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Autore: ENZO PEDROCCO

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29/09/2007 - Per il Mose in Finanziaria ci sono altri 230 milioni

Tratto da "Il Gazzettino" del 29/09/2007

Il Governo mette a disposizione 230 milioni di euro per il proseguimento dei lavori del Mose nel 2008. Lo prevede la bozza di accompagnamento al disegno di Legge finanziaria predisposta dal ministro per l'Economia Tommaso Padoa Schioppa. Attorno a questa cifra c'è stato inizialmente un balletto di conferme e smentite perché non era chiaro se si trattasse di uno stanziamento ulteriore ai 243 milioni (più altri cinquanta) sbloccati in agosto dal Cipe dopo l'interessamento del ministro Di Pietro oppure una voce inserita ex novo. Per i destinatari dei fondi, Magistrato alle Acque e Consorzio Venezia Nuova, sembra assodato che si tratti di fondi in aggiunta che concorrono a formare quei 550 milioni che il Governo aveva inizialmente preventivato di investire per l'opera. Fondi che è stato sempre difficile reperire, ma che se confermati nel testo finale potrebbero significare la prosecuzione dei lavori per tutto il 2008.
E intanto l'acqua alta si è fermata ieri a quota 101 centimetri, nonostante le previsioni elaborate nella mattinata dal Centro maree fossero ben più pessimistiche. Alle 9.30 di ieri si attendeva infatti una punta massima di marea di 110 centimetri per le 12.10, tanto che sono state azionate le sirene di allerta. «All'origine del fenomeno è stato l'approfondirsi, prima sull'alto Tirreno e poi proprio su Venezia, dell'area depressionaria da giorni presente sul Nord Italia - spiegano all'Istituzione Centro previsioni e segnalazioni maree -. Poco dopo le 9.30, però, la perturbazione si è allontanata e la pressione è rapidamente risalita». A far sì che parte delle acque non entrassero in laguna è stato il vento proveniente da ovest, che ha rallentato l'arrivo della marea, spostandola verso la costa croata. L'acqua alta si è quindi fermata alle 12.20 sulla punta massima di 101 centimetri, e la marea è rimasta sul livello di un metro dalle ore 11.35 alle 12.25. Tutto regolare per quanto riguarda la posa delle passerelle che hanno reso l'area Marciana percorribile (si fa per dire, vista la quantità di turisti fermi a fotografare la grande "vasca" di piazza San Marco), oltre alle zone di San Marcuola e della Ca' D'Oro.
Per oggi il Centro Maree prevede ancora una marea sostenuta, ma con una punta massima che non dovrebbe superare gli 85 cm verso le ore 12.35 (codice giallo); per domani, domenica, e per la prossima settimana sono invece previste maree normali. Infine, martedì prossimo, tra le ore 10 e le 13, saranno effettuate prove di funzionamento e di verifica della percezione sonora dei nuovi codici di allertamento per l'alta marea. Le prove saranno effettuate nell'area compresa tra piazzale Roma , San Geremia, Frari, San Trovaso e San Sebastiano. «Attenzione - avvisano in Comune - quelle saranno solo prove. Ancora per un bel po' la sirena di reale allerta per l'alta marea rimarrà quella sentita nella giornata di ieri.


 

