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07/12/2006 - La Tia non aumenta per i residenti

Tratto da "il Venezia" del 7 dicembre 2006 - pag. 29
di Marianna Bonso venez ia@epolis.sm

Venezia si guadagna la palma di comune più virtuoso della provincia in materia di rifiuti.
Un primato che consentirà a Ca' Farsetti di non aumentare la Tia ai residenti. Nonostante il flop della differenziata a San Marco, la Laguna conferisce in discarica solo il 10 per cento dei rifiuti sul totale prodotto nel Veneziano. Un motivo sufficiente per non imporre rincari della tariffa di igiene ambientale.
Parola dell’assessore all’Ambiente Pierantonio Belcaro: «Nonostante nel sestiere di San Marco la quantità di rifiuti raccolti e smaltiti in maniera differenziata non abbia superato il 25 per cento, per i residenti non ci sarà neppure richiesto l’allineamento Istat».
DISCORSO DIVERSO per le categorie legate al turismo. Enzo Favaretto, direttore ambientale di Vesta, ricorda che hanno ancora pochi mesi di tempo per adeguarsi ai parametri. In caso contrario «a partire dal 2007 adotteremo incentivi di carattere economico». Ossia aumenti della Tia alle categorie, con tariffazione ad hoc nel caso dei ristoranti o delle unità ricettive.
Ma per far questo Vesta attende l’approvazione del bilancio di previsione del Comune. Lunedì intanto inizia la raccolta differenziata anche a San Polo e Santa Croce, a San Pantalon e a Malcanton. Dopo l’esperienza di Dorsoduro e quella di San Marco l'esperimento presto coinvolgerà quindi tutto il centro storico. Intanto sabato prossimo Vesta allestirà i gazebo informativi che verranno posizionati a San Polo, San Giacomo e in campo delle Beccherie. Le famiglie dei nuovi sestieri coinvolti nella differenziata invece hanno già ricevuto per posta una quantità di adesivi che dovrebbe coprire i prossimi tre mesi. Ogni sacco infatti andrà identificato con gli stickers in base al prodotto che contiene. Plastica, vetro e lattine sono un unico gruppo; carta e cartone un altro; il rifiuto residuo deve finire in un terzo sacco. In centro storico, a differenza della terraferma infatti non si ricicla l’umido. I sacchi vanno lasciati fuori prima delle 8 del mattino e non la sera precedente. La raccolta avviene per giornate. La carta ed il cartonesono raccolti ogni martedì e venerdì. Vetro, plastica e lattine ogni mercoledì e sabato. Il rifiuto residuo (umido e secco) ogni giorno , ad eccezione della domenica e dei festivi. Novità in arrivo anche sul fronte dei materiali ecocompatibili: «D’ora in poi in tutte le feste patrocinate dal Comune verranno utilizzati i recipienti in plastica di mais». Come già è accaduto nelle sagre estive, il Comune ci rimetterà di tasca propria, per incentivare all’uso di un prodotto che non inquina ma costa ancora il 50 per cento in più, in media, rispetto alla plastica ordinaria. Le bottiglie di mais sono distribuite dal consorzio Italia Pulita. E a Mestre, all’ex Plip di Carpenedo, sta nascendo la vetrina dell’Altraeconomia per 46 associazioni.
Vesta ricorda infine che per smaltire gli oggetti ingombranti è attivo un servizio gratuito su prenotazione che garantisce il ritiro a domicilio dei materiali voluminosi (041.7292055, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12). Mentre per lo smaltimento dei farmaci e delle pile ci si deve rivolgere ai negozi che vendono questi prodotti, i quali dovrebbero essere dotati di appositi cestini.
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07/12/2006 - Raccolta differenziata Arrivano gli ispettori

