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Autore: ENZO PEDROCCO

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Archivio News

01/02/2005 - Ponte di Calatrava

Tratto da "Il Gazzettino" del 1 febbraio 2005 - pag. IV

L'arco del Ponte di Calatrava andrà messo in opera nella notte tra l'8 e il 9 marzo (o in quella successiva se vi saranno problemi meteo), ma ieri il consigliere comunale Paolo Bonafè (Udc) ha avanzato con un'interrogazione dubbi sulla rispondenza dell'opera al progetto. «Risulterebbe da indiscrezioni ricevute - ha scritto - che le quote di impostazione delle spalle siano non conformi al progetto di almeno 50 centimetri». Secondo Bonafè, «questo "errore" potrebbe causare nel tempo problemi di staticità, anche a seguito dell'aumento dei pesi che la struttura dovrà sopportare a seguito dell'inserimento dell'ovovia per disabili che, come è noto, è stata aggiunta successivamente al progetto iniziale».
Il consigliere dell'Udc ha poi denunciato che i costi iniziali, valutati in 10 miliardi di lire, sarebbero ora lievitati a 10 milioni di euro, di fatto raddoppiando. «Ricordo che questi soldi - ha sottolineato Bonafè - sono attinti da uno specifico capitolato dei fondi della Legge speciale, quindi tolti dalle risorse per la manutenzione pubblica e dai fondi per il risanamento e la ristrutturazione degli immobili dei veneziani». Bonafè ha chiesto, qualora ci sia l'errore costruttivo, chi ne sia responsabile e se eventuali modifiche correttive possano pregiudicare la statica del ponte.
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01/02/2005 - Siglata convenzione tra FEEM e Comune di Venezia

A partire dal mese di febbraio 2005 la Fondazione Eni Enrico Mattei e il Comune di Venezia hanno siglato una convenzione che prevede l’utilizzo del sistema Pandora per facilitare via web i processi di partecipazione avviati dall’Assessorato all’Ambiente.
Il 2 febbraio scorso il gruppo di ricerca Pandora ha partecipato alla riunione in plenaria della Consulta per l’Ambiente presentando, alla presenza dei membri dell’Ufficio di Coordinamento e dell’Assessore P. Cacciari, la collaborazione e individuando le prime azioni da mettere in atto.
Nel sito www.feempadora.it sarà quindi possibile reperire informazioni e materiale inerenti i lavori della Consulta e, utilizzando il Forum on line del sito, sarà possibile anche esprimere opinioni sulle attività della Consulta, dare suggerimenti e, eventualmente, chiedere chiarimenti o informazioni più dettagliate.
Per maggiori dettagli sulla collaborazione o sulle attività di partecipazione del Comune contatta:

Fondazione Eni Enrico Mattei
Martina Gambaro - martina.gambaro@feem.it

Comune di Venezia
Cristiana Scarpa - cristiana.scarpa@comune.venezia.it

 

