter FEEM 01/2005
* Sostenibilità: Venezia multiculturale: spunti di riflessione


Comunicare in Pandora
* Dal Concorso fotografico “Venezia: un ritratto multiculturale”
* La multiculturalità secondo Domenico Maugeri
* Alcune indicazioni emerse nel Focus Group di Pandora


In evidenza: partecipazione e sostenibilità
* Abbiamo letto per voi
* Abbiamo "navigato" per voi


La Newsletter


 


Pandora e la Partecipazione :: Le Consulte del Comune di Venezia


Il Nuovo Ufficio di Coordinamento della Consulta per l’Ambiente


Durante l’ultima assemblea plenaria del 13 giugno scorso è stato nominato il nuovo Ufficio di Coordinamento. I 6 nuovi eletti hanno accettato l’invito di presentarsi su questa Newsletter.
Ecco di seguito alcune indicazioni su: chi sono e di cosa si occupano, a quale associazione appartengono e cosa, secondo loro, dovrebbe fare la Consulta.


Adriana FASANO


Profilo professionale :: Svolge attività di architetto libero professionista e si occupa di ristrutturazione e restauro di immobili storici prevalentemente privati con attenzione ai temi della bioarchitettura.
Tra il 1999 ed il 2002 è stata membro del Consiglio dell’Associazione Architetti Veneziani curando in questa veste alcuni convegni promossi dall’associazione stessa.

Associazione di appartenenza :: Associazione Architetti Veneziani L’Associazione Architetti Veneziani (www.architettiveneziani.it ) è stata fondata nel 1991 da un gruppo di architetti liberi professionisti veneziani al fine di promuovere la cultura archit ettonica in Venezia, mantenendo vivo un costante dibattito sui problemi della conservazione di Centro Storico, Isole e Laguna, ponendosi quali interlocutori qualificati tra cittadini e pubblica amministrazione sui temi specifici dell’architettura e dell’urbanistica. Con tali obiettivi ha proposto alla cittadinanza numerosi convegni su temi sempre di grande attualità ed interesse (intonaci, riuso dei sottotetti, i sottoservizi, i restauri urbani attuati da Insula, problemi normativi, bioedilizia, etc.), garantendo la presenza di più interlocutori, sia pubblici che privati, che permettessero di valutare le problematiche del tema proposto con un ampio ventaglio di competenze. Ha collaborato con l'Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Venezia alla stesura delle osservazioni in occasione della pubblicazione di strumenti urbanistici che riguardassero il territorio lagunare e centro storico. I problemi della conservazione e dell'uso corretto del centro storico, delle isole e della laguna sono il preminente ambito di interesse dell'Associazione Architetti Veneziani. Tali interessi spaziano dalla pianificazione territoriale al singolo intervento sull'edificio, nella valutazione complessiva che ciascuna scelta può determinare, sottendere, predisporre, apportando e diffondendo quelle conoscenze che riteniamo determinanti nell'operare dell'architetto.

Cosa dovrebbe fare la Consulta :: Stimolare le attività comunali di programmazione, pianificazione e gestione ad una più incisiva tutela del territorio, dell’ambiente, della qualità di vita, attraverso la partecipazione democratica dei cittadini alle decisioni sulle trasformazioni del proprio territorio.

Adriano MARCORATTI


Profilo professionale :: Adriano Macoratti, già dirigente dell’Enel, si è occupato operativamente entro quest’ultimo sia della produzione che della distribuzione di energia elettrica, e sia per quanto riguarda la costruzione che l’esercizio dei relativi impianti.
Annovera inoltre tra i suoi incarichi entro l’Enel quelli riguardanti l’energia, l’ambiente e la sicurezza.
Attualmente è libero professionista.
E’ consulente del Tribunale civile e penale di Venezia, collaudatore regionale, arbitro della Camera arbitrale ed immobiliare di Venezia e componente della Commissione Ambiente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Venezia.


Ente rappresentato :: E’ l’Ordine degli ingegneri della Provincia di Venezia.
L’Ordine degli ingegneri della Provincia di Venezia, come gli altri Ordini provinciali degli ingegneri, è un ente di diritto pubblico istituito con apposita legge.
Sostanzialmente è un organo di governo dei propri iscritti, per quanto in tempi più recenti abbia ampliato i propri campi di attività assumendo iniziative, sempre in campo tecnico, rivolte alla tutela di interessi collettivi.
In questo quadro si confermano di prevalente interesse la sicurezza e l’ambiente, tant’è che l’Ordine di Venezia ha costituito al suo interno una apposita Commissione Ambiente.