Tratto da "Il Gazzettino" - edizione Venezia - del 7 dicembre 2006 - pag. II

Arrivano gli ispettori delle immondizie. Una delibera di giunta di pochi giorni fa, infatti, affida a Vesta il ruolo ispettivo e repressivo per chi abbandona i rifiuti fuori dalle aree consentite e con modalità non consone alle normative. Il personale Vesta, dunque, potrà cogliere "in fragrante" i colpevoli o cercare fra le spazzature, inopportunamente abbandonate, indizi per risalire agli incauti ed incivili proprietari, che verranno di conseguenza denunciati.«Una parte del personale è già preparata - racconta Andrea Razzini, presidente di Vesta - tanto da poter iniziare da gennaio; il giorno lo teniamo segreto, così potremo raccontare i primi risultati a sorpresa. Vorremmo iniziare con richiami ufficiali e non con vere e proprie multe. Se poi le situazioni non miglioreranno, saremo costretti alla repressione come ogni organo di polizia ambientale, in accordo con i vigili urbani. Prima dell'entrata in vigore del ruolo ispettivo, provvederemo a migliorare i servizi per i rifiuti ingombranti e a rimuovere tutte le discariche abusive, particolarmente le regolari, quelle che vengono formate sempre nel solito luogo, con i medesimi materiali da risulta. E' una faccenda e un malcostume tutto veneziano: il turista solitamente non concorre all'abbandono improprio, ma solo all'arricchimento del volume».
Intanto, l'assessore all'Ambiente Antonio Belcaro intende agire in altri due versanti: il primo è il conferimento di una delega ispettiva a personale esterno. In prima fila ci sono i Rangers d'Italia, associazione che già esplica servizio volontario di vigilanza ittica e salvaguardia ambientale. Una idonea convenzione con il Comune potrà rendere formali i loro verbali di ispezione, concedendone la valenza di polizia ambientale.
La seconda azione pensata da Belcaro è una sorta di scambio di beni in disuso, ovvero un centro dove poter conferire gratuitamente e scambiare pezzi di arredamento ancora in buono stato. «Ho varie volte notato - ha detto Belacaro - che porzioni di mobili o di pezzi d'arredamento abbandonati come discarica, poi vengono riciclati da altri cittadini. A questo punto meglio pensare ad un centro di raccolta e di spartizione di questi beni, che la gente può conferire, scambiare e portare a casa. In questo modo buona parte delle discariche abusive verrebbe liberata e con esse il malcostume cittadino di buttare tutto in strada».
Tullio Cardona

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01/12/2006 - Il porta a porta invade 2 sestrieri raccolta differenziata per 11mila

Tratto da "Il Venezia" del 1 dicembre 2006 - pag. 29. Di Elisa Marcon (venezia@epolis.sm)

La raccolta differenziata sta per arrivare anche nei sestieri di San Polo e Santa Croce. Coinvolgendo così 11mila nuovi utenti. E entro la fine del 2007 sarà estesa a tutto il centro storico. L'iniziativa è partita già da un po' di mesi nei sestieri di Dorsoduro e San Marco, e lunedì 11 dicembre prenderà ufficialmente il via anche a San Polo e Santa Croce. Oltre che nelle zone di Malcanton e San Pantolon.
Finora i risultati ottenuti sono buoni, anche se Vesta assicura «Si potrebbe fare di più. Soprattutto a San Marco. Il problema riguarda principalmente i commercianti e i ristoratori. Oltre ovviamente agli albergatori ». Sarebbero proprio loro secondo Vesta i primi a dimostrare poca collaborazione verso l'iniziativa. La risposta delle categorie non tarda però ad arrivare. «Il problema non è la mancanza di sensibilità da parte di questi servizi -spiega Roberto Magliocco, presidente dell'Ascom (associazione dei commercianti, degli operatori turistici e dei servizi) di Venezia - ma è di tipo pratico.Mancano gli spazi. Si è costretti a tenere la spazzatura all'interno del locale anche per giorni, aspettando che passino a ritirarla».Una soluzione secondo l'Ascom ci sarebbe. «Si potrebbero mettere dei bidoni fissi per la differenziata anche a Venezia come in terraferma». Dopo i primi mesi intanto si tirano le somme su quanto fatto finora. Le percentuali per la raccolta differenziata si aggirano intorno al 25%. A San Marco si è arrivati al 29%. «Percentuale buona, ma potrebbe essere molto migliorata considerando l'alto numero di utenti nel sestier». L'obiettivo è quello di arrivare anche nelle nuove zone al trenta percento. «Dati sicuramente m igliorabili sia a Dorsoduro che a San Marco - spiega Vesta - Puntiamo a incrementare soprattutto la qualità del materiale. All'interno dei sacchetti spesso infatti si trova un po' di tutto. Nella plastica si trova anche la carta, o viceversa. Dobbiamo migliorare questo aspetto della raccolta. Sappiamo che implica un piccolo sforzo, ma è per un buon motivo. Questa è un progetto utile a tutta la cittadinanza ». Le iniziative per promuovere la raccolta differenziata nei due sestieri sono molte. L'obiettivo è quello di illustrare a tutti i cittadini le novità per la raccolta rifiuti che partirà lunedì prossimo. E far capire loro l'importanza di un'iniziativa di questo tipo. Domani, condizioni meteorologiche permettendo, saranno allestiti dei Gazebo nei campi di San Giacomo dell'Orio, San Polo e campo della Becarie a Rialto. I tre punti di informazione saranno aperti dalle 9 alle 12. I cittadini potranno trovare il personale di Vesta, a loro completa disposizione per fornire tutte le informazioni utili. Dai punti di distribuzione sacchetti alle informazioni riguardo la divisione dei rifiuti. A partire dalle 9.30 nel gazebo delle Becarie sarà presente anche il duo comico Carlo &Giorgio. Testimoni della raccolta differenziata a Venezia già per le zone di Dorsoduro e San Marco. «Questa campagna si è già dimostrata molto efficace nei mesi precedenti. Un ottimo motivo per riproporla » spiega Vesta. Inoltre sono stati spediti a tutti i cittadini dei depliant informativi, contenti tutte le informazioni necessarie agli utenti.