29/09/2007 - Dopo l'acqua l'emergenza rifiuti

Tratto da "Il Gazzettino" del 29/09/2007 

Da ieri si contano i danni. L'emergenza infatti è rientrata. A dir la verità c'è ancora un punto critico, ma tenuto costantemente sotto controllo da ben 51 pompe idrovore. Si tratta della Polimeri europa, a Porto Marghera, dove ci sono ancora milioni di metri cubi di acqua negli impianti e serviranno ancora un paio di giorni per portare all'asciutto tutta la fabbrica. Per quanto riguarda i danni in tutta la Terraferma veneziana si parla di una cifra complessiva che varia tra i 10 e i 15 milioni di euro. Oltre al Governo, che ha provveduto con il riconoscimento dello stato di calamità naturale, sarà il Comune ad occuparsi dei risarcimenti ai cittadini. Ma anche la Cassa di Risparmio di Venezia ha promosso una speciale iniziativa creditizia a favore delle famiglie e delle aziende sinistrate. Si tratta della concessione di un finanziamento a condizioni particolarmente vantaggiose rivolto a chi ha subito danneggiamenti anche di piccola entità alle proprie cose o attività: le richieste possono venire presentate presso gli sportelli Carive.Intanto tutte le case in qualche modo sono tornate all'asciutto e ieri si è continuato a svuotare i garages, gli scantinati e i posti auto sotterranei. Tant'è che in certe zone della città ieri mattina c'erano montagne di rifiuti in strada. Superlavoro per i netturbini e per le squadre speciali dell'Amav che sono state in giro tutto il giorno a caricare materiali di ogni tipo. In questi giorni di emergenza continua hanno lavorato 1.400 uomini tra Vigili del fuoco, volontari della Protezione civile e Vigili urbani. Anche l'Arpav è al lavoro per tenere sotto controllo la qualità dell'aria. Ieri la puzza di gas determinata dal travaso di virgin nafta all'interno della Polimeri Europa si sentiva meno perchèil vento era cambiato.Non si placano ovviamente le polemiche politiche. Alberto Mazzonetto della Lega Nord dice no al commissario straordinario chiesto da Cacciari e chiede al sindaco ed alla Giunta di dimettersi. "Sindaco, la tua Giunta è arrivata al capolinea, i citatdini ti hanno bocciato, chiedere il commissario vuol dire dichiarare fallimento, vuol dire che per quasi tre mandati di sindaco, le sue politiche urbanistiche e ambientali sono state inconcludenti." E Mazzonetto conclude dando la colpa al sistema fognario, all'edificazione selvaggi e, chissà perchè, ai lavori del tram. Francesco Piccolo dell'Udc invece plaude all'iniziativa del sindaco di chiedere la nomina di un commissario straordinario per la salvaguardia del territorio "che gestisca le problematiche relative alla obsoleta e fatiscente rete idrica e fognaria di Venezia. E' scandaloso, poi, che quando ci sono allagamenti di questo tipo, la fognatura venga scaricata in laguna ." E questo è uno dei problemi determinati dalla commistione tra acque piovane e fognatura. Quando l'acqua piovana supera un certo livello, le fognature "saltano" gli impianti di depurazione e vengono scaricate direttamente in laguna . Colpa del sistema, che ha bisogno di correzioni strutturali, seocndo l'assessore provinciale all'Ambiente, Ezio Da Villa, il quale punta anche il dito contro il Consorzio di bonifica Medio Brenta per la mancata opera di pulizia dei canali e dei fossi. E ieri il sindaco di Venezia Massimo Cacciari ha firmato 31 ordinanze di sgombero immediato che saranno recapitate ad altrettante famiglie che sugli argini del fosso di Chirignago, zona Valleselle, hanno fatto "casetta", impedendo alle macchine di passare per tagliare l'erba e raccogliere i rifiuti. "Adesso - dice il Comune di Venezia - non ci sono più alibi per la manutenzione ordinaria." E, a Malcontenta, c'è da segnalare che i cittadini l'hanno avuta vinta sul Consorzio: sono riusciti a far togliere uno dei "tappi" che bloccavano lo scolo delle acque e in un'ora la zona di Cà Brentella è tornata all'asciutto.


 

