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16/07/2006 - Cacciari: «Dopo il sondaggio servono tempi rapidi»

Tratto da "Il Gazzettino" del 16.07.2006 - pag. V

Archiviato il risultato della consultazione, che ha visto i cittadini del Comune contrari per l'80 per cento alla continuazione del ciclo del cloro a Porto Marghera, e per il 20 per cento a favore, è tempo per l'Amministrazione di parlare del futuro dell'area industriale alle porte di Venezia. «Una partecipazione ben superiore rispetto alle previsioni e un risultato che non si può banalizzare in nessun modo». Commenta così il sindaco Cacciari, l'esito della consultazione. Ma ora che succederà? «Il risultato che emerge da questo sondaggio ci dice chiaramente che dobbiamo impegnarci ancor più di prima a risolvere organicamente il problema della chimica a Marghera», afferma Cacciari. «Nessuno vuole affrontare la questione in modo traumatico, né si chiede di mandare a casa oltre 5mila lavoratori, ma di riconvertire gli impianti di quell'area industriale, e non solo quelli della chimica». E per il primo cittadino, ora cambia anche la posizione dell'Amministrazione ai tavoli nazionali. «Questo risultato, che ha evidenziato che la questione della chimica è avvertita da tutta la città, rafforza la posizione del Comune, anche nel tavolo nazionale di lavoro». Cacciari insiste senza troppi giri di parole, parlando di soluzioni che vanno prese in tampi rapidissimi. «I cittadini ci hanno chiesto in modo inequivocabile soluzioni rapide e decise, per le quali stiamo già lavorando in concertazione con la Provincia e coi sindacati, questo era il senso del sondaggio», afferma il sindaco. Ma per lui e per i suoi assessori è chiarissima anche un'altra cosa: che la linea seguita finora dall'Amministrazione non deve essere assolutamente ritoccata. «Dopo questa consultazione, la nostra posizione è più forte e ciò servirà perché si realizzino al più presto la messa in sicurezza e la riqulificazione degli impianti di Porto Marghera». Quindi nessuna modifica alle linee del Protocollo d'intesa che vede protagonisti Provincia e Comune. «Ora non si possono più attendere le risposte dal tavolo nazionale per la chimica, ed è ora che assieme alle aziende si guardi a una profonda revisione del ciclo del cloro, a una radicale messa in sicurezza di tutti gli impianti e ai necessari investimenti per far sì che la chimica a Marghera possa restare». Sul futuro della chimica a Marghera, il sindaco, è ottimista. «Sono convinto che la chimica possa, anzi debba restare sia a Marghera che in Italia a patto però che vengano rispettate delle condizioni che diventano inderogabili», aggiunge il primo cittadino. E sull'esito del sondaggio parla chiaro anche l'assessore Laura Fincato. «La lettura di questi dati ci dice che la politica e l'Amministrazione sono ancora delegate a risolvere il problema della chimica». Ma Fincato sottolinea anche come il Comune esca rafforzato dalla consultazione sul ciclo del cloro. «Quando andremo a sederci al tavolo nazionale saremo indubbiamente più forti, perché come dice il ministro Bersani, la chimica è un problema nazionale». Fincato, pur non parlando di date precise, conferma che a breve le aziende coinvolte incontreranno il ministro Bersani. Anche per il presidente della Provincia, Davide Zoggia, i tempi rapidi rappresentano una chiave di volta per la questione degli impianti produttivi a Marghera. «Dobbiamo velocizzare le operazioni, credo inoltre che quell'accordo di programma siglato lo scorso autunno, vada realizzato al più presto». E Zoggia parla con precisione dei tempi tecnici necessari: «Nelle prissime settimane, anche se incombono le vacanze estive, dobbiamo velocizzare l'iter».Sara Rossi

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12/07/2006 - Chimica, da oggi lo spoglio delle buste del sondaggio

