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Archivio News

30/06/2006 - Convocazione plenaria della Consulta per l'Ambiente il 30.06.2006

L’Assemblea della Consulta per l’Ambiente è convocata il giorno 30 giugno 2006 alle ore 17.00
presso la sala del consiglio comunale del Municipio di Mestre MESTRE.
Per maggiori informazioni News dalla Consulta per l'Ambiente

 

28/06/2006 - «Commercianti meno di 1 su 10 fa la differenziata»

Tratto dal “Corriere del Veneto” del 28/06/06
Milioni di turisti l’anno e immondizia in proporzione, rigorosamente non differenziata. In una città in cui il turismo regna sovrano, non manca il risvolto delle tonnellate di immondizia prodotte ma se la raccolta differenziata dei rifiuti , avviata a Venezia da inizio anno, va bene, a non collaborare restano gli esercenti. Differenziano soltanto 12 su 150. I cittadini collaborano, la nota dolente rimangono gli operatori commerciali del centro storico, soprattutto bar, ristoranti, alberghi e gelaterie. A loro, Vesta si è rivolta già da mesi proponendo una sorta di scambio alla pari: pagare qualcosa in più per avere un servizio migliore.
Poteva essere una soluzione allettante: se almeno una quindicina di pubblici esercizi (sui 150 circa stimati tra Rialto e S. Marco) avesse dato la propria adesione all’iniziativa, Vesta era pronta ad avviare un servizio di differenziata mirato, con una raccolta dell’umido e degli imballaggi alla sera. Risultato: da Pasqua fino ad oggi solo 12 esercizi commerciali hanno dato la loro disponibilità.
«18 milioni di turisti all’anno in città non sono uno scherzo: i costi della loro presenza non possono essere a carico dei 60.000 residenti – dice Armando Zingales, presidente di Vesta – Chi su questo business vive deve sapere che a fronte del miliardo di euro annui fatturato ci sono dei costi industriali, il primo tra tutti è quello della pulizia della città. Bisogna che gli esercenti contribuiscano a finanziare il servizio offerto per le pulizie dalla nostra azienda; se non avviene dovremo chiedere al comune di andare a prendere i soldi dove ci sono.»
Del resto Vesta per garantire la raccolta delle immondizie e la pulizia del centro storico, ha un deficit di parecchi milioni di euro all’anno, ammortizzati solo in parte dalle tariffe della Ztl, la zona a traffico limitato.
«Le cifre non sarebbero altissime per ciascun commerciante del centro storico – continua Zingales – anche le associazioni di categoria hanno convenuto con noi che questa è la via da seguire. Aspetto solo di essere smentito. Sotto accusa, intendiamoci, non ci sono solo gli alberghi, ma tutte le attività che hanno a che fare con il turismo. Chi sporca paga e se chi sporca è un mio cliente, allora sono io commerciante a dover pagare».
Silva Menetto
News correlata a: [ Rifiuti ] [ Dibattito sui rifiuti ] [ Turismo ]

 

27/06/2006 - E Di Pietro rilancia: « Il Mose non si ferma»