27/09/2007 - Parco naturale della laguna Un incontro in municipio

Tratto da "Il Gazzettino" del 29/09/2007

Un incontro pubblico domenica prossima, 30 settembre, sala consiliare alle ore 10,15 sulla proposta di legge presentata al Parlamento per l'istituzione di un parco naturale della laguna di Venezia e di Chioggia. Tra i relatori l'onorevole Paolo Cacciari, primo firmatario della proposta. Con lui Antonio Gottardo, rappresentante regionale di Lega pesca, Piergiorgio Vianello, componente del Consiglio d'amministrazione del Gral, società pubblica per la gestione delle risorse alieutiche, Sebastiano Bonzio, consigliere comunale di Venezia e Giorgio Varisco, consigliere comunale di Chioggia e segretario di Rifondazione comunista che organizza l'incontro. La laguna di Venezia come risulta dalle competenze esercitate dal Ministero dell'ambiente rappresenta uno degli ambienti di valore assoluto tra quelli esistenti in Italia. La stessa laguna è tuttavia anche luogo della pesca tradizionale e, da una quindicina d'anni a questa parte, della raccolta e dell'allevamento della vongola verace, il caparozzolo, dopo esserlo stato della cozza. Il problema nasce della necessità, ormai indifferibile, di conciliare l'alto valore ambientale con l'attività di lavoro di più d'un migliaio di addetti per una produzione potenziale che oscilla, stando alle stime degli addetti ai lavori, tra gli 80 ed i 100 milioni di euro l'anno.


 

27/09/2007 - Duecento turisti ogni residente. ...

Tratto da "Il Gazzettino" del 27/09/2007

Duecento turisti ogni residente. Per la precisione 209. Il centro storico soffoca sotto la pressione del fenomeno, che nelle previsioni è destinato ad aumentare in modo esponenziale. Ed è tale da prevedere che nel prossimo decennio si potranno avere serie conseguenze ambientali per Venezia. Prima che la città collassi bisogna correre ai ripari. Come? Scoraggiando l'escursionismo giornaliero e puntando sulla qualità dell'offerta. Questo quanto emerso l'altra sera dal convegno organizzato dal Rotary Club di Venezia a Palazzo Cavalli Franchetti. L'obiettivo: sviscerare il fenomeno e trovare soluzioni ingegneristiche per monitorare i flussi. I dati, snocciolati da Mara Manente del Ciset, sono preoccupanti. Nel 1949 si contavano 1 milione di notti trascorse in centro storico, nel 2006 si sfonda la soglia dei 5 milioni e 200mila notti. La presenza turistica è aumentata con una progressione media del 3 per cento annua, ma è accelerata negli ultimi anni: dal 2000 al 2005 la crescita è stata del 6 per cento, nel 2006 oltre il 9 per cento. Un altro dato preoccupante riguarda i posti letto: dai 5mila attuali in strutture alberghiere si passerà a 15mila nel 2010, mentre per quanto riguarda strutture extralberghiere si stimano nel 2010 circa 7300 posti letto. Il fatturato complessivo ammonta a 1 miliardo e mezzo di euro, tra pernottanti ed escursionisti. Il problema è che il 73 per cento di questo fatturato è prodotto dai turisti che alloggiano a Venezia, il restante dai cosiddetti escursionisti. Quest'ultimi, spendono in città tra i 20 e i 30 euro al giorno a differenza dei 150-180 dei turisti veri e propri. Non solo: la crescita dei turista è pari al 2,1 per cento, mentre quella dell'escursionista al 19 per cento.«È impossibile continuare così, nessuna città al mondo di queste dimensioni può tollerare questa pressione - ha affermato il presidente del Rotary, Gaetano Fabbri, annunciando che il prossimo convegno verterà sulla residenza in centro storico - Venezia deve adottare soluzioni ingegneristiche, analizzare la situazione, decidere quale turismo vogliamo. Fatto questo si progettano le soluzioni, ma devono collaborare autorità, commercianti, cittadini. Tutti devono essere responsabilizzati». Dalle analisi del Touring Club Italiano, l'Italia è la prima destinazione sognata in tutto il mondo. E iN cima alla lista c'è Venezia. Se nel 2006 si sono contati circa 20 milioni di turisti, è quindi facile prevedere che il numero salità presto a 25 milioni. «Le soluzioni? Sembra selettivo ma devo esserlo, altrimenti rischiamo di essere travolti: dobbiamo puntare sulla qualità, che non vuol dire lusso ma corretto prezzo pagato rispetto alla qualità - ha esordito il direttore generale del Touring, Guido Venturin - qualità significa anche controllo dei flussi. E poi avere una sorta di authority che governi gli eventi e li distribuisca nell'arco dell'anno in modo da eliminare i picchi. Inoltre, serve qualcuno capace di ricordare che Venezia non è solo centro storico, la città va legata di più al Veneto e al suo territorio di repubblica marinara. Io credo che l'escursionismo giornaliero sia in forte contraddizione con Venezia, perchè non lasica nulla e non arricchisce neppure la persona che lo fa. Per questo va scoraggiato, affinchè il turismo abbia uno sviluppo sostenibile con i residenti e con la città».
Manuela Lamberti


 

27/09/2007 - Duecento turisti ogni residente. ...