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29/11/2006 - Basta lamentarsi, viviamo con i turisti. Giusto che esercenti paghino la Tia

Tratto da “La Nuova Venezia” del 29/11/2006

Claudio Spavento titolare del “Nono Risorto” di Tia, paga per il suo ristorante-pizzeria in campo San Cassiano quattro rate l’anno da 1750,50 euro: 7 mila in tutto. Ma se molti suoi colleghi esercenti, come tanti albergatori, gridano alla mobilitazione davanti all'intenzione del Comune di aumentare tariffa sui rifiuti e imposta sui plateatici per contribuire a far quadrare i conti, lui non si scompone, anzi: «E' giusto pagare per la raccolta e lo smaltimento delle decine di sacchi d'immondizia che produce quotidianamente un locale che lavora con i turisti: cosa sono 20 euro al giorno per un ristorante o un bar, come ce ne sono a centinaia in città?».
Claudio Spavendo - coproprietario del «Nono Risorto», 19 tra titolari e dipendenti è un esercente controcorrente, rispetto alla maggior parte dei suoi colleghi. In città è famoso anche per il «Concorso che puzza», con il quale ha invitato i veneziani a foto-denunciare discariche abusive e comportamenti maleducati: concorso preso di mira dai piromani, ma che ha poi dato il via al completo restauro del Sotoportego de la Betina, pagato dallo stilista Pierre Cardin.
Dunque, gli aumenti di Tia e Cosap, il fatto del giorno.
«A Venezia arrivano 19 milioni di turisti, sempre di più», incalza Spavento, «la gran parte della città vive di turismo, i plateatici si ampliano sempre più - il che significa che i clienti ci sono - talvolta entrando in conflitto con i residenti e l’unica cosa che le categorie sanno fare è piangersi addosso? Forse sarebbe più giusto che fosse il pensionato o lo studente a pagare più Tia? Se in questa città tutti facessero la loro parte, anche facendo attenzione ad non imbrattare, pulendo il proprio pezzo di calle, accogliendo i clienti con prezzi equi, Venezia sarebbe un paradiso e ci sarebbe una ridistribuzione del reddito anche in periferia». «D'altra parte, prima di essere rifiuti, sono stati cibo che abbiamo dato ai nostri clienti e, dunque, incassi per noi» aggiunge Claudio, «perché mai dovremmo scandalizzarci di pagare la Tia? In quale città al mondo il netturbino ti porta via l’immondizia davanti alla porta? Ora partirà la raccolta differenziata anche a Santa Croce, bene: invito tutti a farla».
Il suo è un discorso in controtenenza anche rispetto alle dure prese di posizione di molti ristoratori ed esercenti di Dorsoduro e, ancor più, di San Marco, che non fanno granché per contribuire alla raccolta differenziata: se tra Zattere e Salute la quota di lattine, vetro, plastica riciclata è del 16%, nel ben più vitale San Marco è solo del 9%.
«Sì, forse mi farò dei nemici tra i colleghi», incalza Spavento, «ma non condivido le idee della maggior parte di loro e quel continuo lagnare. Penso che se tutti quelli che lavorano con il turismo facessero qualcosa per questa città, senza trattarla come Disneyland, le cose andrebbero meglio: Venezia non è solo San Marco, ma anche Santa Marta, San Girolamo, San Pietro di Castello, zone ancora popolari e densamente abitate anche dagli studenti. A questo proposito, l’evasione non è certo solo quella nostra: che dire di chi affitta al nero a 400 € a posto letto a 4-5 ragazzi e poi paga la Tia solo per un residente? E i bed&breakfast abusivi? Forse sogno una città utopica, ma se tutti pagassero non ci sarebbe bisogno di aumentare le imposte. Detto questo, un esercente a Venezia non è certo nella posizione di lamentarsi: il turista in città deve sentirsi a casa, non dobbiamo metterlo in condizioni di avere paura di essere spremuto e gettato».
Roberta De Rossi
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29/11/2006 - Per S. Giuliano le soluzioni sono addirittura due