Cosa dovrebbe fare la Consulta :: Gli effetti ambientali dell’energia hanno carattere planetario, come dimostra l’effetto serra, in relazione al quale sono rimasti pochi quelli che non riconoscono nell’impiego dei combustibili fossili per gli usi finali dell’energia la causa di tale effetto.
L’imperativo attuale pertanto è la sostituzione dei combustibili fossili con altre fonti di energia, il cui impiego su vasta scala non è però vicino.
Intanto restano attuali il risparmio energetico e l’uso più razionale delle risorse.
Due decreti ministeriali del 20 luglio 2004 sull’efficienza e sul risparmio energetico, preordinati al perseguimento degli obiettivi posti dal protocollo di Kyoto, incentivano l’adozione di una serie di soluzioni gestionali e costruttive di impianti energetici alla portata anche di un singolo utilizzatore finale.
La Consulta per l’ambiente dovrebbe cogliere questa opportunità e quindi svolgere un proprio ruolo in questo contesto.

Luciano MAZZOLIN


Profilo professionale :: MazzolinDal 1974 al 2004 ha lavorato nello stabilimento petrolchimico di Porto Marghera, come esperto in analisi gestionali della logistica. Nel 1979 al 1987 viene eletto delegato di reparto nel Consiglio di Fabbrica e segue in particolare le problematiche ambientali e sanitarie legate alle produzioni industriali. Nel 1988 assieme ad alcuni compagni di lavoro fonda “l’Agenzia di Informazione Coorlach” che si distingue per le molte denuncie e campagne di controinformazione su questioni ambientali e sindacali. Dal 1988 in poi si lavora in stretta collaborazione su queste tematiche con Medicina Democratica, Greenpeace e Legambiente. Nel 1992 l’agenzia Coorlach produce un giornale di fabbrica intitolato “RESIDUO” che pubblica a puntate l’ indagine di Gabriele Bortolozzo sulle morti da CVM. Tale documento poi formerà il Dossier/Denuncia che farà scattare l’indagine del giudice veneziano F. Casson e successivamente il processo Petrolchimico per strage e disastro ambientale.
Nel 1990 viene eletto consigliere della Provincia di Venezia e conserva tale incarico sino al 2004. Nel giugno del 1992 è nominato Assessore Provinciale alla Difesa e Tutela del Territorio, Protezione Civile, Polizia Provinciale e Aiuti Umanitari.
Ha sempre lavorato e continuerà ad impegnarsi sulle tematiche relative alla difesa e tutela dell’ambiente, della salute dei lavoratori e cittadini (i disastri ambientali che stanno causando le grandi opere collegate al Mose; mantenimento ed espansione del Parco della Laguna; costituzione di un corridoio ecologico della fascia litoranea e costiera).


Associazione di appartenenza :: Medicina democraticaMEDICINA DEMOCRATICA – Movimento di lotta per la salute Onlus - è un’Associazione presente nel territorio nazionale dal 1985. Si batte per l'affermazione del diritto alla salute rivendicando ambienti salubri dentro e fuori la fabbrica. È impegnata anche nella lotta per la bonifica dei Petrolchimici di Brindisi, Priolo, Manfredonia, Porto Torres, Ravenna, Ferrara, Mantova, Gela, Porto Marghera, la Laguna veneta e ogni territorio inquinato.


Cosa dovrebbe fare la Consulta ::
• Diventare sempre di più strumento utile di vera informazione dei cittadini su tutte le azioni istituzionali che hanno rilevanza e ripercussioni sull’ambiente.
• Diventare sempre di più strumento di partecipazione dei cittadini e del mondo associazionistico per poter intervenire nell’iter amministrativo della costruzione degli atti non solo a livello consultivo ma anche a livello di presentazioni di proposte.
• Diventare strumento utile ai diversi movimenti presenti nel territorio per rapportarsi con il Comune.