Tratto dal “Corriere del Veneto” del 27/06/06

Il messaggio da Roma è chiaro: «gli amici di Venezia non pensino di fermare il Mose», ha detto ieri Antonio DI Pietro. Il Ministro delle Infrastrutture non si fa spaventare dalla carenza dei fondi a disposizione, tanto meno da chi chiede il blocco dei cantieri.
«Il Mose è ormai completato al 30% e deve essere terminato – ha affermato durante il suo intervento all’assemblea degli industriali di Monza e della Brianza -. Non è pensabile ora di fermare i lavori perché sono stati avviati dal governo Berlusconi o perché si ha un’altra idea. I cantieri avviati devono essere completati, altrimenti si rischia uno spreco enorme di denaro pubblico».
Nessuna sorpresa dato che Di Pietro già una decina di giorni fa si era espresso a favore della continuazione dei lavori del Mose, dopo aver incontrato Maria Giovanna Piva, presidente del Magistrato delle Acque. La dichiarazione arriva solo a qualche giorno di distanza dall’annuncio del Viceministro ai Trasporti Cesare de Piccoli sulla formazione di una commissione- auspicata e richiesta anche dal sindaco di Venezia Massimo Cacciari - tra ministri che monitori e verifichi lo stato di avanzamento dei lavori.
Le due cose non sembrano inconciliabili, anche se l’impressione è che il Ministro alle Infrastrutture non abbia grossi dubbi né sullo stato dei cantieri, né sul da farsi. A riaprire la vicenda Mose è stato il Comune di Venezia che qualche settimana fa ha votato un ordine del giorno per chiedere al nuovo governo la verifica progettuale e capire se esistono ancora margini per modifiche o alternative meno costose all’opera da oltre quattro miliardi di euro.
Per il Viceministro De Piccoli proprio sulla base del documento del Comune di Venezia i tre ministri competenti (Infrastrutture, Trasporti e Ambiente) dovrebbero assumente una posizione ufficiale prima del Comitatone previsto entro le ferie estive. Una verifica che lo stesso Viceministro aveva definito una settimana fa «propedeutica a qualsiasi decisione si voglia prendere». E su cui aveva spinto anche il sindaco Massimo Cacciari, arrivato a proporla allo stesso Antonio di Piero in un colloquio avuto a Roma, in cui il sindaco ha portato il documento votato a larga maggioranza dal consiglio comunale di Venezia.
L’obiettivo era quello di verificare lo stato di avanzamento dei lavori capendo se è stato raggiunto quello che è stato definito “punto di non ritorno”.
Quel che è certo è che fino a questo momento nessuna commissione è stata formata e il Comitatone dovrebbe essere tra qualche settimana. Lo sottolinea il presidente del Magistrato della Acque Giovanna Piva: «la proposta non mi risulta sia stata fatta da uno dei tre ministri competenti sulle dighe mobili alla bocche di porto.»
F.B.
News correlata a: [ Acqua Alta ] [ Dibattito sul Mose ]

 

25/06/2006 - «Numero chiuso per il traffico nei canali»

Tratto da "Il Gazzettino" del 25/06/2006

«Numero chiuso». Il vicesindaco e commissario al moto ondoso, Michele Vianello, ha pronunciato ieri la magica parolina presentando lo studio commissionato dal Comune al Coses sulla sostenibilità del traffico acqueo, che dimostra come si sia praticamente superata la soglia di non ritorno.
«Ci arriveremo», ha annunciato Vianello, spiegando che le ordinanze che verranno emesse il 1. luglio, con l'istituzione delle Zone a traffico limitato, sono il primo passo in quella direzione, fondato proprio sullo studio del Coses. Di fatto, le ordinanze limiteranno gli orari d'accesso al Canal Grande per tipologia di servizi, privilegiando trasporto non di linea e trasporto merci (che secondo il Coses sono i principali imputati dell'aumento esponenziale del traffico), ma penalizzando, all'interno delle due categorie, i noleggiatori e i trasportatori in conto proprio. I primi, in particolare, visto che i maggiori volumi di traffico si concentrano al mattino, non potranno accedere al Canal Grande se non tra le 16 e le 21 (15 - 20 d'inverno), con l'intento, ha spiegato Vianello, di stroncare gite, carovane, butti a Murano. Di rendere "sostenibili" le barche (potenze, dimensioni, materiali) per ora non se ne parla.
I tassisti sono insorti compatti (in realtà fanno tutti i noleggiatori!), chiedendo il rinvio delle ordinanze, ma Vianello ha risposto picche. «Discutiamo pure, ma di rinvii non se ne parla. Qui - ha spiegato - il tema non è la salvaguardia di 20 barche, ma la salvaguardia della città».
Vianello ha annunciato di avere allo studio la prossima "specializzazione" dei canali (quali per taxi, quali per merci, etc), l'accesso del conto proprio nei rii interni per fasce orarie, la riserva del Rio di Noale solo a taxi, conto terzi, residenti. «Il trasporto pubblico - ha aggiunto - dovrà attrezzarsi per offrire ai turisti mezzi adeguati per spostarsi a prezzi abbordabili». L'Actv, insomma, entrerà nell'affare del turismo con servizi non di linea.
Proprio ai fini del numero chiuso, il Coses dovrà ora stabilire la soglia di sostenibilità di traffico per ogni singolo rio, che verrà poi correlata con un elenco di tipologie di mezzi ordinato per priorità (trasporto pubblico, trasporto merci, etc).
Silvio Testa
News correlata a: [ Erosione ] [ Trasporti ]