01/02/2005 - Turismo e crisi: pochi stranieri, hotel e palazzi sono semivuoti

Tratto da "Il Gazzettino" del 1 febbraio 2005 - pag. II

Alberghi semivuoti, meno eventi, meno turisti, persino meno "pendolari" del Carnevale. Insomma, la festa più trasgressiva dell'anno (ma anche quella che nel 2004 aveva portato a Venezia nel primo weekend circa 130.000 visistatori), è iniziata decisamente sottotono: 20.000 turisti sabato, 25.000 domenica. Tanto che anche le feste nei palazzi ne stanno subendo lo scotto. Prenotazioni in calo un po' dappertutto rispetto alla passata edizione (al "Ballo di Casanova" ad esempio, tenutosi sabato scorso a Palazzo Pisani Moretta, hanno partecipato 150 persone su 220), ma gli organizzatori in linea di massima sono fiduciosi che prima della fine della settimana i numeri cominceranno di nuovo a salire. Sarà, ma per il momento la situazione non è certamente rosea. Basti pensare che per il "Ballo del Doge", l'happening più chic, che si svolgerà sabato 5, siamo arrivati a quota 200 su 350 posti disponibili. Madrina d'eccezione quest'anno sarà la stilista Vivienne Westwood che arriverà a Venezia nei panni di Elisabetta I d'Inghilterra.
«E' avvilente parlare di numeri per noi - ha detto l'organizzatrice Antonia Sautter - perché ciò che ci interessa è fare una cosa bella per la città e ogni anno ci mettiamo passione, impegno e soldi. Quest'anno, tra le altre cose, per la prima volta il gran galà si svilupperà all'esterno. Sulla facciata di Palazzo Pisani Moretta, infatti, sarà installata una enorme maschera neutra su cui saranno proiettate le immagini selezionate dal team della Visual Factory. In questo modo una parte del divertimento e della magia potranno essere goduti anche da chi casualmente passa sul Canale o si trova sull'altra riva. Mi piace l'idea di regalare un sogno».
Nessun appuntamento saltato, ma la preoccupazione regna anche nel Circolo culturale italiano, organizzatore di ben 24 eventi nell'ambito dell'edizione 2005 e che nelle prime giornate ha registrato un vistoso calo di presenze. Tra le feste del Circolo c'è anche il "Ballo Tiepolo" firmato dalla baronessa Romana von Sohilgen in programma per giovedì grasso, 3 febbraio, sempre a Palazzo Pisani. Finora i biglietti staccati sono stati 150 su 250.«Il Carnevale di quest'anno - ha sottolineato Fabio Momo - è decisamente sottotono per due motivi fondamentali. Il primo è che negli ultimi anni si sta perdendo la peculiarità della festa,sempre meno gente ha voglia di vestirsi in maschera e in secondo luogo perché l'evento non è adeguatamente pubblicizzato. Le faccio un esempio: alla Fiera internazionale del Turismo non c'era nessuno a parlare del Carnevale, inoltre non esiste un numero di telefono a cui rivolgersi prima che la manifestazione cominci. E allora, come possono fare i turisti a decidere di venire da noi? Ho l'impressione che non si comprendano le potenzialità di una festa sognata da mezzo mondo. E poi, l'offerta è scarsa...».
Non si lamentano gli organizzatori del "Ballo dei sospiri", la festa a sfondo erotico ma non volgare che per il 2005 propone il sottotitolo "Virgins and vampires", venerdì 4 a Palazzo Contarini dalla Porta di Ferro. «Finora abbiamo registrato una quarantina di partecipanti - fa sapere Michele Serafini - ma noi non abbiamo grosse pretese, perché al massimo possiamo ospitarne 70. Si tratta di molti affezionati che tornano ogni anno e dunque non siamo spaventati». Nessuno crede che a decretare il l'andamento "lento" delle prenotazioni per le feste possa essere il prezzo alto del biglietto (le tre feste citate, per fare soltanto qualche esempio, costano rispettivamente 500, 390 e 420 euro).Ma allora non si spiegherebbe perché invece si sia registrato un boom degli eventi "minori" e più economici. Quasi sempre tutto esaurito, infatti, per pomeriggi cioccolata, cocktail e pranzi dai prezzi decisamente più abbordabili (dai 35 ai 190 euro per quelli più sofisticati e completi). Ma che consentono almeno di "respirare" l'aria del Carnevale. Piangono anche gli albergatori che pure in questo Carnevale non avevano creduto tanto da ridurre drasticamente il loro contributo da 500.000 a 100.000 euro. Quasi tutte le strutture ricettive sono semivuote e anche per la notte di sabato, storicamente la più affollata, ci sono ancora molti posti disponibili. «Un disastro - commenta lapidario Claudio Scarpa, direttore dell'Ava, l'Associazione veneziana albergatori - e per mille motivi. Non voglio entrare in polemica con nessuno, ma mi sembra evidente che la festa sta perdendo la sua vera funzione, bisognerà mettersi attorno a un tavolo a discuterne. Inoltre quest'anno il Carnevale è troppo basso, gli eventi di richiamo sono pochi e la pubblicità è stata fatta troppo tardi. Posso dire che ad oggi le strutture ricettive, soprattutto quelle da tre stelle in su, durante la settimana sono vuote al 70% e per il weekend abbiamo ancora un buon 30% di camere libere. Si tratta soprattutto di ospiti italiani e francesi mentre sono calati ad esempio gli americani».
Una ricetta per recuperare i turisti statunitensi la propone Nicolas Arnita che sabato sera, a Ca' Zanardi, ha riunito un centinaio di ospiti per la festa con le Marie. «Bisogna cercare di rendere conveniente il loro soggiorno a Venezia - spiega Arnita - Con l'euro forte sul dollaro è inutile alzare i prezzi. Occorre presentare agli americani tariffe che tengano conto del rapporto un euro uguale a un dollaro. Magari ci si rimette un po', ma si riempiono le stanze».
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01/02/2005 - «E' iniziato il Carnevale? Lo sappiamo, ma per noi non è cambiato proprio nulla»