Matteo PANDOLOFO


Profilo professionale :: PandolfoSvolge attività di architetto libero professionista con particolare attenzione ai temi della Bioarchitettura. La Bioarchittettura tende alla conciliazione ed integrazione delle attività e dei comportamenti umani con le preesistenze ambientali ed i fenomeni naturali. Ciò al fine di realizzare un generalizzato miglioramento degli standard qualitativi della vita attuale e futura. Attualmente è presidente della sezione per la provincia di Venezia dell'Istituto Nazionale di Bioarchitettura e dell'Associazione Architetti Veneziani.

Associazione di appartenenza :: L'Istituto Nazionale di Bioarchitettura (  www.bioarchitettura.org) promuove e divulga una disciplina progettuale che attua e presuppone un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell’ecosistema ambientale in una visione caratterizzata dalla più ampia interdisciplinarietà e da un utilizzo razionale e ottimale delle risorse. Attraverso convegni, seminari, tavole rotonde, promuove le tesi della Bioarchitettura. Pubblica documentazione tecnica e divulgativa attraverso le collane "Quaderni di Bioarchitettura", "Libri della Bioarchitettura" e la rivista "BIOARCHITETTURA".


Cosa dovrebbe fare la Consulta :: La consulta è un luogo istituzionale che porta in primo piano istanze in difesa della qualità ambientale nell'ambito delle iniziative dell'amministrazione comunale. Il miglioramento della qualità della vita dovrebbe essere riconosciuto quale requisito centrale alla base di un qualsiasi atto amministrativo. La consulta pur nei suoi limiti dovrebbe riuscire a:
• rendersi visibile ai vari settori dell'Amministrazione
• farsi riconoscere quale referente che propone azioni in difesa della vivibilità degli spazi e dell'ecologia nel territorio, in difesa della salute dei cittadini
• promuovere la partecipazione anche per favorire la rinascita di quel senso di appartenenza al territorio la cui mancanza è fonte di disagio sociale
• incentivare la crescita culturale dove la speculazione e il valore economico si propongono come unico valore.

Giuseppe SARTORI


Profilo professionale ::SartoriBiologo, esperto ricercatore presso il Consiglio Regionale del Veneto responsabile dell'Ufficio Territorio e ambiente; si occupa di tematiche inerenti la tutela della biodiversità e la pianificazione dell'ambiente naturale. Socio fondatore del Gruppo “La Salsola”.

la salsolaAssociazione di appartenenza :: LA SALSOLA gruppo per la salvaguardia dell'ambiente di Campalto "La Salsola" nasce nel 1989 per dare corpo alle vertenze ambientali del territorio degradato di Campalto. Ambito di interesse prevalente dell'Associazione è legato alla gestione del territorio (ed i relativi problemi) e degli insediamenti della gronda lagunare, ma non solo.

Cosa dovrebbe fare la consulta ::
• Coordinare e valorizzare le attività svolte nel comune a tutela dell’ambiente.
• Dare voce, nelle sedi istituzionali e tramite i canali mediatici, alle istanze provenienti dalle associazioni.
• Promuovere la partecipazione dei cittadini, cioè coinvolgere in modo democratico gli abitanti alle indagini e ai progetti che riguardano il loro territorio.
• Stimolare (per essere benevoli) una riforma della macchina comunale accogliendo le innovazioni metodologiche nel campo della pianificazione e dell’utilizzo della risorsa ambiente.

Aldo SCARPA


Profilo professionale :: Scarpa Svolge attività di architetto libero professionista e si occupa di edilizia e pianificazione sostenibile, con particolare riguardo ai temi della partecipazione.
È delegato provinciale dell'ANAB e responsabile del gruppo WWF del Veneto Orientale.
Dal 2003 segue l’attività della Consulta in qualità di Coordinatore.

Associazione di appartenenza :: anabL’ANAB (Associazione Nazionale per l'Architettura Bioecologica www.anab.it) nasce nel1989 per iniziativa di un gruppo di architetti accomunati dalla sensibilità per le tematiche ambientali.
Finalità di ANAB è la diffusione di una consapevolezza etica e ambientale tra i soggetti coinvolti nel ciclo edilizio, e ciò attraverso la realizzazione di iniziative volte a qualificare i professionisti, orientare la produzione, sensibilizzare utenti e amministrazioni pubbliche.