 

24/06/2006 - «I giovani non devono abbandonare Venezia»

Tratto da "Il Gazzettino" del 24/06/2006

La città ha bisogno di giovani per non essere ridotta alla succursale del cimitero di San Michele. Non usa mezzi termini Elio Dazzo, presidente dell'Associaizone pubblici esercizi, per ricordare al pubblico invitato a palazzo Ducale, per i 60 anni dell'Aepe, che il centro storico ha bisogno di essere ripopolato. I giovani, insomma, sono in via di estinzione. Il dovere di tutti consiste nel trattenere le nuove generazioni e non favorirle all'esodo. «Una prima opportunità la troviamo nel mondo universitario e sono convinto che le università di Venezia sapranno indirizzare la loro più preziosa risorsa: i giovani e la ricerca» dice Dazzo. Un tema, questo, che fa da filo conduttore degli interventi. D'accordo con il presidente di Aepe anche l'ex rettore dello Iuav, Marino Folin. «Una città se non ha come componente strutturale i giovani è destinata a morire - esordisce - Il problema di Venezia è che non ha una quota percentuale di popolazione giovane analoga alle altre città». E l'Università attualmente garantisce una rilevante fetta di giovani: gli studenti universitari, forse a volte scomodi ma in grado di rivitalizzare il centro storico. «Se vogliamo che Venezia sia una città normale bisogna che cerchiamo di difendere la presenza dei giovani - continua Folin - dobbiamo alzare la quota degli studenti residenti, che sono attualmente 5mila ma la domanda arriva da parte di altri 5 mila tra Ca' Foscari e Iuav. Ci sono tuttavia delle condizioni basilari: la residenza e la qualità dei servizi offerti». Secondo il soprintendente regionale Pasquale Malara, Venezia «deve fare una correzione di rotta», perchè il fenomeno del turismo negli ultimi anni è degenerato. «Spesso si viene a Venezia non tanto per vedere questa sua unicità mondiale ma per il fatto di esserci stati, come fosse un pellegrinaggio - sottolinea - è una fruizione brevissima e limitata all'esterno». Parallelamente all'espandersi incontrollato del turismo di massa, ha ricordato Malara, si è assistito ad un'emorragia costante di abitanti, dovuta alla dificoltà negli spostamenti ma anche ai prezzi . «Agli abitanti dobbiamo garantire servizi e case - ha concluso - è un problema di responsabilità comune, che non investe solo l'amministrazione comunale ma tutta la comunità civile ed economica». Il sindaco Cacciari ha invece richiamato l'attenzione sull'esigenza di innovare migliorando l'offerta qualitativa dei pubblici esercizi, diventando competitivi e quindi abbassando i prezzi , e presentando un sistema che comprenda le "ricchezze" di Venezia, l'artigianato, la cucina, il sistema musale, culturale, gli eventi e gli spettacoli. «Questa giunta punterà molto su Mestre - ha detto il sindaco - per aumentare la qualificazione culturale della città e una qualificazione degli aspetti monumentali. Questa città deve ospitare giovani e rendere complementare la loro presenza ad altri settori e ceti della popolazione tenteremo di aumentare l'offerta di residenza agli studenti, vedremo con quali tempi e spazi». Sul fronte dei giovani, Dazzo ha annunciato la nascita del Gruppo Giovani Esercenti, «che sarà la palestra per la preparazione e formazione dei dirigenti di domani».
Manuela Lamberti
News correlata a: [ Spopolamento ] [ Società ] [ Qualità della Vita ]

 

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