Tratto da "Il Gazzettino" del 1 febbraio 2005 - pag. II

VENEZIA - (Ro.Be.) «E' iniziato il Carnevale? Lo sappiamo, ma per noi non è cambiato proprio nulla». Alla domanda sull'andamento delle vendite in questo periodo tanto particolare per la città di Venezia, la risposta della maggioranza dei negozianti che lavorano in "periferia" rispetto ai luoghi per eccellenza della festa, è stata univoca
Ne sa qualcosa Pietruccia Andriuzzi, titolare del laboratorio atigianale "La Pedrera" di campo Sant'Agostin.
«Sinceramente - ha detto - non abbiamo mai contato sul Carnevale, perché in genere sappiamo che la nostra clientela è costituita soprattutto da turisti che si fermano a Venezia per un po' di tempo, e non da giornalieri. Ma quest'anno c'è da aggiungere il fatto che, almeno per il primo weekend appena trascorso, ho notato un evidente calo di presenze, anche di coloro che semplicemente passavano davanti alle mie vetrine, magari provenendo da piazzale Roma o dalla stazione».
La Andriuzzi punta il dito contro uno dei problemi più annosi della città lagunare, e cioè la definizione dei percorsi turistici che conducono a San Marco e Rialto, le zone di maggior attrazione.
«Questa è una zona prevalentemente di artigiani come me - spiega - che sono puntualmente penalizzati. Non capisco infatti come mai finora nessuno abbia pensato a diversificare i percorsi, per far sì che tutti possano avere la possibilità di lavorare allo stesso modo».

 

01/02/2005 - «Soluzioni inusuali»

Tratto da "Il Gazzettino" del 1 febbraio 2005 - pag. IV

All'ing. Alberto Scotti, progettista del Mose, ieri devono essre fischiate le orecchie. Gli ingegneri Vincenzo Di Tella e Paolo Vielmo, infatti, non hanno solo attaccato la sua creatura (vedi servizio a lato), ma hanno anche pesantemente criticato con una nota il suo progetto per la realizzazione di un terminal petrolifero in mare. «Un progetto - hanno scritto - che si basa su soluzioni inusuali rispetto a tecnologie sperimentate e consolidate senza motivarne la scelta, carente per quanto riguarda le procedure operative per la gestione del terminale e la realizzazione delle condotte sia nella parte in laguna che in mare».
I due tecnici ex Tecnomare hanno sostenuto che non sono state esaminate soluzioni flessibili negli obiettivi, nei tempi di realizzazione e nei costi, e che dai dati meteo e dalle elaborazioni presentate si evince una discutibile determinazione delle condizioni estreme di progetto per le opere civili. «Il progetto - hanno sottolineato - esamina solo condizioni estreme per le opere civili, e non prende in considerazione le condizioni ambientali limite per le manovre di entrata nel porto e accosto agli attracchi».
La soluzione progettuale, hanno poi aggiunto Di Tella e Vielmo, non è mai messa in discussione e data come la migliore possibile. «Una soluzione del tutto inusuale di un megaporto off shore - hanno sostenuto -, e condotte in un tunnel a pressione atmosferica, con i costi di investimento così elevati e senza un'analisi dei rischi e una stima dei costi di gestione, richiede per legge un confronto tecnico/economico con soluzioni classiche di ormeggio a punto singolo, per il terminale off shore, e di condotte sottomarine interrate o protette in ambiente bagnato ("Wet") anche per la parte lagunare».
I due ingegneri hanno illustrato brevemente le più classiche soluzioni alternative suggerendo, per il terminal, di chiedere referenze alle tre ditte più conosciute al mondo, la Sbm di Monaco, la Bluewater olandese, la Sofec americana, e per le condotte ai leader mondiali che sono invece le italiane Saipem e Snamprogetti.

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