Cosa dovrebbe fare la consulta ::
• Coordinare e valorizzare le attività svolte nel comune a tutela dell’ambiente.
• Dare voce, nelle sedi istituzionali e tramite i canali mediatici, alle istanze provenienti dalle associazioni.
• Promuovere la partecipazione dei cittadini, cioè coinvolgere in modo democratico gli abitanti alle indagini e ai progetti che riguardano il loro territorio.

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Tavolo di lavoro per osservazioni alla Variante al Piano Regolatore Generale per l’area di Campalto


La prima iniziativa che il nuovo Ufficio di Coordinamento ha deciso di attivare è l’istituzione temporanea di un tavolo di lavoro, aperto a tutti i membri della Consulta e del Forum per il Verde, per redigere/riportare delle osservazioni da presentare in Consiglio Comunale circa la Variante al PRG per l’area di Campalto.
L'incontro si è svolto mercoledì 27 luglio presso gli uffici della Direzione Centrale Ambiente in Campo Manin. Le associazioni attive in Campalto hanno presentato materiali e documenti in loro possesso e illustrato brevemente la strutturazione della Variante. I primi di settembre verranno redatte le osservazioni e consegnate per la fine del mese in Consiglio Comunale.
Visualizza una breve sintesi (23 Kb pdf)
Per maggiori informazioni visita: la consulta per l'ambiente e come partecipare alla consulta.


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Informarsi in Pandora


Ultime su Pandora: articolo pubblicato nella Newsletter FEEM 01/2005


Sul primo numero del 2005 della NL della Fondazione Eni Enrico Mattei è stato pubblicato un articolo che fa il punto della situazione circa lo sviluppo e l’implementazione del sistema Pandora. Il contributo, oltre che collocare il progetto all’interno del quadro teorico di riferimento proprio della Ricerca-Azione, presenta i dati di alcune indagini quali-quantitative sul sistema effettuate nel corso del 2004 per la strutturazione del sito.
  Leggi la Newsletter FEEM 01/2005 (in inglese)
  Leggi la versione in italiano dell'articolo (pdf 73 Kb)


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Sostenibilità: Venezia multiculturale: spunti di riflessione


Di fatto Venezia è già una città multietnica. I numeri parlano da soli: attualmente sono presenti in città più di 13000 stranieri - il 5% circa della popolazione totale [1] - provenienti da oltre centoventi comunità. I dati inoltre mettono in evidenza come a fronte di un calo sempre più evidente dei residenti veneziani vi sia un sensibile incremento di cittadini stranieri che decidono di trasferirsi nella città lagunare.
La presenza del porto e dell’aeroporto, del sistema Universitario di Eccellenza, di una prestigiosa facoltà di lingue (32 insegnamenti con specializzazione nell’area orientale) e di numerose organizzazioni internazionali fanno di Venezia una città, di fatto, aperta e multiculturale caratterizzata da un patrimonio di conoscenze e relazioni che vanno oltre i meri confini regionali o statali. Questo quadro si completa se si considerano poi i milioni di turisti che ogni anno visitano la città.
«Venezia non può più essere considerata soltanto in rapporto ai suoi residenti anagrafici ma anche, inevitabilmente, alla pluralità di popolazioni che la usano, vi passano e vi trascorrono parte del loro tempo. In questo senso, si tratta di una metropoli ben più vasta di quella tratteggiata da un approccio tradizionale, in cui le dinamiche sociali, economiche e culturali sono definite più dalla circolarità che non dalla stanzialità».[2]
Culture diverse, che occorre conoscere ma che allo stesso tempo devono tra loro “incontrarsi”, perché solo attraverso il dialogo si realizza la reciproca comprensione e si pongono le basi per uno sviluppo della collettività. Tuttavia Venezia, nonostante la forte vocazione internazionale, si propone spesso in modo passivo di fronte a questo fenomeno, in parte a causa del perdurare del "mito della venezianità", mito fatto di storia, tradizioni, costumi che l’hanno resa nei secoli una delle città più importanti del mondo.
In questo contesto la presenza sempre più numerosa di immigrati nel territorio veneziano apre ovviamente alcuni problemi, soprattutto di conoscenza e di comunicazione. Se da parte dei residenti c'è la necessità di avvicinarsi alle culture "altre" da cui provengono gli immigrati, anche da parte di questi ultimi c'è la necessità di avere maggiori conoscenze concrete della realtà nella quale vivono. Troppo spesso, infatti il concetto di integrazione cela semplicemente una disponibilità ad accogliere l’altro a cui, però, non corrisponde un "movimento" verso l'altro.
Occorre mirare ad una città che non sia solo luogo di convivenza, ma di scambio e mutuo arricchimento per tutti. «Quando sentiamo dire che l'immigrato è una "risorsa", ci viene d'impulso il pensiero che questo termine non può e non deve avere solo valenze di ordine economico-produttivo: chi viene a lavorare nel nostro paese è anzitutto un essere umano, quasi sempre in condizioni di disagio, che deve trovare nella nostra città il rispetto e la considerazione che la nostra cultura ha maturato verso l'uomo. Solo così si può "inventare" un modello positivo di città interculturale, facendo sì che lo sviluppo culturale veda l'apporto di tutti i cittadini, italiani e stranieri. Essenziale in questa evoluzione è il ruolo dei giovani da cui parte la necessità di comprendere la diversità culturale e di rispettarla. E comprendere, in latino, vuol dire abbracciare… ». [3]