Tratto da "Il Gazzettino", edizione Venezia, del 29 novembre 2006 - pag. VI

Volete comprare? C'è l'Italiana Coke. Preferite affittare? Ecco l'area ex Api.Potranno scegliere, le imprese di Punta San Giuliano . Ma quel che è ormai certo è che da San Giuliano se ne andranno. L'annuncio quasi ufficiale è arrivato dal sindaco, ieri sera, nel corso della riunione delle tre Commissioni consiliari - Urbanistica, lavori pubblici e attività produttive - sull'affaire San Giuliano . La questione è sempre quella. A giugno il sindaco in qualità di Commissario al moto ondoso dà il via libero ad un progetto che prevede la costruzione, al posto delle attuali baracche, di darsene e capannoni in stile Arsenale. La città insorge, dalle associazioni come SportInsieme che raccoglie le più blasonate realtà di Mestre, alle remiere di Punta San Giuliano , dai partiti alle Municipalità, dalle associazioni ambientaliste al Consiglio provinciale, è una levata di scudi tale che Cacciari decide di tentare la carta dell'alternativa. "Io ho approvato il progetto in assoluta buonafede - avverte Cacciari - e ancora oggi sono convinto che non sia incompatibile con il parco, ma prendo atto che il Consiglio comunale e buon parte della città sono contro e, dunque, abbiamo lavorato a più non posso per trovare l'alternativa." Che, come abbiamo detto, sono addirittura due, entrambe nella zona di Marghera e tutte e due con l'affaccio sul Canale Brentella. In quella zona a ridosso di via Righi, il Comune ha intenzione di concentrare non solo tutte le attività che adesso sono lungo il Canal Salso, ma anche i fratelli Marchi, che se ne devono andare da Campalto per liberare l'area del Passo.Insomma, in un colpo solo si risolve tutto. E le aziende avranno sul serio una serie di opzioni tale che sarà difficile dire di no. Perchè l'Italiana Coke è disposta solo a vendere, ma dall'altra parte del canale, invece, per l'area Api sono possibili più opzioni. Sono già stati fatti anche quattro conti. L'insediamento fatto e finito - cioè acquisto del terreno, più realizzazione del progetto Mar - costa attorno ai 10 milioni di euro e le 18 ditte di Punta San Giuliano hanno già detto che hanno a disposizione 20 milioni di euro. Bene, 10 potranno risparmiarli.Che cosa manca ancora? Manca da fare solo "una verifica tecnico-economica" - ha detto Cacciari. Bisogna cioè discutere concretamente del quantum. Le bonifiche? "Risultano già avvenute in entrambi i siti." La destinazione? "Compatibile in entrambi i posti." La viabilità? "Nell'area Italiana Coke è stato già individuato il modo di creare una viabilità alternativa che va bene all'Italiana Coke e risolve i problemi delle ditte di trasporto di San Giuliano ." Il sindaco ha risposto punto su punto a tutte le obiezioni dei Consiglieri comunali che, peraltro, non hanno potuto far altro che prendere atto e plaudire al fatto che si sia trovata una soluzione che salva il Parco. Solo il Consigliere Valerio Lastrucci - Margherita - ha insistito sull'opzione Tessera, ma è stato subito stoppato da Cacciari. A questo punto resta ancora il problema politico - come ha sottolineato più di tutti Roberto Turetta dei Ds - relativo al fatto che il sindaco ha deciso per conto suo, "espropriando il Consiglio comunale, l'unico organo deputato a decidere come si trasforma il territorio, ma si tratta di quisquilie. "Sono un patetico cittadino che non capisce di estetica - ha ironizzato Turetta facendo il verso a Cacciari - ma sulla destinazione delle aree decide il Consiglio comunale, anche se formato da patetici cittadini come il sottoscritto. E se si tratta di mettere mano al portafogli, che si segua lo stesso principio che vale di là del Ponte della Libertà. Se si trovano i soldi per l'Arsenale, si possono trovare anche per San Giuliano."
Maurizio Dianese
News correlata a: [ Dibattito sul Parco di San Giuliano ]

 

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