Tratto da “Il Gazzettino” del 12/07/2006

Giorno dopo giorno prende consistenza il sondaggio sulla chimica. Alla scadenza di ieri erano più di 76 mila – per esattezza 76.221 – le “buste gialle” della consultazione sul ciclo del cloro a Marghera, spedite entro sabato scorso e arrivate alle Municipalità.
Le commissioni di controllo insediate nelle municipalità hanno fino ad ora compiuto le verifiche con il lettore ottico su 52.491 tagliandi di controllo, sistemando quindi altrettante “buste bianche” negli appositi contenitori (sono 8 – 9 mila le buste prive di tagliando, raccolte a parte per l’invio al seggio centrale, che deciderà i successivi adempimenti).
Queste, nel dettaglio, le “buste gialle” pervenute nelle municipalità, con la percentuale rispetto agli elettori: Venezia-Murano-Burano 17.786 (30%); Lido-Pellestrina 4.905 (27%); Favaro Veneto 8.657 (30%); Mestre – Carpendo 26.320 (37%); Marghera 11.071 (50%). Il totale delle buste di tutto il comune di Venezia è, appunto, di 76.221, pari al 35% degli elettori. Lo spoglio, stando al programma originario del Comune, avverrà tra oggi e sabato.

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11/07/2006 - Il frigo «arreda» la calle. Discariche in crescita.

Tratto da “la Nuova Venezia” del 11/07/2006

Continua a crescere una delle peggiori voci legate al degrado cittadino: quella dell’abbandono di rifiuti ingombranti in centro storico e sulle isole minori. Eccetto Lido e Pellestrina – che fanno riferimento ad una propria area ecologica a Cà Bianca, ma sulle quali comunque il problema non è certo inferiore – ad aprile sono stati effettuati 155 interventi per recuperare 372 metri cubi di rifiuti di vario tipo, tra cui pure quelli pericolosi abbandonati in calli e campi della città ma anche di Sant’Erasmo, Murano, Burano. A maggio gli interventi sono stati 281 per 431 mc, mentre a giugno 290 per 487 mc. Ciò dimostra che il trend è in crescita, con luoghi che sono diventati discariche abusive a cielo aperto con abbandoni costanti a Sant’Elena, Tana, Giudecca, Fondamenta Nuove, cimitero di Murano o ai piedi della Torre Massimiliana, solo per citarne solo alcuni. Luoghi in cui la maleducazione di pochi ricade sulle tasche dei veneziani, rovinando anche l’immagine della città. A giugno oltretutto, è stata raccolta una quantità di rifiuti illecitamente abbandonati che equivale a un terzo dell’intera produzione quotidiana di Venerai e isole con oltre 11 interventi al giorno per eliminare rifiuti abbandonati come divani, mobili, elettrodomestici e soprattutto residui edili fino ai mezzi meccanici. Si tratta di interventi solo occasionalmente previsti dal contratto di servizio con il Comune che spesso non sono oggetto di sanzioni specifiche. Ad aprile Vesta conteggia solo 64 segnalazioni della Polizia Municipale a fronte di 155 interventi, a maggio 23 su 281 e a giugno 34 su 290.
«Riducendo o eliminando gli abbandoni abusivi sarebbe dunque possibile incrementare sensibilmente il numero di interventi gratuiti su prenotazione e risparmiare risorse che potrebbero essere utilizzate per migliorare i servizi» commentano da Vesta. «Basti pensare che se non ci fosse il problema delle discariche abusive e dei continui abbandoni in centro storico e sulle isole, si potrebbe garantire un recupero dei materiali con le prenotazioni molto più celere. Dovendo invece impiegare uomini e mezzi sull’altro fronte, i tempi si allungano. Senza contare che tutto ciò comporta un costo per svariate migliaia di euro ogni anno».
Ma se aumentano gli abbandoni irregolari, crescono anche i recuperi su prenotazioni, il servizio di asporto di oggetti ingombranti garantito gratuitamente da Vesta ha fatto registrare nei soli primi sei mesi dell’anno la bellezza di oltre settemila interventi. La media settimanale di telefonate per il recupero a domicilio fino a un metro cubo supera infatti le 400, alle quali vanno aggiunte le richieste che arrivano a Vesta via fax e via e-mail. Un dato in netta crescita se paragonato ai 13.051 recuperi eseguiti dall’azienda nel 2005, i 12.359 del 2004 e gli 11.211 del 2003.
Simone Bianchi
News correlata a: [ Rifiuti ] [ Dibattito sui rifiuti ]