Note


[1] Vedi ufficio statistico del Comune di Venezia - www.comune.venezia.it/statistica
[2] Piano Strategico per la città di Venezia - www.comune.venezia.it/pianostrategico
[3] Università degli Studi di Padova – “Una città interculturale da inventare”, Atti del Convegno, www.lettere.unipd.it/intercultura/ricerca/cittainter/cittainter.htm


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Comunicare in PANDORA :: Racconta la tua Venezia


Dal Concorso fotografico “Venezia: un ritratto multiculturale”


La Fondazione Eni Enrico Mattei, nell'ambito del progetto Culture Factory (www.feem.culturefactory.it) in collaborazione con Inner Wheel Venezia e Fotolaboratorio dei Dogi, ha organizzato il concorso fotografico “Venezia: un ritratto multiculturale”. Il concorso lanciato il 14 ottobre 2004 si è concluso l’11 aprile 2005 con la premiazione finale. Le Giurie che hanno selezionato i vincitori sono state tre, così definite:
- la Giuria Professionale, composta dal professor Italo Zannier dell'Università Ca' Foscari di Venezia, la giornalista e critica d'arte Virginia Baradel e tre fotografi professionisti fortemente legati alla realtà veneziana;
- la Giuria "Inner Wheel", composta dalle associate di Inner Wheel Club di Venezia;
- la Giuria Popolare, composta da tutti coloro che utilizzando il sito www.feempandora.it hanno espresso on line la propria preferenza.
Dopo la prima fase di ricezione delle opere, sono state selezionate dalla Giuria Professionale 50 foto, ritenute migliori per tecnica fotografica e attinenza al tema del concorso. Queste, a partire dal 1 marzo 2005, sono state esposte nei locali della caffetteria di Palazzo Querini Stampalia e pubblicate sul sito www.feempandora.it per essere sottoposte al "vaglio" della Giuria Popolare. Ogni visitatore ha potuto votare e commentare 3 delle 50 fotografie esposte [Vedi la galleria del concorso].
       Di seguito pubblichiamo le 3 foto (ed i relativi commenti degli autori) considerate migliori dalla giuria popolare.












panni stesi - D. Maugeri1° CLASSIFICATO: Domenico Maugeri - “Panni stesi”
«Senso di movimento e dinamicità del luogo. Le facciate dei palazzi in relazione continua con i panni stesi».
Destini - P. Robazza2° CLASSIFICATO: Paolo Robazza - “Destini”
«Associa due storie molto diverse come contenuti culturali, ma forse molto simili come approccio: entrambi hanno fatto scelte superiori alla loro volontà».
Greve leggerezza - A. Del Pedro Pera3° CLASSIFICATO: Andrea Del Pedro Pera - “Greve leggerezza”
«La netta contrapposizione e la sensazione di sproporzione tra case, addizione di piccoli quanto compatti e frammisti elementi e questa “Astronave”».