Tratto da "Il Gazzettino" del 27/09/2007

Duecento turisti ogni residente. Per la precisione 209. Il centro storico soffoca sotto la pressione del fenomeno, che nelle previsioni è destinato ad aumentare in modo esponenziale. Ed è tale da prevedere che nel prossimo decennio si potranno avere serie conseguenze ambientali per Venezia. Prima che la città collassi bisogna correre ai ripari. Come? Scoraggiando l'escursionismo giornaliero e puntando sulla qualità dell'offerta. Questo quanto emerso l'altra sera dal convegno organizzato dal Rotary Club di Venezia a Palazzo Cavalli Franchetti. L'obiettivo: sviscerare il fenomeno e trovare soluzioni ingegneristiche per monitorare i flussi. I dati, snocciolati da Mara Manente del Ciset, sono preoccupanti. Nel 1949 si contavano 1 milione di notti trascorse in centro storico, nel 2006 si sfonda la soglia dei 5 milioni e 200mila notti. La presenza turistica è aumentata con una progressione media del 3 per cento annua, ma è accelerata negli ultimi anni: dal 2000 al 2005 la crescita è stata del 6 per cento, nel 2006 oltre il 9 per cento. Un altro dato preoccupante riguarda i posti letto: dai 5mila attuali in strutture alberghiere si passerà a 15mila nel 2010, mentre per quanto riguarda strutture extralberghiere si stimano nel 2010 circa 7300 posti letto. Il fatturato complessivo ammonta a 1 miliardo e mezzo di euro, tra pernottanti ed escursionisti. Il problema è che il 73 per cento di questo fatturato è prodotto dai turisti che alloggiano a Venezia, il restante dai cosiddetti escursionisti. Quest'ultimi, spendono in città tra i 20 e i 30 euro al giorno a differenza dei 150-180 dei turisti veri e propri. Non solo: la crescita dei turista è pari al 2,1 per cento, mentre quella dell'escursionista al 19 per cento.«È impossibile continuare così, nessuna città al mondo di queste dimensioni può tollerare questa pressione - ha affermato il presidente del Rotary, Gaetano Fabbri, annunciando che il prossimo convegno verterà sulla residenza in centro storico - Venezia deve adottare soluzioni ingegneristiche, analizzare la situazione, decidere quale turismo vogliamo. Fatto questo si progettano le soluzioni, ma devono collaborare autorità, commercianti, cittadini. Tutti devono essere responsabilizzati». Dalle analisi del Touring Club Italiano, l'Italia è la prima destinazione sognata in tutto il mondo. E iN cima alla lista c'è Venezia. Se nel 2006 si sono contati circa 20 milioni di turisti, è quindi facile prevedere che il numero salità presto a 25 milioni. «Le soluzioni? Sembra selettivo ma devo esserlo, altrimenti rischiamo di essere travolti: dobbiamo puntare sulla qualità, che non vuol dire lusso ma corretto prezzo pagato rispetto alla qualità - ha esordito il direttore generale del Touring, Guido Venturin - qualità significa anche controllo dei flussi. E poi avere una sorta di authority che governi gli eventi e li distribuisca nell'arco dell'anno in modo da eliminare i picchi. Inoltre, serve qualcuno capace di ricordare che Venezia non è solo centro storico, la città va legata di più al Veneto e al suo territorio di repubblica marinara. Io credo che l'escursionismo giornaliero sia in forte contraddizione con Venezia, perchè non lasica nulla e non arricchisce neppure la persona che lo fa. Per questo va scoraggiato, affinchè il turismo abbia uno sviluppo sostenibile con i residenti e con la città».
Manuela Lamberti


 

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