 

09/07/2006 - Comitatone a luglio, ma si decide a settembre

Tratto da "Il Gazzettino" del 09/07/2006

La convocazione ufficiale ancora non c'è, ma la riunione del Comitatone dovrebbe tenersi il 19 o il 20 luglio, a Roma. Questa, almeno, è l'intesa maturata l'altroieri sera nell'ultima telefonata intercorsa tra il sindaco, Massimo Cacciari, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Enrico Letta.
Un mese fa, il vicepremier, Francesco Rutelli, aveva garantito che la seduta del Comitatone, nella quale il Comune intende chiedere la "verifica" del progetto del Mose e l'avvio della sperimentazione di interventi diversi alle bocche di porto, si sarebbe tenuta a Venezia entro metà luglio, ma le divisioni all'interno del Governo hanno fatto slittare i tempi.
Da un lato, infatti, tra quanti compongono il Comitatone ci sono a favore del Mose il premier, Romano Prodi, Rutelli e, pare, il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. Dall'altro almeno tre ministri: il verde Alfonso Pecoraro Scanio (Ambiente), il diessino Fabio Mussi (Università e Ricerca), il comunista Alessandro Bianchi. E da settimane vanno avanti le grandi manovre, ovviamente tutte dietro le quinte.
Nei giorni scorsi, ad esempio, i livelli locali di Italia dei Valori hanno fatto pressioni sul loro leader, Di Pietro. «Stiamo cercando di fargli fare un passo indietro», ha spiegato il segretario provinciale, Nicola Funari. «Tutto il partito ai vari livelli - ha poi riassunto un comunicato - sta lavorando per arrivare a una soluzione globale che tenga conto di tutti gli aspetti tecnici, idrogeologici, ecoambientali».
Cacciari ha accettato lo spostamento a Roma della sede. «Tanto sarà un seduta interlocutoria, quella vera, con le decisioni finali, si terrà a settembre, a Venezia», ha spiegato. A Roma, molto probabilmente, si deciderà la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro che prepari adeguatamente il Comitatone di settembre, con analisi, valutazioni, scenari. «Ovviamente - ha sostenuto Cacciari - nel frattempo il Governo dovrebbe imporre al Consorzio Venezia Nuova di fare solo quei lavori che siano compatibili con le sperimentazioni richieste dal Comune».
Silvio Testa
News correlata a: [ Progetti e ricerche su Venezia ] [ Acqua Alta ] [ Dibattito sul Mose ]

 

08/07/2006 - Sondaggio sul ciclo del cloro, già arrivate oltre 58 mila risposte

Comunicato stampa del Comune di Venezia

Sono più di 58 mila - per l'esattezza 58.840 - le "buste gialle" della consultazione sul ciclo del cloro a Marghera già arrivate nelle Municipalità; le commissioni di controllo insediate nelle Municipalità hanno finora compiuto le verifiche con il lettore ottico su 30.370 tagliandi di controllo, sistemando quindi altrettante "buste bianche" negli appositi contenitori.
Queste, nel dettaglio, le "buste gialle" pervenute nelle Municipalità, con la percentuale rispetto agli elettori: Venezia-Murano-Burano 12.189 (21%); Lido-Pellestrina 2.600 (14%); Favaro Veneto 4.770 (25%); Mestre-Carpenedo 21.910 (31%); Chirignago-Zelarino 8.308 (27%); Marghera 9.063 (41%); totale Comune 58.840 (27%).
Come noto, c'è tempo fino a oggi per spedire la "busta gialla": le buste eventualmente spedite in giorni successivi saranno trattenute dalle Poste e recapitate al Comune in tempi diversi rispetto al recapito alle Municipalità delle buste spedite entro oggi. Le operazioni di scrutinio cominceranno mercoledì 12 luglio in tutte le Municipalità, per concludersi sabato 15 luglio, nel seggio centrale a Ca' Farsetti, con la proclamazione del risultato.
News correlata a: [ Inquinamento ] [ Economia ] [ Dibattito sul ciclo del cloro a Marghera ]

 

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