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La multiculturalità secondo Domenico Maugeri


Domenico Maugeri, il più votato dalla giuria popolare, si è reso disponibile a rispondere ad alcune brevi domande che riportano il suo punto di vista rispetto al tema della multuiculturalità e come questa è presentata nella sua foto.
Eccole riportate di seguito.
— Cosa intendi per multiculturalità?
«La multiculturalità, oggi, è un dato di fatto, il concetto stesso descrive la compresenza di molteplici culture differenti all’internpo di una società.»
— Come la multiculturalità veneziana si manifesta?
«La presenza di molte culture in uno stesso contesto culturale, in questo caso Venezia, è legata ai più significativi processi dell’età contemporanea. I rapporti economici, sociali e culturali ormai si manifestano sempre più in un’ottica di globalizzazione controllata e internazionalizzazione dei mercati e dei sistemi di comunicazione..... »
— Come fare per rendere la multiculturalità di venezia un opportunità piuttosto che un rischio?
«La varietà di culture, valori e identità all'interno della nostra società deve emergere come opportunità e non come rischio. La multi e inter culturalità non deve per forza esser vista come una sfida alla società conemporanea. Il miscuglio di tante culture, ognuna forte della propria identità, è solo un bene per la coesione dei popoli. »
— Come i veneziani vivono questo fenomeno?
«Sinceramente non saprei rispondere ....Venezia è da sempre la città d’arte per eccellenza, la città degli innamorati.....un luogo sacro dove persino i grandi architetti del 900 hanno visto negato i loro progetti di ammodernamento. Non so se e come i veneziani, carichi e forti di questa storia e tradizione recepiscono il fenomeno della multiculturalità.»
— Il perché della tua foto…
«PANNI STESI è il luogo dell'essere mediterraneo in ogni città che vai.....la cultura della biancheria stesa in un luogo pubblico, come la strada, da un balcone all'altro, raccoglie la quotidianità di una città. Palermo, Napoli, Catania, Bari, Venezia... tutto è "panni stesi"»


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Alcune indicazioni emerse nel Focus Group di Pandora


Durante il mese di ottobre del 2004, in concomitanza con il lancio del concorso fotografico della Culture Factory, il sistema Pandora ha attivato un Focus Gruop Blended (incontri sia on line che in presenza) sul tema della Multiculturalità a Venezia. I partecipanti sono stati invitati ad un incontro che si è tenuto nel Palazzo Querini Stampalia durante, dopo aver introdotto il tema, si è avviato un dibattito sulle possibili implicazioni che l’interculturalità della città di Venezia potrebbe avere sulla fisionomia stesa della città. La discussione è proseguita on line nel Forum di Pandora. Per leggere la sintesi del Focus Group
Leggi una sintesi del focus group (pdf 13 Kb)


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In evidenza: partecipazione e sostenibilità


Abbiamo letto per voi


C. Vigna - S. Zamagni (a cura di)
Multiculturalismo e identità
Ed. Vita e Pensiero, Milano, 2002


Come è già accaduto nella società americana, anche per gli europei si pone oggi il problema di stabilire il giusto rapporto fra la necessità di reperire un codice comune di convivenza e l’istanza della molteplicità etnico-culturale. Da più parti si cerca di individuare una strategia concreta che prenda in debito conto sia ciò che ci accomuna, sia ciò che ci differenzia. Il volume raccoglie saggi di diversi autori che propongono un superamento sia della logica dell’integrazione che dell’assimilazione per indicare nella strada del sostegno all’alterità e del reciproco riconoscimento l’unico percorso possibile per costruire una nuova società.


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Abbiamo "navigato" per voi


Osservatorio Studi sull'Immigrazione della Provincia di Venezia
http://www.provincia.venezia.it/osiv/home2.htm


Sito dell’Osservatorio della Provincia di Venezia che, sulla scia della sempre maggiore attualità che il tema dell’immigrazione ha nella Regione Veneto, cerca di divulgare una serie di dati e conoscenze disponibili sulla questione immigrazione nel Veneto.
       L'intento di questo sito è quello di fornire «un utile strumento per avere la conoscenza costantemente aggiornata del fenomeno migratorio in ambito locale e per poter quindi attuare una politica che promuova realistici ed effettivi percorsi d’integrazione». Il sito presenta due interessanti sezioni, una dedicata a "studi e ricerche" svolte dall’Osservatorio ed una che permette di accedere ad una "banca dati" «costruita con lo scopo di raccogliere informazioni sull’immigrazione in provincia di Venezia. Queste informazioni provengono da fonti ufficiali o sono il frutto di indagini condotte dallo stesso Osservatorio». Il riferimento territoriale è, naturalmente, la provincia di Venezia non mancano, tuttavia, i raffronti sulla realtà regionale.


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